Che la danza dei draghi abbia inizio

Con la fine della sua seconda stagione ”House of the Dragon” ci riporta con entusiasmo al clima iniziale di ”Game of Thrones” con draghi, fuoco ed intrighi.

Con i suoi otto episodi la seconda stagione di House of the Dragon, prequel di Game of Thrones, riconferma la potenza della stagione precedente accompagnando Rhaenyra Targaryen ( interpretata da una brava Emma Darcy ) nella sua lotta per il trono dei Sette Regni.

Emma Darcy

La storia della guerra civile dei Targaryen, le cui radici si erano saldamente create durante la scorsa stagione con una faida famigliare tra la futura regnante e i fratellastro Aegon Targaryen ( Tom Glynn-Carney ) per l’ambito trono di spade. Una stagione che raggiungeva l’apice nel suo ultimo episodio con l’improvvisa morte del principe Lucerys Velaryon ( Elliot Grihault ) e del suo drago Arrax per mano di Aemomd Targaryen ( Ewan Mitchell) e il suo drago Vhagar.

Ed è proprio da questo momento che la seconda stagione ha inizio, mostrandoci la fazione dei neri con Rhaenyra in preda al lutto per la morte del figlio, una madre straziata dal dolore e allo stesso tempo in cerca di vendetta; sentimento che deve tenere a freno, in quanto futura reggente e responsabile delle sorti del suo popolo. Una donna saggia che allo stesso tempo oscilla tra dubbi ed incertezze per il comando, circondata da uomini che spesso la sottovalutano.

Conflitti che non sembrano prendere scena solo con lei. Da una parte infatti abbiamo suo marito e zio Daemon Targaryen ( interpretato da un bravo Matt Smith ) con la sua brama di potere, alla ricerca di se stesso tra ambizione personale e devozione per la moglie. Dall’altra, nella fazione dei verdi, una sofferente Alicent Hightower ( interpretata da una convincente Olivia Cooke ), la regina vedova sempre più realista riguardo i suoi figli Aegon ( incapace nel proprio ruolo di regnante) e Aemond ( sempre più crudele ed ingestibile ). Di contorno il primo cavaliere Otto Hightower ( Rhys Ifans ) che tenta di salvare la situazione della casata e Criston Cole ( Fabien Frankel ) che non fa altro che peggiorarla.

Resta il fatto che la serie, ideata da Ryan Condal insieme a George R.R. Martin, creatore delle Cronache del ghiaccio e di Fuoco e Sangue ( opera su cui si basa la serie in esame) funziona e lo fa prendendo tutto il buono delle prime stagioni di Game of Thrones pur creando un prodotto diverso. Lo fa con i dialoghi, i sotterfugi e gli intrighi, facendoli crescere in modo lento e graduale e regalando colpi di scena inaspettati capaci di far rimanere lo spettatore con lo sguardo fisso sullo schermo; esattamente come sapeva essere l’inizio di GOT.

I personaggi appaiono umani, fatti di molteplici debolezze e conflitti introspettivi. Conflitti che spesso li fanno agire in modo spregevole ma che lo stesso non smettono di far empatizzare il pubblico con loro. Protagonisti che compiono errori e sono fragili, spesso in lotta con loro stessi e alla ricerca del loro posto nel mondo di Westeros.

In entrambe le fazioni ciascun personaggio è quasi specchio dell’altro, lo sono Daemon e Aemond, entrambi violenti ed imprevedibili, lo sono Rhaenyra ed Alicent, tutte e due ambiziose e alla ricerca di rivalsa e sopravvivenza per la propria discendenza. Sta di fatto che non vi è un buono e cattivo con cui schierarsi, ogni personaggio ha le sue mille sfaccettature, fatte di pregi e allo stesso tempo errori e difetti; ogni personaggio viene amato o almeno compreso e nel contempo odiato e temuto.

Fondamentale l’impatto dei draghi, protagonisti indiscussi di questa stagione, con Cyrax, Caraxes, Vhagar e Meleys… creature che prendono il sopravvento con tutta la loro maestosità e potenza grazie ad un lavoro magistrale di Cgi (Michael Dawson ) che non può che non essere ammirato e che rende i loro primi scontri nel cielo qualcosa di memorabile. Se al tutto aggiungiamo la meravigliosa colonna musicale di Ramin Djawadi non possiamo che aspettare con gioia la realizzazione delle prossime due stagioni in programma.

Olivia Cooke

Questo perché la serie House of the Dragon è bella, di qualità e non scontata, un prodotto di spessore che ci si augura possa prendere sempre più spazio nel panorama italiano dove al momento resta ancora un pò nell’ombra. Che la danza dei draghi abbia inizio.

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House of the Dragon. Ideata da Ryan Condal e George R.R. Martin dal soggetto Fuoco e sangue di George R.R. Martin. Con Emma Darcy, Olivia Cooke, Matt Smith, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Rhys Ifans e Fabien Frankel. Effetti speciali di Michael Dawson, musica di Ramin Djawadi. Produzione Miguel Sapochnik, Ryan Condal, George R.R. Martin, Alan Taylor; casa di produzione HBO, GRRM, Bastard Sword; distribuzione Sky Atlantic. Dal 17 giugno al 5 agosto 2024.

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