Il cinema tra passione, politica e mostri indimenticabili.
Con oltre 76.000 presenze in appena due mesi di programmazione, la Fondazione Cinema per Roma – la stessa che organizza il Festival Internazionale del Film di Roma ogni ottobre all’Auditorium Parco della Musica – festeggia un successo che fa ben sperare per il futuro del cinema italiano. 165 proiezioni, dibattiti, masterclass con registi e attori: un’estate intensa, che segna un chiaro ritorno del pubblico in sala. Un segnale incoraggiante alla vigilia di una stagione cinematografica che sarà ufficialmente lanciata nelle imminenti vetrine di Locarno e Venezia, dove si annunciano novità e titoli attesi. Tuttavia, sul fronte politico, il clima resta teso. Il Ministro dello Spettacolo, Giuli, è finito al centro di polemiche in Parlamento: l’opposizione, con Matteo Renzi in prima linea, lo accusa di aver sfruttato lo scandalo legato al tax credit per tagliare 100 milioni di euro destinati ai giovani che aspirano a lavorare nel settore. Il ministro ha replicato confermando che per il 2025 il comparto riceverà 696 milioni di euro, la stessa cifra stanziata lo scorso anno. E ha aggiunto: «Denunciare il malaffare in riferimento agli scandali del tax credit non è in contrasto con la valorizzazione del cinema».
Speriamo sia così caro Ministro, soprattutto per rispettare le tante persone che lavorano con impegno, serietà e passione che dopo la nomina di Antonio Saccone alla presidenza di Cinecittà e del successore del dimissionario Nicola Borrelli alla direzione cinema del Ministero rimangono in attesa della conclusione delle indagini della Guardia di Finanza per la verifica 350 milioni di euro di crediti concessi.
Il cinema italiano è più vivo che mai? Speriamo di sì. Lo scopriremo presto alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, al via il 27 agosto, con l’atteso film La grazia di Paolo Sorrentino, in concorso. Intanto, mentre le temperature sembrano salire più per il nuovo passatempo social-mediatico dell’estate (quello dei presunti audio rubati a Raul Bova) che per reali picchi di caldo, torniamo alle cose serie. Durante l’intera Mostra, debutterà una nuova iniziativa: Che Spettacolo!, frutto della collaborazione tra Corriere della Sera, Io Donna e Cinematografo – la rivista della Fondazione Ente dello Spettacolo. Dalla terrazza dell’Hotel Excelsior, ogni giorno si alterneranno talk, incontri e approfondimenti per raccontare la Mostra con uno sguardo più ampio, emozionale e coinvolgente. A condurre il progetto: Paolo Mereghetti e Pierfrancesco Favino. Tra gli ospiti già annunciati: il direttore Luciano Fontana, Ottavia Piccolo e molti altri ancora.
Tutto a posto madama la marchesa? Beh forse una riflessione si rende necessaria sul rapporto tra cultura, potere e accesso economico. E l’iniziativa della Chiesa Cattolica tramite la Fondazione Ente Spettacolo(leggi CEI) alla Mostra del Cinema di Venezia con una copertura mediatica ben strutturata, location di prestigio come l’Excelsior pone delle domande interessanti: La presenza della Chiesa a Venezia fa notizia, ma anche riflettere. Fa bene che si interessi di cinema? Forse sì. Ma quanto è credibile un dialogo culturale se avviene solo dall’alto, e in salotti esclusivi?
E allora «Meglio non sapere quando si muore», scriveva, pensando al grande cinema, l’appetitoso cuoco cannibale Hannibal Lecter, interpretato magistralmente da Anthony Hopkins. Un anti-eroe nato dalla penna di Thomas Harris e portato sul grande schermo da Dino De Laurentiis in uno dei thriller più iconici di sempre: Il silenzio degli innocenti. Diretto nel 1991 da Jonathan Demme, il film vede una straordinaria Jodie Foster nei panni dell’agente dell’FBI Clarice Starling, impegnata in un viaggio psicologico alla scoperta del male e delle sue origini più oscure. La pellicola fu un trionfo: oltre 272 milioni di dollari di incasso contro un budget di soli 19 milioni, e cinque premi Oscar, tra cui miglior film, regia, attore, attrice e sceneggiatura. A completare la trilogia cinematografica: Hannibal (2001), diretto da Ridley Scott e Red Dragon (2002), firmato da Brett Ratner. Tre titoli tornati protagonisti dell’estate, con le edizioni home video che stanno andando a ruba tra collezionisti e appassionati. Un viaggio nel lato più inquietante della psiche umana, reso indimenticabile da una performance che ha cambiato per sempre il volto del thriller.
Non siete d’accordo? Beh, allora ditelo all’American Film Institute, che nel 2003 stilò la celebre classifica dei 100 più grandi eroi e cattivi del cinema (50 per categoria): Il silenzio degli innocenti conquistò il primo posto assoluto, grazie al suo indimenticabile antagonista.
“Spietatamente ironico”, così lo definì il critico Gabriele Pontiggia critico del Fatto Quotidiano, nel suo viaggio all’interno del cinema horror interpretato da Anthony Hopkins. «Un vampiro” moderno, capace di sedurre e spaventare con la stessa eleganza con cui impiatta una portata. E come dimenticare una delle sue battute più iconiche, pronunciata con inquietante nonchalance dal Dottor Lecter: «Stasera sto per avere un vecchio amico a cena.» Buon appetito!