CLOWN – Velardi/Muscarello e il teatro giocato.

In collaborazione con Scena Nostra e Babel il 21 e 22 Aprile 2023 è in scena “CLOWN including la marionetta“, che inaugura la settima edizione del Festival ConFormazioni, Direzione Artistica Giuseppe Muscarello. All’interno dello Spazio Franco dei Cantieri Culturali alla Zisa, Giovanna Velardi e Giuseppe Muscarello giocano, danzano, performano sul palcoscenico quasi vuoto.

Clown ph. Marco Intermite

Playing TheaterJouer au théâtre, il teatro è nella sua definizione gioco ma in Italia lo si nomina attraverso il verbo fare “fare teatro, facciamo teatro”. Il gioco è dunque di per se intrinseco all’azione teatrale, e l’azione teatrale può realizzarsi solo nella sussistenza di due canali, presenti nello stesso luogo e nel medesimo istante, due canali che danno e ricevono, l’attore e il pubblico.

In Clown la relazione tra il pubblico e l’attore è fortissima, il gioco tra questi due diventa necessario e quasi naturale. Tale binomio porta con se molteplici riflessioni: tra attore e pubblico si stabilisce reciprocità, ma questa reciprocità non sarebbe possibile se in primis l’attore non avesse lavorato bene su se stesso. Il performer, in qualità di artista, si relaziona allo spazio, agli altri giocatori e infine allo spettatore e lo fa attraverso i movimenti, la voce e lo sguardo.

Il successo di uno spettacolo può essere decretato solo dal pubblico, che decide se accogliere o respingere l’azione performativa e in questo senso lo spettacolo Velardi – Muscarello ha colpito nel segno. Riuscendo a coinvolgere tutti gli spettatori, Clown riesce ad instaurare con esso una relazione fisica e anche mentale. Vi sono tre livelli relazionali, quello tra la performer Giovanna Velardi e la scena, segue la relazione tra la Velardi e Giuseppe Muscarello, con caratteristiche anche di contrasto a tratti cariche di tristezza, malinconia, gioia, divertissement, e in fine quella tra i due personaggi e il pubblico. Ma che cos’è il teatro se non è un atto d’amore, puro e vero, che vive di gioco, di sospensioni, di allontanamenti e di riavvicinamenti. Vi è la rottura della quarta parete, in tutto e per tutto, il contrasto tra il livello linguistico popolare e la danza, con movimenti che ricordano quelli delle ballerine classiche, che coesistono nella figura della Velardi. Lo spettacolo è pregno di contrasti, in questi si racconta anche della relazione d’amore, a tratti isterica, tra i due protagonisti, pregna di sensualità, disattenzione, desiderio, impulsività grottesca, sforzo di comunicare, tenerezza.

Clown ph. Marco Intermite

Clown – including la marionetta, ideazione e coreografia di Giovanna Velardi, luci di Danila Blasi, interpreti Giuseppe Muscarello e Giovanna Velardi, produzione PinDoc con il contributo di MiC e Regione Siciliana con il sostegno di CORE, Ufficio Stampa Sofia Li Pira (SLP) www. festivalconformazioni.com.