Addio alla “Sandrocchia “nazionale
Sandra Milo che a marzo avrebbe spento le 91 candeline si è spenta oggi nella sua bella casa romana. É stata una figura iconica del cinema italiano, con un carisma e un’eleganza che hanno affascinato il pubblico per decenni. La sua presenza magnetica sullo schermo e la sua personalità vivace l’hanno resa una delle attrici più amate e rispettate del cinema italiano.
Le voci e i pettegolezzi sulla sua vita privata l’hanno accompagnata per lungo tempo a cominciare dagli anni ’70 quando i giornali iniziarono a scrivere di una relazione fuori dal set con Federico Fellini prima, che l’aveva ribattezzata affettuosamente “Sandrocchia” e con Bettino Craxi poi, uno dei politici più potenti degli anni ’80, simbolo della Milano da bere….
Una delle tante agenzie di stampa internazionali hanno riportato che la vita privata di Sandra Milo è stata di per sé un magnifico film a partire dalle nozze nel 1948 a soli quindici anni con il marchese Cesare Rodighiero, matrimonio che durò solo ventuno giorni, fino alla lunga relazione con il produttore cinematografico Morris Ergas, padre della primogenita Deborah, e successivamente all’unione con Ottavio De Lollis, padre di Ciro e Azzurra.
L’attrice che ha accompagnato con i suoi film, generazioni di italiani ha lavorato in una vasta gamma di ruoli cinematografici in tutta la sua carriera, guadagnandosi la reputazione di una delle attrici più versatili del cinema italiano, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro nel corso di 60 anni di carriera che l’hanno trasformata in una vera e proprio icona.
Nata a Tunisi (come Claudia Cardinale), debuttò nel cinema nel 1953 nel film di Giorgio Bianchi Via Padova 46 al fianco di Alberto Sordi con il quale girò anche Lo scapolo nel 1955 . Più di settanta film all’attivo realizzati con registi del calibro di Roberto Rossellini, Antonio Pietrangeli, Luciano Salce, Sergio Corbucci e poi ancora Dino Risi, Pupi Avanti, fino a Muccino e Salvatores, ma soprattutto Fellini che la volle nel pluripremiato 8 ½ che fu’ premiato anche con l’Oscar, in cui interpretava il personaggio di Carla, la musa ispiratrice del regista protagonista.
Nel 1959 fu Rossellini che la volle al fianco di Vittorio De Sica nel Il generale Della Rovere(Leone d’oro alla mostra di Venezia). Nello stesso anno Sandra fu scritturata da Antonio Pietrangeli per il film Adua e le compagne e a seguire fece anche con lui Fantasmi a Roma al fianco di Marcello Mastroianni, Eduardo De Filippo e Vittorio Gassman.
Nel 1962 fu una delle protagoniste nel ruolo di Bianca ne Il giorno più corto, un classico della commedia italiana diretto da Sergio Corbucci, una commedia brillante che parodiava il più celebre Il giorno più lungo. Con lei in un cast stellare per l’epoca Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, David Niven e Ugo Tognazzi. Ancora con Fellini nel 1965 al fianco di Giulietta Masina in Giulietta degli spiriti. Nello stesso anno interpretò Frenesia d’estate di Luigi Zampa e L’ombrellone di Dino Risi al fianco di Enrico Maria Salerno.
Nel 1990 fu vittima ignara di un discutibile scherzo durante la diretta della trasmissione L’amore e’ una cosa meravigliosa, da lei condotto dove fu raggiunta da una telefonata dove l’anonima interlocutrice le comunicava che il figlio Ciro era in ospedale, vittima di un incidente stradale. Evento che suscitò grande scalpore e indignazione, poiché si trattava di uno scherzo di cattivo gusto
Una delle ultime apparizioni in video della “Sandrocchia” nazionale fu nel corso dell’intervista curata da Pierluigi Diaco lo scorso marzo nel corso della trasmissione Bella Mà che a dispetto di un’età avanzata ci ha rilanciato una donna fonte di inesauribile entusiasmo sempre pronta a mettersi in gioco con umiltà e spirito di squadra
Insignita del premio David di Donatello nel 2021 come riconoscimento per la sua straordinaria carriera con la sua scomparsa si infrange forse il suo sogno più grande: Girare un film con Matteo Garrone.