Cinema, cinema, cinema. Arrivederci al 2025!

Aldilà dei risultati altalenanti di alcune produzioni e qualche coda polemica sulle nuove “regole” imposte dal governo, il cinema si è confermato specchio della società.

Si è’ svolta nei giorni scorsi a New York, la 52° edizione degli International Emmy Awards, i premi destinati alle produzioni realizzate al di fuori degli Stati Uniti nel 2023 per la televisione e attribuiti dall‘Academy of Television Arts and Sciences. Grande assente l’Italia!

In compenso, presente per quattro giorni una nutrita delegazione statale o semi statale con seguito di funzionari della Unindustria con la Presidente Lidia Cudemo, in collaborazione con la Fondazione Roma Lazio Film Commission, rappresentata dal Commissario Straordinario Maria Giuseppina Troccoli e Lazio Terra di Cinema guidata dalla Responsabile della Struttura Cinema della Regione Lazio Lorenza Lei, con lo scopo, detta un comunicato, di “Portare nel futuro una tappa degli Emmy a Roma”. Evviva!!!!

Per la cronaca la preziosa statuetta come migliore attrice è andata alla thailandese Aokbab Chutimon per la serie Hunger; quella come migliore attore a Timothy Spall per la serie prodotta dalla BBC, The Sixth Commandment.  La promessa, attualmente in onda da noi su Rete 4, l’ha spuntata fra le telenovelas; fra le miniserie si è imposta la tedesca La mia prediletta (Netflix), miglior programma il belga Restaurant misverstand, migliore commedia División Palermo, mentre come miglior dramma ha prevalso la serie francese Nettare degli dei, ambientata nel mondo della gastronomia e dei vini pregiati.

Passando al cinema fra delusioni e conferme al box office, in uscita nelle sale arriva dal primo gennaio Nosferatu diretto da Robert Eggers e interpretato da Lily-Rose Depp e Willem Dafoe, remake del film muto del 1922 di Friedrich Wilhelm Murnau Nosferatu e il vampiro. Ma per i più attenti cinefili non possiamo certo dimenticare anche il capolavoro di Werner Herzog con un magistrale Klaus Kinsky nei panni dell’inquietante vampiro nato dalla penna di Bram Stoker in Nosferatu, il principe della notte del 1979 anch’esso accreditato come remake del film di Murnau.

Inutile sottolineare che la bella figlia di Johnny Depp, Lily-Rose veste i panni della vittoriana Ellen Hutter, oggetto del desiderio del sinistro conte Orlok che ha il volto dell’inglese Bill Skarsgård. Per gli appassionati del genere non mancheranno di certo, morsi sul collo, le atmosfere horror e una massiccia dose di suspance, proprio mentre dalla Polonia e dalla Transilvania in queste settimane giungono testimonianze (vere o false?) di casi di esorcismo e paura del vampiro! Intanto nei soli Stati Uniti il film ha incassato “appena” quaranta milioni di dollari in poco meno di una settimana di programmazione.

Ma a fare concorrenza al cinema come abbiamo già scritto, le vere sorprese di queste festività arrivano dal palcoscenico dove esplodono come fuochi d’artificio i musical come Un Natale favoloso a teatro che propone Carolina Benvenga fra i volti emergenti nel mondo “kids” e non solo, con oltre un miliardo di visualizzazioni e un milione di iscritti al suo canale youtube. Lo spettacolare show musicale, andato in scena ieri sera a all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma, è firmato da Stefano Francioni, con la regia di Morena D’Onofrio e le coreografie di Fiorella Nolis, da due anni colleziona il tutto esaurito nei teatri italiani assicurando a grandi e piccini divertimento e meraviglia e toccherà le principali città d’Italia.

E per restare in tema, tratto da un film cult del 1983 arriva in versione musical Sapore di Mare che debutterà a Montecatini il primo febbraio e poi dal 27 marzo a Milano, arricchito come nel film dalle hit dell’epoca cantate da Mina, Morandi, Gino Paoli e Fred Bongusto, mentre nel cast spiccano i nomi di Fatima Trotta e Paolo Ruffini. Per restare in tema di film cult “rivisitati” a teatro, a metà febbraio prossimo vedremo sui palcoscenici italiani a partire da quello del Nuovo Orione Compagni di scuola, liberamente ispirato al celebre film di Carlo Verdone (che ha benedetto l’operazione), diretto da Giancarlo Fares con l’adattamento di Sara Valerio. Tutto questo mentre sui palcoscenici italiani è in arrivo un vero terremoto dal titolo Feste con Familie Flöz, una fantastica produzione tedesca nata ad Essen nella Renania settentrionale nel 2021. Una compagnia apprezzata in 34 paesi nel mondo che torna in Italia a partire dal 2 gennaio alla Sala Umberto di Roma, formata da un gruppo di allievi di mimo della celebre coreografa e performer Pina Bausch. Uno straordinario collettivo composto tra l’altro da registi, scenografi, costumisti, datori luci, compositori e creatori di maschere “parlanti” grazie all’espressività mimica dei volti, protagonisti eccezionali di un teatro senza parole, meravigliosa favola senza voci fra danza, acrobazie, improvvisazioni e magie tutte da scoprire.

A questo punto non mi resta che congedarmi augurando a tutti i lettori di Quarta Parete, buon divertimento, qualche riflessione ma soprattutto un buon 2025, ricordando che il cinema può e deve essere uno strumento potente per riflettere sul nostro presente!

News
Andrea Cavazzini

L’anno che vorremmo!

Redazionale di fine anno: auspici, speranze e qualche certezza! In questo redazionale di fine anno voglio tornare su un tema

Leggi Tutto »