Il mondo politico Italiano e internazionale piange la scomparsa a soli 65 anni del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
Presidente uscente dopo anni di costruttivo lavoro, apprezzato in tutte le cancellerie europee, Sassoli dal 26 dicembre era ricoverato per una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario.
Già vicedirettore del Tg1 dove, prima come inviato e poi come conduttore e responsabile dei servizi speciali della testata aveva contribuito ad una serie di reportage di grande rilevanza politica e culturale e proprio al tg1 io ho avuto la fortuna di lavorare come esperto di cinema e inviato nei vari Festival Internazionali. Fu lui che innamorato di cinema quando incendiarono ad Hollywood i grandi studi della Universal, mi inviò a Los Angeles per realizzare un film documento sui cento anni di storia del cinema americano.
David Sassoli lasciò il tg1 per seguire la carriera politica grazie a una felice intuizione dell’allora sindaco di Roma Valter Veltroni, per spendersi con grande energia su una delle sfide cardine per le sorti politiche dell’Europa: costruire un mondo nuovo che rispettasse le persone e la natura, per realizzare un’economia basata non solo sul profitto per pochi ma sul benessere di tutti.
Eletto parlamentare Europeo prima e poi Presidente di quel Parlamento, ho avuto l’imperdibile occasione di incontrarlo e intervistarlo qualche anno fa alla Mostra del Cinema di Venezia quando venne invitato dal Presidente della Biennale e dal Direttore Alberto Barbera per presiedere un’importante incontro sul diritto d’autore.
Aspettai con il microfono in mano (alla baionetta come si dice) per un bel pezzo. Poi finalmente la macchina arrivò, lui scese in compagnia del suo severo capo ufficio stampa che bloccava sul breve tratto di strada fotoreporter e telecamere; mi vide, fermò le guardie del corpo e con un sorriso come quelli che regalava agli spettatori dagli schermi del tg1 la sera, disse: “lasciatelo passare è un collega.” Così realizzai la mia ultima e unica intervista al mio Direttore, prestato alla politica.
“Presidente è qui a Venezia per presiedere un’importante convegno sul diritto d’autore recependo di fatto un importante direttiva del Parlamento Europeo.”
”Una direttiva che non deve essere assolutamente ignorata per poter regolamentare unanimemente un diritto europeo. Un diritto che riguarda tante categorie: registi, sceneggiatori, soggettisti, musicisti, coreografi, scrittori, giornalisti. Un patrimonio di tutti che nasce addirittura in Europa con la rivoluzione Francese. Presidente, il Festival del cinema dei ragazzi di Giffoni giunto alla cinquantesima edizione, consacrato dal grande regista Truffaut come palcoscenico indispensabile del cinema rivolto alle future generazioni, vorrebbe consegnarLe la prestigiosa targa Truffaut, attribuita in passato a personalità della politica e del cinema come Giorgio Napolitano, Michail Gorbačëv, Dino De Laurentiis, Robert De Niro”.
”Sono molto onorato, il Festival di Giffoni come la Mostra del Cinema di Venezia è un patrimonio Italiano e noi dobbiamo impegnarci a sostenere tutte le forme di cultura del nostro Paese: la letteratura, la pittura e naturalmente anche il cinema italiano che ha tanta storia e riconoscimenti internazionali.”
“Presidente per concludere quale saluto o augurio vuole inviare ai giovani italiani che sempre più si recano a lavorare all’estero?”
”Abbiamo il dovere come Nazione di sostenere tutto quello che ci porta valore aggiunto. Tornate a casa venite a trovarci e portate con voi tutte le esperienze che avete fatto, abbiamo tanto cuore italico nel mondo e abbiamo bisogno di un mondo molto più integrato!”
* Critico cinematografico e letterario, giornalista, dal 1976 inviato speciale RAI (TG1, TG2, TG3, TG3 Regionale, Rete Uno, Rete Due, Rete Tre) per Cinema, Spettacolo, Costume.