A Sarnico è tornata la passerella di Christo: una nuova rivisitazione, un omaggio particolare dall’artista Sangy.
Un tributo che sa di emozione e ispirazione: l’artista Sangy, nome d’arte di Maurizio Sangineto, questa volta ha voluto stupire e dare quella sensazione di ebbrezza, quello stordimento che solo l’impatto forte e inaspettato, tipico di un’esperienza potente, riesce a dare. La sua è stata una proposta nuova, fuori dall’ordinario, una sintesi di più sfere sensoriali: un omaggio all’artista Christo, scomparso nel 2020, l’ideatore e il creatore con la moglie Jeanne-Claude delle famose passerelle sull’acqua, come l’installazione di The Floating Piers sul lago d’Iseo realizzata nel 2016. Ed è proprio qui che Sangy ha voluto consegnare idealmente al maestro la propria opera aspirativa, in grado allo stesso tempo di proporre una novità, una versione personalizzata.
L’opera, esposta presso l’ex chiesa di Nigrignano di Sarnico (BG), parte da un nome, come tutte le opere dell’artista vicentino. Christo ri-velato è l’essenza di tutta l’esperienza pensata e realizzata come tributo all’omonimo: un’esperienza concettuale, visiva, artistica, multisensoriale che vuole far pensare e vuole lasciare, nella memoria, un ricordo vivido, richiamabile perché legato a più sfere.
Si tratta di una “passeggiata” inaspettata, multimediale, con acque simulate, che conduce direttamente ad una croce, caratteristica e particolare. Una croce, proveniente da Napoli, vestita e velata dello stesso arancione scelto da Christo, “impacchettata”, stretta da lacci bianchi. Un richiamo forte all’arte e allo stile dell’artista bulgaro proprio a partire da quello che il suo nome dice ed evoca nell’immaginario e nella memoria. L’impacchettamento, tipico di molte sue opere, si ritrova anche qui, in una versione inedita, con un esito preciso: evocare e fornire senso, profondità al vissuto di chi si trova davanti all’opera.
In questo sta anche l’approccio e la visione dello stesso Sangy che, con la sua Advart, prende il nome e lo trasforma in opera, soggetto principale che attiva l’attenzione dello spettatore. Con Christo ri-velato c’è un passo in più: non solo il nome è l’opera, ma l’installazione stessa diventa un tutt’uno con il visitatore. Coloro che “attraversano” questo percorso diventano parte dell’opera stessa, sono essi stessi l’opera perché la loro esperienza carica di significo personale l’installazione, ognuno percepisce qualcosa di singolare e individuale. Questa particolarità rende, paradossalmente, l’evento collettivo. Ognuno, infatti, partecipa con la sua storia e il suo vissuto alla medesima manifestazione fisica e visiva. Ecco perché occorre farla propria, vivendola attraverso la scoperta e in prima persona.
Complice di questo anche la musica che accompagna l’installazione, scritta e composta dallo stesso Sangy, dal titolo The Art Therapy Symphony: un’immersione ancora più sentita, a livello sonoro, mentale ed emozionale.
Un tutt’uno che riflette il senso di protezione e di unione: l’arte va tutelata, difesa, racchiusa. L’arte “impacchettata” chiede di essere vista per essere e restare al sicuro, per sopravvivere. La sua preziosità è tale che ha bisogno di custodia. Sangy esprime questa necessità attraverso la pratica e la sintesi: gli elementi fisici assumono sensi alternativi e si aprono all’interpretazione e al riconoscimento. Riconoscere è anche rivedersi, ritrovarsi, fare un ritorno a se stessi, a qualcuno, aver cura.
In Christo ri-velato c’è molto della vita del suo ideatore vicentino: il passato musicale, l’esperienza americana e, in modo particolare, la conoscenza del lavoro di Christo a Central Park, la New York dei primi anni Ottanta con la storica discoteca “Paradise Garage”, l’attività di continua indagine e di studio, di sintesi. Ma anche tante, piccole e importanti coincidenze che hanno portato Maurizio Sangineto a trovare questo modo per esprimere la sua vita personale, il suo bagaglio attraverso quest’omaggio.
Christo rivive nei segni e nei simboli rappresenti in quest’opera: ispirazione artistica, a tratti anche religiosa, concettuale. Così come le vere passerelle sull’acqua, anche Christo ri-velato ha avuto una durata temporale limitata, dall’8 al 13 dicembre 2023: la performance però è stata raccolta in un docu-film (l’uscita è prevista per maggio 2024), una testimonianza dell’evento e della sua portata a livello artistico e umano.
Dietro quest’esposizione, risiedono ispirazione, creazione, innovazione, individualità, sacralità, cura: il vissuto dell’artista si incontra con il suo punto di riferimento, Christo, per celebrarlo aggiungendo un elemento fondamentale: l’emozione e il coinvolgimento dello spettatore, la forza dell’esperienza. In tutto questo sta il valore dell’arte, nelle sue forme più diverse.
Immagine di copertina/in evidenza: @sangyartist