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Con “Gamberetti” si viaggia nella mente di Vincenzo

La compagnia “Lenti al Contatto” conferma il suo linguaggio provocatorio e sperimentale in un viaggio nella fragile psiche di un trentenne in un caleidoscopio visivo e sonoro

Nella serata dello scorso 25 giungo, nell’ambito di Dominio Pubblico Youth Fest, rassegna in svolgimento presso il Teatro India, è andato in scena lo spettacolo Gamberetti, portato sul palco dalla giovane compagnia romana Lenti al Contatto, di cui fanno parte: Carlo Guglielminetti, Piero Lanzellotti, Riccardo Mori, Gilda Rinaldi Bertanza, anche fondatori della stessa.

Gamberetti – Compagnia “Lenti al Contatto”

Lo spettacolo ruota attorno alla figura di Vincenzo, trentenne alle prese con una fobia tanto insolita quanto paradossale: i gamberetti. Ma, come si intuisce presto, il crostaceo diventa solo la punta dell’iceberg di un universo interiore fatto di ansie, insicurezze, traumi e manie, un viaggio più profondo e metaforico: quello nella fragilità dell’identità, nell’ansia dell’esistenza, nel bisogno disperato di essere visti.

Vincenzo si rivolge direttamente al pubblico – nel più classico stile della stand-up comedy –  in cerca di attenzione, di complicità, o forse solo di ascolto. È qui che la regia di Serena Franchi Bono e la drammaturgia di Sebastiano Ragni mostrano tutta la loro ambizione: non raccontare semplicemente una storia, ma costruire un ambiente mentale in cui lo spettatore sia invitato a perdersi, ed invece di accompagnarlo lungo un sentiero narrativo ordinato, lo trascina in una vera e propria entropia drammaturgica, dove ogni scena si apre come una fenditura, un’apnea, un ribaltamento di senso

E perdersi, in effetti, può succedere davvero. Lo spettacolo gioca su più piani – psicologico, simbolico, visivo – e alterna momenti di grande intensità a passaggi volutamente grotteschi o stranianti, alternando registri comici e tragici, corpi che esplodono in coreografie improvvise, oggetti simbolici (come la scimmia o il cuore nella testa) e monologhi che deragliano in una comicità surreale.

Viene restituita agli spettatori una sensazione ambivalente: da un lato il fascino per una proposta scenica originale, dall’altro un certo smarrimento di fronte a una narrazione volutamente frammentata e, per certi versi, destabilizzante.

Questa struttura drammaturgica può risultare, talvolta, caotica: con fatica si riesce a seguire una linea narrativa continua, con la sensazione che l’originalità formale, pur affascinante, sovrasti a tratti il nucleo emotivo del racconto. Alcuni passaggi, per quanto visivamente curati, sembrano più costruiti per sorprendere che per approfondire.

Lo spettacolo ha comunque centrato lo scopo, difatti ha colpito il pubblico che, sia a scena aperta, sia a fine rappresentazione ha tributato ripetuti e calorosi applausi, ed il clima in sala era partecipato, con momenti di risata, sorpresa, e sincera attenzione. Molti spettatori hanno apprezzato proprio quella che potrebbe, per altri , sembrare una “sfasatura narrativa”, con il continuo spostamento di tono, la rottura delle convenzioni, l’ironia amara.

Gamberetti è uno spettacolo che può far discutere. Che divide, spiazza, richiede disponibilità e sospensione del giudizio. Ma è proprio in questa sua frammentazione irrisolta che si nasconde la sua forza più onesta: l’esperienza del disordine emotivo, quella che spesso nella vita vera non trova una trama, ma solo tentativi, scarti, ripetizioni. Vincenzo, con la sua paura strana e la sua urgenza di parlare, è uno di noi. E il suo mondo – sfibrato, rumoroso, incoerente – è il nostro. E chi accetta di lasciarsi andare a questa esperienza straniante, può trovarvi immagini potenti, riflessioni sulla fragilità, e un racconto non lineare ma profondo

La compagnia Lenti al Contatto, nata a Roma nel 2022, ha già mostrato con il loro primo spettacolo L’inizio una vocazione chiara: indagare le tensioni emotive contemporanee attraverso un linguaggio non canonico, contaminando il teatro con elementi visivi, musicali e performativi. Il loro metodo di lavoro parte spesso dall’improvvisazione e si sviluppa in un’elaborazione collettiva, dove la regia non impone ma guida. La supervisione di Andrea Cosentino, artista noto per la sua capacità di lavorare su margini e linguaggi ibridi, ha contribuito a definire questo approccio.

Gamberetti – Compagnia “Lenti al Contatto”

Gamberetti è dunque figlio di un percorso coerente: un teatro che non tranquillizza, ma che chiede attenzione, partecipazione e un pizzico di tolleranza verso l’“assurdo”. In questo senso, anche ciò che può sembrare una mancanza – il disorientamento narrativo – diventa una cifra espressiva precisa.

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GamberettiRassegna “Dominio Pubblico Youth Fest”, di Lenti al Contatto, con Carlo Guglielminetti, Piero Lanzellotti, Riccardo Mori, Gilda Rinaldi Bertanza, drammaturgia Sebastiano Ragni, regia Serena Franchi Bono, musiche Guido Tongiorgi, scenografia Maria Arena, supervisione artistica Andrea Cosentino – Teatro India 25 giugno 2025

Foto di ©Grazia Menna

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