“Come un salmone”, confronto a suon di verità

Piano Zero Teatro racconta l’intreccio di due solitudini disperate perfettamente interpretate

Come i salmoni, che nuotano verso quella meta che sanno essere anche la loro fine, così Alfio, detto Er Boia, ha scelto una strada che è morte e logoramento sapendo però che non avrebbe potuto fare altrimenti. 

È solo in una chiesa sconsacrata, dilaniato da cupi pensieri, quando all’improvviso uno sconosciuto, che scopriremo chiamarsi Luca, irrompe nello stesso luogo, intento a scappare da non si sa cosa o chi. Alfio scopre che si tratta di un criminale detto Er Cane e pretende che il giovane gli racconti tutto di sé e della propria storia, pena la morte. Lui è un sicario, è bravo a minacciare e ottenere quello che chiede. Tuttavia sarà in questo inaspettato confronto lo stesso Alfio a finire per confidarsi e aprirsi per primo, seguito da Luca in un gioco di potere e in un continuo scontro e incontro che culminerà nella maniera più imprevedibile.

Alfio e Luca appartengono ai ranghi della malavita romana ed entrambi portano una corazza d’acciaio per difendersi da quello che sono diventati. Il pubblico è da subito a conoscenza del disagio esistenziale di Alfio, ma all’oscuro 

dei segreti di Luca. Tuttavia il gioco di verità e menzogne si ribalterà in favore di una maggior trasparenza di Luca.

Due anime tormentate, due solitudini che si intrecciano in un dialogo che ha del surreale. La sacralità della verità in una chiesa sconsacrata. Il valore di un’ultima confessione che rompe il silenzio assordante.

Piano Zero Teatro e il regista Valerio Palozza portano in scena uno spettacolo sul conflitto interiore di chi è rimasto intrappolato in scelte sbagliate e ha intrapreso una via che lo ha ucciso ancora in vita. Il dramma degli ultimi, dei colpevoli. A interpretare Alfio è Gabriele Cantando Pascali, che regala un’interpretazione di grande intensità e sensibilità. Sguardo dritto e sicuro di sé, movimenti decisi, tono sarcastico e solenne, pacato ma severo. Inquisitorio e perentorio.

È il saggio della criminalità organizzata, colui che ha appreso dalla propria sventurata esperienza i segreti di questa vita. Uccide guardando le vittime negli occhi, non per crudeltà, ma per rispetto. Lui vive la propria sofferenza senza raccontarsi storie che la edulcorino, vive in profondità la propria tragedia.

Gli si contrappone Luca (Tiziano Di Sora), con la sua sicurezza strafottente, il suo atteggiamento sfrontato e una sdoganata superficialità apparente. Appare fiero ed egocentrico, giocatore in pista per il miglior premio; ma non è un gioco e lui dentro di sé lo sa. La sua fragilità verrà fuori e uno sguardo più che mai ferito e vulnerabile, si nasconderà dietro una mano tremante. 

Luca infatti nasconde un segreto, un mistero che Alfio percepisce e cercherà di conoscere. L’alchimia tra i due attori è palpabile e magnetica. I loro movimenti interiori si incastrano perfettamente in una sintonia perfetta.

Una danza conflittuale (metaforica e letterale), simile a un combattimento sofferto, unirà alla fine i due in una nuova armonia.

Nella scenografia di Cecilia Sensi è esaltata la croce, posata a terra e rovesciata, simbolo di una passione degli ultimi, della feccia della società.

Una riflessione anche su una mascolinità forzata, imposta, in un ambiente che non accetta debolezze, ma solo vigore e violenza. Cosa si nasconde davvero nel cuore di chi cade in questo ingranaggio di morte e crudeltà? Come un salmone prova a mostrarci la reale essenza di alcune di queste persone, attraverso un conflitto tra due personaggi contrapposti, che tra una verità e l’altra arriveranno a raccontare se stessi e a ritrovarsi davvero.

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Come un salmone – Scritto e diretto da Valerio Palozza – Con Gabriele Cantando Pascali e Tiziano Di Sora Scenografie di Cecilia Sensi – Assistente alla regia Maria Di Massa – Coreografie di Valerio Villa – Disegno luci PZT – Teatrosophia dal 12 al 16 marzo 2025

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