“La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica vince la scommessa”, titolavano i giornali qualche giorno fa, sottolineando come La Biennale Cinema a Venezia abbia tenuto l’impatto della 77° edizione del festival con il covid19, che certamente passerà alla storia per la qualità’ dei film proposti, primo fra tutti quel capolavoro di “Nomadland” diretto dalla 38enne cinese naturalizzata americana vincitrice del Leone d’oro, Chloe’ Zhao, interpretato da una monumentale Frances McDormand, risultato che Quarta Parete dalla laguna aveva ampiamente previsto. Così, tolto il “tappo” angosciante della contaminazione da sala, grazie alla Mostra e alla straordinaria organizzazione che ha consentito lo svolgimento dell’evento, nonostante le difficoltà’ e contro tutte le funeree previsioni, oggi con Pier Francesco Favino inattesa Coppa Volpi come miglior attore e con Vanessa Kirby in assenza ahimè della McDormand, Coppa Volpi come migliore attrice assieme ai film migliori premiati e firmati da autori come il messicano Michel Franco ed il russo Končalovskij e sorridendo alla simpatia suscitata dal premiato debutto cinematografico come regista di Pietro Castellitto (si, il figlio del noto Sergio e della scrittrice Margaret Mazzantini), sono esplosi, come funghi dopo una giornata di pioggia, una miriade di altri festival in tutta Italia. Voglia di cultura cinematografica a parte, certamente alla faccia dei bilanci, anche per non perdere gli annuali contributi regionali (a parte i soldi per le Film Commission in tutte le regioni) e governativi, che scadono a dicembre, ma che rivelano un esagerato mix di “vetrine” anche a “Pizzofalcone di sotto”(nome di fantasia), con tanto di direttore artistico, consulenti, addetti stampa e storici del cinema(ma quanti sono…) e qualche attore emergente in assenza di nomi blasonati, che se dovessero andare dappertutto (come diceva Monicelli), non avrebbero neanche il tempo di girare uno straccio di film o di sceneggiato. Pensate che in una sola regione ci sono ben tre festival collocati nelle tre città’ capozona. Su un’isola con una quantità di comuni e altrettanti sindaci, assessori, uffici stampa e naturalmente storici del cinema….
Subito dopo Venezia esplodono come dicevamo festival su festival: da Sabaudia ai laghi, dalle isole grandi e piccole ai comuni piccoli e grandi, una marea di rassegne; fra questi anche palcoscenici di prestigio culturale come il sesto Festival del documentario, “Visioni dal mondo”, fruibile anche online, poi c’è’ citando a caso, la quinta edizione di “Fuori Cinema” ideato e diretto da Cristiana Capotondi e Cristiana Mainardi, dove fra l’altro sarà’ l’occasione per vedere, annuncia l’ufficio stampa(ma quanti sono…) per rivedere “Via con me’” il film dedicato a Paolo Conte, visto pochi giorni fa a Venezia. Insomma l’elenco dei festival è lungo e in mezzo a questa giungla di celluloide (ma ci sono film nuovi a sufficienza?), per fortuna ci sono degli appuntamenti collaudati e altrettanto prestigiosi come Venezia, come il Festival di Taormina, il Festival di Torino, il Festival del Cinema dei ragazzi di Giffoni Valle Piana, il Festival Latino Americano di Trieste e con una circolare del Ministero della Salute si apre alla deroga fra qualche settimana per l’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, che prenderà il via all’Auditorium Parco della Musica disegnato da Renzo Piano. Anche questo evento diretto dal newyorkese Antonio Monda, proporrà tanti film in anteprima nazionale e mondiale, incontri con registi e attori protagonisti, master class, mostre e omaggi al cinema dei grandi autori del passato. Ricordiamo che negli anni sul red carpet di Roma hanno sfilato tutti: dalla Loren alla Lollobrigida, da Claudia Cardinale a Virna Lisi, da Monica Bellucci a Meryl Streep fino da Helen Mirren a Nicole Kidman. Da Coppola a Monicelli, da Scola a Rosi, senza farci mancare star come Stallone, Tom Cruise e George Cloney.
L’appuntamento previsto tra poco meno di un mese per una rassegna che aprirà i battenti il prossimo 15 ottobre per concludersi esattamente dieci giorni dopo. Niente quarantena quindi per gli eventuali vip, rispettando le regole anti covid, già sperimentate con successo a Venezia. Secondo queste regole si può raggiungere l’Italia solo dall’Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay. Dagli Stati Uniti si potrà raggiungere l’Italia per eventi come un’importante Festival internazionale, sottoponendosi ad un isolamento “fiduciario” per due settimane ed eventuale “sorveglianza” sanitaria. A Venezia in occasione della Mostra, gli invitati extraeuropei si sono presentati muniti di certificato di test del tampone effettuato tre giorni prima della partenza. Nutrito il calendario in definizione della Festa romana e che ricordiamo non avrà alcuna giuria, tranne il pubblico, una festa del/per/col cinema. Fra i film Antonio Monda conta di portare a Roma l’anteprima mondiale di “Stardust”, l’atteso film di Gabriel Range su David Bowie, interpretato da Johnny Flynn, insomma, che volete che vi dica: evviva i Festival, soprattutto se riporteranno il pubblico a vedere i film nelle sale con gli ormai collaudati accorgimenti.
Ed a proposito di ritorno del pubblico in sala, lasciamo per un attimo quello a me confacente della sala cinematografica per augurare anche il ritorno del pubblico a teatro: ”Il cinema” diceva il drammaturgo Tennessee Williams alla sua amica Anna Magnani, cercando di convincerla a interpretare ad Hollywood “La rosa tatuata”, film per il quale poi vinse l’Oscar, ”il cinema, nasce da una costola del teatro” ed allora, rendendo omaggio e certamente felice il direttore editoriale di Quarta Parete Andrea Cavazzini che di teatro vive, chiudiamo con una parte dell’appello che la grande attrice Viviana Toniolo, dinamica direttrice artistica dello storico teatro Vittoria di Roma, rivolge al pubblico non solo romano: ”Eccoci pronti per la ripartenza, una ripartenza sofferta ma coraggiosa. Le istituzioni non potranno aiutarci più di quanto già fatto, abbiamo bisogno del pubblico. Chiediamo ai cittadini di sostenere i teatri della loro città’, noi del teatro Vittoria per ricambiare proporremo la prima parte della stagione interamente dedicata a Roma e alla romanità’: Trilussa, Belli, Pascarella Lizzani, Silvestri, Clementi, grandi attori Massimo Wertmuller, Giobbe Covatta, Alessandro Bergonzoni Ascanio Celestini, Mariangela D’Abbraccio, ci saranno anche serate musicali, una dedicata a Franco Califano, le canzoni di Pino Daniele con le parole di Eduardo De Filippo poi sonetti del Belli e le musiche originali di Ennio Morricone con la regia di Stefano Reali, tanti spettacoli, perfino una brillante commedia spagnola diretta da Roberto Ciufoli che sarà anche in scena. E se non dovesse bastare anche Tè letterari e appuntamenti culturali. “In questo momento” conclude la Toniolo, “abbiamo bisogno che il pubblico e la stampa ci sostengano”, noi di Quarta Parete cara Viviana ci siamo!