Sala gremita alla prima serata de Così è (se vi pare) ospitata al Teatro Duse dal Nazionale di Genova e che vede il ritorno di Eros Pagni nel Teatro del capoluogo ligure in cui ha recitato per moltissimi anni. Con l’allestimento di quest’opera pirandelliana, l’attore spezzino torna a collaborare con Luca De Fusco, che cura la regia di una coproduzione tra Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo di Palermo, Compagnia La Pirandelliana e Teatro Sannazaro di Napoli.
In scena insieme a Pagni, che impersona Lamberto Laudisi, un cast d’eccezione che vede la partecipazione di Anita Bartolucci, Giacinto Palmarini, Paolo Serra, Lara Sansone, Giovanna Mangiù, Valeria Contadino, Domenico Bravo, Roberto Burgio, Plinio Milazzo e Irene Tetto.
La vicenda della Signora Frola (Anita Bartolucci) e del genero, il Signor Ponza (Giacinto Palmarini), viene presentata in un ambiente grigio ed angusto, con numerose finestre che ricordano i palchetti teatrali, che amplifica la ricerca febbrile e snervante degli altri personaggi sulla verità che circonda la loro vita personale. Il Teatro come processo diventa Processo mediatico in tutto e per tutto perché suocera e genero vengono messi al centro del palco a parlare al microfono in uno strano connubio tra interrogatorio e spettacolo d’intrattenimento. I giudici, gli altri personaggi, neanche guardano nella loro direzione, non essendo interessati né a cosa dicano né a come loro siano ma ancorati solamente alla loro personale opinione. L’unico che li tratta con cortesia e rispetto è Laudisi, disinteressato dal tutto e consapevole dell’impossibilità di ritrovare una realtà oggettiva.
La Bartolucci e Palmarini offrono un’ottima interpretazione delle loro parti; in ogni caso, l’attenzione del pubblico ritorna necessariamente e costantemente su Pagni che diventa, anche nei suoi momenti di silenzio, fuoco principale dello sguardo. Il ritmo è sostenuto dall’inizio alla fine, facendo sì che il racconto rimanga sempre incalzante, ma proprio il finale, con le trovate registiche, non sostiene tutta la forza mostrata precedentemente, risultando meno intenso di quanto ci si aspetti.
A fine spettacolo, il Teatro Nazionale celebra il decennale dalla morte di Mariangela Melato e il suo legame con la città; a questo momento partecipa anche lo stesso Pagni, ricordando sentitamente la collega e rivolgendole un commovente saluto.
Questa messinscena rimarrà in cartellone sino a domenica 15 gennaio in una serie di date che risultano già essere andate tutte esaurite.