Un iconico shakespeare per le scuole
Fino al 22 novembre il Teatro Libero di Palermo mette in scena, per le scuole, Come vi piace di William Shakespeare, nella traduzione italiana di Goffredo Raponi, per la regia Alberto Giusta, con Alessia D’Anna nel ruolo di Celia, Luciano Falletta nel Ruolo di Orlando, Dario Frasca nel ruolo del giullare, spalla per i personaggi minori come i due Duca o ancora Oliviero, Silvia Scuderi nel ruolo di Rosalinda, con i costumi di Roberta Barraja, le luci di Fiorenza Dado, gli elementi scenici di Mario Chiappara, una produzione Teatro Libero di Palermo.
Come vi piace fa parte del progetto Shakespeare Summer Night, un programma prodotto da Teatro Libero di Palermo che quest’anno è giunto alla terza edizione. Sul palco di Villa Filippina il pubblico ha potuto assaporare testi come Romeo e Giulietta, Otello, Amleto, Antonio e Cleopatra, Macbeth.
Sul palcoscenico del Libero assistiamo ad una vera e propria rappresentazione in stile elisabettiano, in un continuo relazionarsi con il pubblico, in questo caso dei più giovani. Coinvolto piacevolmente nel dramma, lo spettatore si lascia trasportare dalle vicende, interagendo in maniera naturale con i personaggi, aiutato molto dall’impianto scenico dello spazio.
Come vi piace è sicuramente uno dei testi di Shakespeare meno rappresentati in Italia, ha molti caratteri che l’avvicinano ad altre opere dello stesso autore, per esempio Sogno di una notte d’ estate per la presenza della foresta e degli scambi amorosi tra i personaggi, che in questo luogo bucolico si concretizzano, o ancora La Dodicesima Notte per il travestimento in uomo di Violetta che diverrà Sebastiano, suo fratello gemello. Vi è un altro riferimento con la presenza dei due fratelli, Federico che ha usurpato il Duca legittimo, ricorda inevitabilmente l’ Amleto.
Anche in questo testo, vediamo il contrapporsi di due mondi; quello degli uomini, dove le regole sono fondamentali per la sopravvivenza dei suoi abitanti e quello bucolico della fantasia, della foresta di Arden, dove tutto è possibile. Netta è la separazione tra bene e male, tra raziocinio e fantasia, così come il concetto stesso della libertà, dell’inganno e infine dell’amore. Sappiamo benissimo quanto il teatro elisabettiano, caroliano, giacomino, si servano di pochi elementi scenografici, quasi tutto è affidato alla fantasia, così nella regia di questo spettacolo l’allestimento è davvero minimale, con cambi a vista e suggerimenti scenici che in parte ricordano quanto anche Brecht abbia attinto dal teatro shakespeariano.
Con un paio di baffi, dei pantaloni larghi e una voce grave, la bella e leggiadra Rosalinda diventa Ganimede, così anche Celia, cugina di Rosalinda, diventa Aliena. In fondo Shakespeare racconta dell’uomo attraverso le sue debolezze, come di fatto fecero già i greci, calandolo completamente nel contemporaneo. In questa regia, firmata Alberto Giusta, si mantiene questa contemporaneità che di fatto fa brezza nel cuore dei più giovani.
Tutti i personaggi sono in fuga verso la foresta di Arden, un luogo denso di contrasti, intrighi, travestimenti e trabocchetti, un luogo dove ritrovare se stessi e dove è possibile amarsi al di là dell’aspetto fisico. La foresta è l’alternativa possibile al mondo razionale popolato dal male, dove vige la legge del più forte e dove regna il Duca usurpatore. In Come vi piace Shakespeare racconta dell’amore, l’amore fraterno tra le due cugine Rosalinda e Celia e tra Orlando e Rosalinda, ma racconta anche del contrasto fra il bene ed il male.
“Quest’opera oltre ad essere una fra le macchine teatrali più poetiche e divertenti che Shakespeare abbia scritto, è forse anche la più politica. Vi sono due mondi in netta e diretta opposizione, che si specchiano l’uno nell’altro: da una parte quello del potere, del
Ducato; dall’altra quello paradisiaco e ideale della Foresta di Arden.” – Racconta nelle note di regia Alberto Giusta – “Il Ducato è un mondo in cui domina un’atmosfera di diffidenza reciproca, d’intrighi, di paura; di un totalitarismo che soffoca la libertà, dove tutti si sentono minacciati. Pare che la sola speranza di salvezza sia la fuga. Sembrerebbero premesse per una tragedia, ma non lo sono, perché chi fugge a un certo punto arriva ad Arden, un luogo, una foresta appunto in cui può accadere di tutto, le situazioni si ribaltano continuamente e l’azione scorre spesso a un ritmo vertiginoso.[…] Nella nostra messa in scena la figura del Buffone manovrerà tutti gli altri personaggi; sarà un regista in scena, sarà un provocatore ironico, sarà a volte pietoso ed impietoso, indosserà a vista i panni di altri come la necessità gli impone, inviterà gli spettatori ad abbandonare, per il tempo del racconto, le costrizioni del mondo borghese per ritornare bambino. Ci sarà spazio anche per l’improvvisazione poiché la storia vivrà molto in funzione del pubblico che sarà uno dei protagonisti.”
Per fare teatro non serve caricare la scena ma bisogna affidarsi all’immaginazione, che è di tutti. Solo trovando il punto di incontro tra chi osserva e chi gioca il dramma, tra il pubblico e l’attore, possiamo realizzare il teatro. Giocare il teatro, dicono gli inglesi, e dovrebbe essere sempre così. Il qui ed ora del momento teatrale è fortemente legato alla relazione tra spettatore, attore e momento teatrale. Un momento che se giocato bene può mettere in connessione tutti questi livelli, che giocano anche sull’empatia. Il momento della rappresentazione è un momento irripetibile, ognuno di noi lo vive a suo modo e per fare bene teatro bisogna trovare la giusta connessione, che rompa la quarta parete e che consenta agli attori di collegarsi al pubblico, riuscendo come in una relazione amorosa ad affidarsi completamente alla sacralità momento attoriale.
Come vi piace di W. Shakespeare, traduzione italiana di Goffredo Raponi, per la regia Alberto Giusta, con Alessia D’Anna, Luciano Falletta, Dario Frasca, Silvia Scuderi, costumi di Roberta Barraja, luci di Fiorenza Dado, elementi scenici di Mario Chiappara, una produzione Teatro Libero di Palermo. TEATRO LIBERO PALERMO ETS | Centro di Produzione teatrale riconosciuto dal MiC.