Matisse, Picasso, Modigliani, Mirò e molti altri: la mostra a Padova racconta le avanguardie attraverso il disegno
Quella a Palazzo Zabarella, nel cuore di Padova, è un’occasione unica: una mostra molto particolare e inedita, che difficilmente potrà essere riproposta in tempi brevi. Ad essere esposte, sono una serie di opere mai giunte direttamente al pubblico. Una sfida, quindi, viste la delicatezza, la preziosità e la fragilità della selezione proposta.

Si tratta, infatti, di oltre 130 disegni provenienti direttamente da Oltralpe, giunti a Padova per dar vita alla mostra Matisse, Picasso, Modigliani, Mirò. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble, a cura di Guy Tosatto con Fondazione Bano, aperta dal 5 ottobre 2024 fino al 12 gennaio 2025.
Una novità che ha l’obiettivo di far conoscere il disegno, declinato in molteplici tecniche, studiato e realizzato lungo l’arco storico che va dal 1900 fino al 1960. I 47 artisti scelti, presentati grazie all’allestimento in cinque sezioni, raccontano il loro personale modo di “fare l’arte del disegno”: Matisse, Picasso, Modigliani, Miró, Chagall, Vuillard, Signac, Delaunay, Arp, Balthus, Tobey, Calder, per citarne alcuni, dialogano visivamente e sono riletti sotto un punto di vista alternativi.
Non dipinti e tele, ma tratti su carta, bozze, rappresentazioni, studi, ritratti, fogli, soggetti raffigurati attraverso modalità diverse. Colori impressi e sfumati, acquerelli, collage, chiaroscuri. Le opere custodite dal Musée de Grenoble (secondo polo, come raccolta e vastità, dopo il Centre Pompidou di Parigi) ed esposte eccezionalmente a Padova disegnano letteralmente un percorso preciso fatto di stili diversi e di approcci personali, fondamentali per lo sviluppo delle avanguardie del Novecento. Un secolo prolifico, difficile, interpretato da ciascuno in forme e modalità personali, attraverso la vita e la loro produzione.
Premesse dell’avanguardia – Matisse, linea e colore è il primo bacino di raccolta delle sperimentazioni di inizio Novecento, con il neoimpressionismo e le prime genesi dei fauves: Donna con corpetto blu e Madame Hessel e Lulu nella sala da pranzo di Édouard Vuillard colpiscono per il realismo, la vicinanza alla pittura resa tale grazie al colore che delinea ancora le forme, i soggetti, le atmosfere. Spicca Paul Signac con le sue lettere dal tratto elegante e la sua Saint-Tropez: un paesaggio colorato, abbozzato, l’acqua che si perde e si confonde con il paesaggio. Presenti anche Pierre Bonnar, Georges Rouault e Matisse. Di quest’ultimo sono esposte La danza, alcuni nudi e la serie Jazz (tra cui Icaro), i famosi papiers découpés, una serie di venti litografie fatte di ritagli di forme colorate, vivaci, realizzate quando il pittore fu costretto su una sedia rotelle per via di un intervento. Spazio anche al suo essenziale Viso su fondo giallo, il personale omaggio alla figura umana.
Ad essi segue l’altro grande del Novecento: Picasso, che sconvolge, scompone, disfà per dare vita a qualcosa di rivoluzionario. A Palazzo Zabarella giunge il suo Ritratto di Olga, quello grande del 1921: le braccia sono accostate l’una sull’altra, disegnate mentre il mezzo busto contiene già i segnali creativi della trasformazione artistica, corrispondente al periodo neoclassico del pittore spagnolo (sintesi, ispirazione ai modelli classici, monumentalità). Più tardiva è invece Donna con cappelli I dove la scomposizione è netta e visibile.
Al Cubismo, segue poi la stagione del Dadaismo e il Surrealismo: con la denominazione “un mondo reinventato” la sezione sottolinea già l’indirizzo e l’orientamento dei disegni presenti. La presentazione di una dimensione fuori dal controllo ordinario, libera, onirica, dotata di espressività potente e libera, incomprensibile, interiore. La focalizzazione sulle forme astratte si fa dominante. Ecco allora la coppia Arp, Joan Miró, André Masson e Jean Cocteau con Mani e piedi di gesso che attaccano uomini in riva al mare.
Il passo successivo riporta il tentativo di resistenza e di ricerca operato da alcuni artisti: la centralità della figura umana, l’umanità raffigurata e studiata in alcuni importanti disegni come i tre ritratti di Amedeo Modigliani, i bellissimi e delicati Nudo di donna distesa e Nudo di donna seduta di Aristide Maillol, l’inedito Léonard Foujita con Il lottatore Tochigiyama. Parigi diventa la capitale dell’incontro e della riscoperta.
L’ultima tappa raccoglie l’evoluzione di un percorso lungo, sofferto, vissuto a cavallo tra le due Guerre: l’astrazione diventa un modo per rappresentare il mondo, le persone, gli oggetti, nascondere i significati che si vogliono comunicare attraverso un segno, una forma, una geometria. Su tutti spiccano Kandinskij e Mondrian, Jean Gorin, Auguste Herbin (con il movimento Abstraction-Création), il Senza titolo di Alexander Calder e, sul finire, Mark Tobey, Bram Van Velde e Henri Michaux. La comprensione diventa davvero difficoltosa, il colore si unisce alle forme che appaiono prive di logica e controllo, gli spazi non esistono. Non ci sono soggetti delineati ma solo l’intuizione mentale, l’associazione, il contenuto esclusivamente personale e ragionato dell’artista.

Il disegno è il protagonista dell’esposizione padovana: non è più elemento preparatorio, momento temporaneo, il tentativo che precede la vera e propria opera d’arte. Ma, in questo caso, è la chiave di lettura per rileggere le avanguardie del Novecento, frutto dalla mente e della creatività di ciascun protagonista.
Percorrere Matisse, Picasso, Modigliani, Mirò. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble significa ritrovare un senso nuovo a quel tratto, a quell’accenno, a quella sfumatura. In apparenza, sembrano non dire nulla, ma, in realtà, racchiudono una storia dentro la storia. Un modo alternativo per rivedere il secolo scorso e tornare agli occhi e alle mani di chi lo visse. La fragilità del disegno e la delicatezza della sua conservazione nascondono la grandezza del vissuto e del trascorso passato.
Matisse, Picasso, Modigliani, Mirò. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble – . Mostra organizzata dal Musée de Grenoble e dalla Fondazione Bano, in collaborazione con il Comune di Padova – Assessorato alla Cultura – Palazzo Zabarella – 5 ottobre 2024 / 12 gennaio 2025
________________________________________
Immagine in evidenza/di copertina: Édouard Vuillard, Donna con corpetto blu, 1915 Lascito Agutte-Sembat nel 1923, MG 2228 Ville de Grenoble / Musée de Grenoble – J.L. Lacroix