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Chiude Locarno 78 con il Pardo d’oro al giapponese “Tabi to hibi”, ma l’Italia piange Pippo Baudo

Premi anche per Abbas Fahdel, Martelli e Valecic, mentre Venezia si prepara con Guadagnino, Julia Roberts e Hosoda.

Apro quest’ultima corrispondenza da Locarno con una notizia che mi rattrista profondamente: la scomparsa di un grande protagonista della televisione italiana, ma soprattutto di un amico Pippo Baudo. Con lui se ne va non solo un innovatore della conduzione televisiva, ma anche un testimone autorevole dei profondi cambiamenti del nostro Paese. Impossibile non ricordare il suo legame con il Festival di Sanremo, che ha condotto per ben tredici edizioni — un vero e proprio record — offrendo il palco a tanti giovani talenti, che ha saputo intuire e valorizzare con straordinario intuito. Pippo Baudo è stato un galantuomo d’altri tempi: colto, preparato, misurato. Con la sua eleganza e professionalità ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della televisione italiana. Da Settevoci, suo primo grande successo nel 1966, fino all’ultima apparizione in TV in occasione dei 90 anni di Pierfrancesco Pingitore lo scorso anno, ha attraversato quasi sessant’anni di televisione restando sempre ai massimi livelli. Un’eredità preziosa e pesante, che ci ricorda quanto sia stato unico.

Sho Miyake

Venendo alla kermesse elvetica, il  Pardo d’oro della 78ª edizione del Festival del cinema di Locarno è stato assegnato al film giapponese Tabi to hibi, diretto da Sho Miyake. Si tratta del quarto film giapponese a conquistare il massimo riconoscimento del festival svizzero.

Il Premio Speciale della Giuria è andato a White Snail di Elsa Kremser e Levin Peter, mentre il Premio per la miglior regia è stato attribuito a Abbas Fahdel per Tales of the Wounded Land, toccante ritratto di una famiglia libanese alle prese con le conseguenze della guerra nel sud del Libano.

Per quanto riguarda la recitazione, il Premio per la miglior interpretazione femminile è stato assegnato ex aequo a Manuela Martelli e Annamaria Valecic per le loro performance in God Will Not Help.

Durante la serata è stato consegnato anche il Pardo d’oro alla carriera al regista americano Alexander Payne, due volte premio Oscar, che sarà presidente di giuria alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. «Amo il cinema italiano – ha dichiarato Payne – e sono un assiduo frequentatore del Festival Il Cinema Ritrovato di Bologna. Mi definisco un cineasta dei luoghi: mi piace che chi vede i miei film riconosca gli spazi in cui sono ambientati. A Venezia spero di trovare il tempo per seguire qualche pellicola della sezione Classici. Ad Alberto Barbera, con un sorriso, ho detto che come presidente di giuria mi farò molti nemici, dato che sono amico di diversi registi in gara».

Intanto a Venezia si delinea il programma dei film fuori concorso: tra questi After the Hunt di Luca Guadagnino, con Julia Roberts, per la prima volta alla Biennale. L’attrice interpreta una docente universitaria coinvolta in uno scandalo che rischia di compromettere il suo passato.

Alexander Payne

Altro atteso film fuori concorso sarà Scarlet, la nuova opera del maestro dell’animazione Mamoru Hosoda: una potente avventura tra passato e futuro, tempo e spazio. Protagonista è una principessa medievale che combatte con la spada per vendicare la morte del padre, ma che – gravemente ferita – si ritrova catapultata nel mondo contemporaneo, dove verrà salvata da un giovane idealista che le offrirà la possibilità di un futuro libero da rancori. Chissà se riuscirà a commuovere anche Trump e Putin… dopo il summit di Anchorage!

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