Nell’ambito della III edizione del festival inDivenire(in corso al Teatro “Spazio Diamante”, cominciato il 20 settembre scorso, con serata finale il 12 ottobre prossimo) è andato in scena lo spettacolo Chi nasce tondo non può morire quadrato di Elio Crifò (autore e interprete lo scorso anno di “EsotericArte”, andato in scena al Teatro Sala Umberto insieme a Piergiorgio Odifreddi).
Il festival è all’insegna della valorizzazione di nuove opere allestite “in forma di studio” e la locuzione “in divenire” allude proprio alla possibilità di rendere spettacoli completi le opere presentate nella forma di studio. Ma mai come per il copione scritto, diretto e interpretato da Elio Crifò, insieme in scena a Emy Bergamo, la locuzione che dà corpo al titolo della rassegna incrocia i temi propri della filosofia, laddove ha piena cittadinanza proprio la tematica del divenire. Si parla di categorie dello spirito, dei macrotemi dell’amore, della felicità, della morte, dell’educazione, dell’essere e del non essere, del senso dell’esistenza. Lo si fa in forma di confronto serrato tra due dialoganti che –in intimo conversare, scandito da brindisi ricorrenti a contrassegnare i vari passaggi della condivisione e sostenuto da temi blues e jazz nel sottofondo – esplorano lo stato attuale dell’atteggiarsi umano, rispetto a quei grandi temi esplorati da sempre dalla speculazione filosofica. Così il dialogo corre veloce da Parmenide a Einstein, transitando per Platone e Kant, a ricordarci che i veri processi formativi -a dispetto da quelli pretesi dalla contemporanea propensione sconsiderata alla produttività- devono necessariamente essere orientati a costruire prima di tutto un Uomo in grado di considerare il senso di sé, e di offrire risposte corrette alle domande vere dell’esistenza.
Di passaggio in passaggio, dalla platea viene proprio voglia di unirsi al brindisi di condivisione con i due brillantissimi interpreti dialoganti.