di Ilaria Sambucci
Continua il #TeatroDigitale con la Carmen di Jiří Bubeníček, andata in scena la scorsa stagione al Teatro Costanzi di Roma.
Un nuovo allestimento pensato per il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto dalla splendida étoile Eleonora Abbagnato, che ha voluto dare una nuova versione coreografica al balletto.
La creazione è stata affidata a Jiří Bubeníček, artista ceco, già principal dancer dell’Hamburg Ballet e interprete prediletto di John Neumeier, poi principal del Semperoper Ballett Dresden, fondatore insieme a suo fratello della compagnia Les Ballets Bubeníček e oggi coreografo di talento richiesto dalle più importanti compagnie del mondo.
Il coreografo si è lasciato ispirare dalla novella di Prosper Merimée del 1845. Così ne è uscito per la prima volta, un balletto in due atti e ben 12 scene. Inoltre si differenzia dall’opera originale per la scelta musicale, infatti, l’orchestra diretta da Louis Lohraseb, interpreta insieme alla musica di Georges Bizet, anche quella di Manuel de Falla, Isaac Albéniz, Mario Castelnuovo-Tedesco e quella del maestro compositore Gabriele Bonolis, il quale su richiesta del coreografo, ha realizzato tutte le partiture musicali per dare un tocco innovativo alla sua Carmen.
Un’altra particolarità di questa versione sono sicuramente i personaggi. Non c’è Micaela e nemmeno Escamillo che viene sostituito da Lucas, è presente però il marito di Carmen, Garcia.
È stato intrigante veder rappresentato l’autore della novella, Prosper Mérimée, il quale ha seguito i personaggi in ogni scena. Presente dall’inizio dell’opera seduto in prigione di fronte a Don José, quando tutto è ormai tragicamente compiuto.
Il secondo quadro si apre sulle note di “Aragonaise” di Bizet. Sulla scena ci sono tre coppie che svolgono uno fluido passo a due di contemporaneo. Tutti i sei danzatori precisi e dinamici, hanno riempito il palco col loro carisma. Tra di loro vi è Carmen la gitana, che danza per le strade di Siviglia insieme ai suoi compagni.
Col celebre brano “L’amour est un oiseau rebelle” l’astuta e passionale Carmen ruba il cuore di Don José.
A seguito di uno scontro con una donna avvenuto nella fabbrica di sigarette, Carmen viene arrestata e portata in prigione, ma con le sue armi seducenti persuade nuovamente Don José che decide di liberarla, finendo lui stesso in prigione. Don José è perdutamente innamorato di Carmen, la raggiunge e dopo un’intensa notte d’amore lei scappa via.
Si apre un nuovo quadro “La festa a casa del tenente” con cinque coppie che aprono le danze.
Si distingue per le linee, la precisione ed il temperamento la danzatrice Annalisa Cianci, elegante e allo stesso tempo sensuale nei movimenti.
Durante le danze, irrompe nella scena Carmen, che inizia a sedurre tutti gli invitati, in particolare il tenente, e preso dalla gelosia Don Josè uccide il tenente e scappa insieme alla sua amata Carmen.
Il secondo atto si apre con una scenografia incredibile, un enorme cavallo riempie la scena, costruito e manovrato egregiamente tanto da sembrare un cavallo vero, un elemento di grande teatralità. Si ripresenta più volte in scena, e simboleggia lo spirito libero della gitana.
Lo storia adesso si svolge al porto di Gibilterra, dopo incontri, fughe e passioni amorose, qui Don José ritrova Carmen a casa di un ricco generale inglese, con indosso un meraviglioso vestito d’oro. Continuano poi gli scontri tra i rivali d’amore della astuta gitana e questa volta Don José uccide il marito di Carmen, Garcia.
Nelle scene finali Carmen si innamora del sensuale picador, Lucas, ma dopo la sua morte, riparte con Don José. Lui vuole convincerla a restare insieme ma lei si rifiuta, così Don José accecato dalla ira colpisce la donna con un coltello e Carmen perde la vita.
Un’opera intensa, caratterizzata dal pathos.
Lo stile coreografico è molto particolare, in quanto si fondono perfettamente il neoclassico ed il contemporaneo, il che rende l’opera ancor più innovativa.
Carmen in questa versione è rappresentata dall’ Étoile del Teatro dell’Opera di Roma, Rebecca Bianchi, che incarna perfettamente tutte le emozioni e gli stati d’animo del personaggio come la rabbia, la gelosia e l’amore. È passionale e seducente nei movimenti, con quel tocco di classe ed eleganza che la contraddistingue. Come sempre precisa e pulita tecnicamente, energica e scattante mostra lo spirito libero e astuto del suo personaggio.
Don José è interpretato da Amar Ramasar, principal dancer del New York City Ballet. Ballerino dalle spiccate doti fisiche, con una buona padronanza dei giri ed una grande potenza scenica. È riuscito a trasmettere la gentilezza, la rabbia e la passione del suo personaggio.
Lucas è invece interpretato da Alessio Rezza, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma. Alessio mostra una grande sicurezza scenica ed ha messo in risalto la sessualità e l’animo passionale tipico di un vero picador.
Un plauso ad Anna Biagiotti creatrice dei costumi di quest’opera, conformi allo stile di ogni personaggio. Tra tutti incantevole il vestito d’oro di Carmen a casa del generale inglese.
Scenografia e luci di Gianni Carluccio trasportano concretamente lo spettatore all’interno della storia.
Un tocco di innovazione sempre ben accetto e mai fuori luogo, quello proposto dalla direttrice Eleonora Abbagnato. Un lavoro di grande qualità artistica capace di catalizzare l’attenzione e coinvolgere con successo anche il pubblico più esigente.