Finito il Festival Sanremo torniamo al cinema con tanti film interessanti da vedere per il 2025
Terminata l’abbuffata sanremese, abbiamo scoperto grazie a Stefano Mannucci del Fatto Quotidiano che l’86% delle canzoni ascoltate durante il festival sono state interpretate da artisti legati alle grandi major discografiche come Warner, Sony e Universal. Solo quattro brani, invece, sono stati portati da realtà indipendenti italiane. Considerando che la maggior parte dei partecipanti alla gara è sotto il controllo di un numero ristrettissimo di manager, è facile capire come funzionano le dinamiche del Festival!
Archiviato il Festival della Canzone (senza particolari rimpianti), torniamo finalmente a parlare di cinema. A due settimane dal Gala degli Oscar, che si terrà al Sony Theatre di Los Angeles, lo scorso 16 febbraio alla Royal Festival Hall di Londra sono stati assegnati i premi BAFTA 2025, giunti alla loro 78ª edizione. Questi premi, spesso definiti gli “Oscar europei”, vengono conferiti dalla British Academy of Film and Television Arts alle migliori produzioni cinematografiche del 2024.
Conclave, diretto da Edward Berger, ha vinto il premio come miglior film. I premi Bafta per le migliori interpretazioni sono stati assegnati alla venticinquenne Mikey Madison per Anora e ad Adrien Brody per The Brutalist, pellicola che ha ottenuto anche il premio per la miglior regia, firmata da Brady Corbet. Tra i vincitori anche Emilia Perez, film del regista francese Jacques Audiard, già nominato agli Oscar, che ha visto Zoe Saldana trionfare come miglior attrice non protagonista. Il Bafta per il miglior film straniero è stato invece attribuito a Emilia Perez, che ha così escluso la possibilità di riconoscimenti a Karla Sofia Gascón, l’attrice transgender, a causa delle sue dichiarazioni razziste contro neri e cinesi.
Intanto, a Berlino, in concomitanza con il Festival di Sanremo, si è aperta la 75ª edizione della Berlinale, in programma dal 13 al 23 febbraio. Questo è il primo grande appuntamento con il cinema mondiale del 2025 e segna un ritorno alle origini: da quest’anno, infatti, il festival torna allo Zoo Palast, nel quartiere di Charlottenburg, dove nacque quando Berlino era ancora divisa dal Muro. Allo stesso tempo, gli eventi si svolgeranno anche nel nuovo e avveniristico Palazzo del Festival, situato a Potsdamer Platz, nel cuore della moderna città del cinema, in Marlene-Dietrich-Platz.
Diretta dalla scrittrice americana Tricia Tuttle, la Berlinale mette in vetrina Blue Moon di Richard Linklater, con Ethan Hawke protagonista. Nessun film italiano è in concorso, ma nella sezione Generation sarà presentato Paternal Leave, esordio alla regia della giovane tedesca Alissa Jung, che ha scelto come protagonista suo marito, l’italiano Luca Marinelli. «Vivo a Berlino dal 2013, finalmente recito per mia moglie» ha dichiarato Marinelli, reduce dal grande successo della serie su Mussolini. Nel film interpreta un uomo in fuga da sé stesso, costretto a confrontarsi con la figlia che aveva abbandonato.
Direttamente da Hollywood, Tilda Swinton premiata con l’Orso d’Oro alla carriera e Kevin Costner hanno partecipato all’inaugurazione della Berlinale, che ha aperto con Das Licht (La luce), film tedesco fuori concorso realizzato con una piccola partecipazione di Rai Cinema.
Diretto da Tom Tykwer, il film, della durata di 162 minuti, offre un ritratto epocale delle grandi questioni sociali contemporanee. Al centro della storia c’è una famiglia borghese disfunzionale: la madre, perennemente al cellulare, è un’operatrice umanitaria ossessionata dal sogno di salvare una tribù in Africa; il padre lavora nel marketing di un’azienda di moda; il figlio, ai limiti dell’autismo, vive isolato nella sua stanza, immerso nei mondi virtuali; la figlia, insoddisfatta della propria sessualità, cerca evasione tra ballo e droghe nei locali notturni. A fare da collante è Farrah, la domestica siriana, che come una moderna Mary Poppins tenta di riportare equilibrio in casa, illuminando i sentimenti nascosti di ognuno. Un film brillante che, senza ambire all’Oscar, intrattiene con intelligenza e leggerezza.
Il concorso ufficiale si è aperto con Hot Milk (Latte caldo), scritto e diretto da Rebecca Lenkiewicz e interpretato da Emma Mackey e Fiona Shaw. Ispirato al romanzo Come l’acqua che spezza la polvere, edito da Garzanti, il film è un intenso viaggio nella psiche di tre donne, esplorando le molteplici sfumature dell’universo femminile.
Tra i film in concorso alla Berlinale spicca Living the Land (Vivere la terra), diretto dal regista cinese Huo Meng, classe 1984. Il film racconta la storia di una famiglia in un villaggio rurale della Cina del 1991, offrendo una significativa metafora del cambiamento: secondo il regista, il popolo cinese dovrebbe abbandonare le vecchie tradizioni per aprirsi a un mondo nuovo. Nei prossimi giorni scopriremo quale direzione prenderà questo Festival, in cui l’Italia, come detto, non è rappresentata in concorso ma compare nella sezione documentari con Canone effimero dei fratelli De Serio, dedicato alla cultura popolare. Quest’ anno a presiedere la giuria di questa Berlinale è il regista Todd Haynes.
Tra i titoli hollywoodiani più attesi alla 75ª Berlinale, nella sezione Gala, spicca Mickey 17, diretto dal coreano Bong Joon-ho (Premio Oscar per Parasite) e in uscita nelle sale il 6 marzo. Il film, fuori concorso, è ispirato al romanzo di fantascienza Mickey 7, edito da Feltrinelli, e vede Mark Ruffalo nei panni di un miliardario che ricorda molto Elon Musk: proprietario di una miniera su un pianeta sconosciuto, è determinato a esplorare fino in fondo la scemenza del genere umano. Accanto a lui, il “bel tenebroso” Robert Pattinson interpreta Mickey, un lavoratore sacrificabile destinato a morire e rinascere 17 volte in quella misteriosa miniera. La 18ª, però, sarà diversa: finalmente, Mickey ritroverà sé stesso… alla faccia di Elon—scusate, volevo dire Kennett Marchal, il miliardario!