Presentati all’ultima edizione del TFF2024, l’ultimo film del regista di “A Beautiful mind” e il quinto film di Angelina Jolie tratto da un romanzo di Alessandro Baricco
A chi non è venuto in mente almeno una volta nella vita, di abbandonare tutto e fuggire dai problemi di un’esistenza sempre più angosciante?
A chi scriveva negli anni sessanta fra un film e un altro, capitò seguendo il caso di un set cinematografico scomparso a Cartagena de Indias, allora splendida semi sconosciuta perla dei Caraibi, preziosa testimonianza dei Conquistadores spagnoli del 1600, oggi protetta dall’Unesco ma avvilita, dal turismo di massa sempre più invasivo. Quel set era quello del film Queimada diretto da Gillo Pontecorvo. Con lui al termine delle avventurose riprese tornarono solo il protagonista Marlon Brando (che si rifugiò nel suo atollo Teatiaroa) e Renato Salvatori che ritornò poi nella sua Roma. Gli altri: truccatori, scenografi, costumisti, si inventarono una nuova vita come Nicolò Piccolomini, nobile rampollo dell’omomima casata che si sposò una Lemetre fra mare, sole, salsa e merenghe, inseguendo quella storia suggerita da Ivo Cavicchioli fotografo di scena del film, al quale si aggiunse lo scrivente convinto di avere scoperto l’isola che non c’è.
Già! Fuggire si, ma dove? Si chiede oggi Damon Galgut lo scrittore del best seller La preda, che diventerà un film che affronta un tema oggi più che mai d’attualità e che vedrà protagonisti sullo schermo Jude Law e Vanessa Kirby, diretti dal premio Oscar Ron Howard ( Apollo 13, Rush) che ha realizzato Eden, girato in un’isola sperduta dell’arcipelago delle Galapagos. Il film sceneggiato dallo stesso Howard con Noah Pink è la storia vera accaduta agli albori del nazismo con successiva fuga dalla Germania di Friedrich Ritter, medico tedesco (Law) nell’isola remota di Floreana per costruire una nuova casa, vivendo di risorse naturali da condividere con la moglie Dore Strauch (Kirby). Ma l’esistenza solitaria della coppia è destinata a durare poco a causa dell’arrivo di Heinz Wittmer un veterano di guerra con il volto di Daniel Brühl e della sua giovane moglie interpretata da Sidney Sweenie inieme al figlio malato di tubercolosi e da una ricca baronessa a cui da vita Ana de Armas protetta da due amanti pronti a distruggere il sogno dell’isola paradiso con la costruzione di un hotel di lusso!
Eden è il film che ha inaugurato la XV edizione del Torino Film Festival diretto dal regista Giulio Base, un film che fotografa un’umanità velleitaria e contraddittoria. «L’idea è nata mentre ero in vacanza con la mia famiglia nelle Galapagos. Fare questo film è stato un modo per capire fino a che punto l’essere umano è disposto a sacrificare ed eliminare narcisismo, egocentrismo ed egoismo. Per scriverlo e realizzarlo ci ho messo quindici anni», ha detto Howard.
E nel film senza rivelare altro, a vincere i sogni saranno soprattutto le donne capaci di rovesciare anche l’utopia.
“Diventare umani” (Becoming Human), invece sarà il tema ufficiale della 55a edizione dal 17 al 26 luglio del prossimo anno, tra attività nazionali e internazionali del Festival del cinema dei ragazzi di Giffoniideato e diretto da Claudio Gubitosi.
Anche questa edizione sarà seguita da 4.500 giovani giurati, 160 tra film in concorso, anteprime ed eventi speciali, 250 fra protagonisti della vita sociale italiana e internazionale, 10 concerti live con ampio spazio dedicato alla musica con la partecipazione dei migliori talenti nazionali.
“Diventare umani” per essere più consapevoli del nostro ruolo e delle nostre responsabilità.
contro il cinismo e l’indifferenza per costruire un’etica che sappia opporsi alle forze oscure del nostro tempo e definire che cosa significhi davvero essere umani. Il direttore artistico Luca Apolito ha aggiunto che “diventare umani” introduce un impegno attivo e la necessità del cambiamento verso una condizione di vita più elevata e consapevole di umanità.
Il Direttore Generale Jacopo Gubitosi, ha inoltre aggiunto che «Milioni di ragazzi e ragazze hanno identificato Giffoni come luogo dove potersi incontrare, discutere e condividere anche fragilità e paure ma anche prospettive e futuro!».
Dal romanzo Senza sangue di Alessandro Baricco, Angelina Jolie ha diretto il suo quinto film. «Nessuno – ha detto lo scrittore, mi ha mai commosso come con questo film. Quando sono andato sul set, mi è sembrato di entrare nelle pagine del mio libro». Il film della Jolie come il bel libro di Baricco è uno studio profondo sul senso di umanità che c’è in ciascuno di noi, attraverso l’esperienza drammatica di Nina, una ragazzina che assiste nascosta all’assassinio dei suoi cari. Scoperta e lasciata vivere da adulta incontrerà l’autore di quel delitto ma anche chi l’aveva salvata.
Dopo aver letto il libro, la Jolie ha incontrato Baricco e ha scritto la sceneggiatura. Ma solo sei anni più tardi, dopo aver incontrato i massimi dirigenti di Fremantle e Lorenzo De Maio, che ha lanciato la De Maio Entertainment nel 2021 con il sostegno di Fremantle, la Jolie è riuscita a portare sullo schermo questo progetto. «Hanno subito amato il progetto, quindi è nato tutto insieme», racconta l’attrice. «Non potevo crederci, perché di questi tempi non si fanno molti film come questo»