Dallo scorso 11 luglio presente anche su Sky e NOW, l’ultimo film di e con Marco D’Amore che parla di voglia di riscatto ed origini.
Napoli, una Napoli a tratti misteriosa ed onirica, è questa la città che presenta Marco D’Amore, regista ed interprete di Caracas: uomo dal passato fascista che decide di convertirsi all’Islam. Una premessa iniziale, tratta dal libro Napoli Ferrovia di Ermanno Rea, che si preannuncia tutt’altro che banale.
Caracas non sa chi è, non lo sa sin da quando è piccolo cercando incessantemente risposte, prima facendosi trascinare in un gruppo di estrema destra, poi affidandosi all’Islam, possibile redenzione per il suo violento passato. Un quasi richiamo al celebre American History X di Tony Kaye del 1998, film dove il suo protagonista Derek rinnega il passato neonazista.
Insieme a Caracas altri due protagonisti, la sua fidanzata Yasmina, qui interpretata da una brava ed esordiente Lina Camélia Lumbroso e lo scrittore napoletano Giordano Fonte qui interpretato da Toni Servillo. Due vite strettamente connesse a Caracas, che insieme ne condividono irrequietezza e senso di vuoto. Giordano di ritorno nella sua Napoli, città di cui ha sempre scritto ma da cui è anche scappato per molto tempo; Yasmina una giovane donna musulmana ormai ribelle a quel costume, vittima della droga.
Tre vite intrecciate lungo i 110 minuti di un lungometraggio onirico, sospeso tra realtà e finzione, tra sequenze temporali alternate nel viaggio dei nostri protagonisti. Un viaggio in cui tutti e tre i personaggi sono alla ricerca di risposte, di accettazione delle proprie contrastate origini e anche di una possibile redenzione. Tre anime incerte, che vivono già nell’inesattezza del proprio presente, proprio come la citazione tratta dallo stesso libro d’origine: “Del resto come potremmo nutrire speranza nel futuro se lo conoscessimo già?”.
Sicuramente rilevante Napoli, che qui diventa quasi quarta protagonista, una città fatta di luci, ombre e mistero… proprio come il passato e la vita dei personaggi. Luoghi che la splendida fotografia di Stefano Meloni esalta contribuendo all’atmosfera del film. La musica di Rodrigo D’Erasmo accentua ed entra perfettamente in sintonia con il tutto, dissolvendo ed implementando queste sensazioni, quasi in richiamo ad un contesto mediorientale.
Una città che incanta con la sua bellezza ma che allo stesso tempo si rivela ostile e pericolosa, in lotta costante tra integrazione culturale e povertà. Una Napoli a cui Marco Amore, ex Ciro di Marzio di Gomorra-La serie, aveva già dedicato i suoi precedenti lavori da regista con L’immortale nel 2019 e Napoli magica nel 2022.
Le premesse per una pellicola non banale c’erano ma resta comunque il fatto che il film pecchi di narrazione, con questi tentativi di ricerca che non vengono mai forse totalmente espressi ma lasciati in sospeso tra atmosfere sognanti ed imprecisi flashback temporali. Molto spesso sono le bellissime frasi del libro a fare da sfondo e significato alla messa in scena, cosa sicuramente bella ma non necessaria ai fini di una funzionalità narrativa.
I tentativi di risposta e ricerca ci sono da parte dei personaggi ma spesso non vanno fino in fondo, fermandosi in un viaggio reale-onirico che forse poteva essere un pò più chiaro per lo spettatore e lasciare un maggior spunto di riflessione.
Nonostante ciò Caracas resta un film diverso che per contesto colpisce e attira, che regala un’idea di Napoli bella e minacciosa, una città sognante così come le vite dei suoi protagonisti. Dopotutto vedi Napoli e poi sogni!
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Caracas. Di e con Marco D’Amore – Soggetto di Ermanno Rea – sceneggiatura di Marco D’amore e Francesco Ghiaccio – con Marco D’Amore, Toni Servillo, Lina Camélia Lumbroso e Marco Foschi. Fotografia di Stefano Meloni – musiche di Rodrigo D’Erasmo – montaggio di Mirko Platania . Casa di produzione Picomedia, Mad Entertainment, Vision Distribution – Nelle sale dal 29 febbraio 2024
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