Cerca

“Canto per Francesca” solleva il velo dalla memoria di Francesca Morvillo

Un atto poetico e civile per ridare voce a una donna di giustizia, troppo a lungo rimasta nell’ombra

Martedì 16 settembre, nella sala del Teatro Instabile di Genova, si è riacceso il lume della memoria di una donna dimenticata. Canto per Francesca, testo poetico di Cetta Brancato, interpretato da Elena Arvigo e Francesca Elena Monte, inserito nella programmazione di Lunaria Teatro “Festival in una notte d’estate”, ha restituito alla comunità civile e alla sensibilità del pubblico il ricordo di Francesca Morvillo, magistrata, unica donna della magistratura italiana assassinata dalla mafia, uccisa insieme a Giovanni Falcone nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992.

Francesca Morvillo non era solo “la moglie di Falcone”. Era una donna di giustizia, consapevole dei rischi e delle scelte compiute. Lo ricorda la stessa Brancato, nel testo che porta in scena. Parole che fanno vibrare l’intimità di una scelta radicale, lucida, estrema.

«Ma volevo rimanergli accanto»

La voce dell’autrice: «Disvelare una memoria negata»

Le parole di Cetta Brancato prima dello spettacolo hanno colpito per lucidità e passione civile:

«Il testo nasce nel 2017 con l’intento di togliere un velo dalla memoria di una donna di Sicilia, morta nella strage di Capaci, e di cui nessuno aveva mai parlato. […] Francesca non è stata ricordata in nessuna maniera. Il suo ruolo era ridotto ad ancillare, quando ancillare non era per niente, perché ha pagato con la vita coscientemente, essendo anch’essa magistrato.»

La poesia, per Brancato, non è ornamento ma necessità. Da qui la scelta di affidarsi a un linguaggio lirico e allo spazio teatrale, terreno naturale per far risuonare le parole.

«Unico strumento reale per raccontare storie di anime».

Una serata di memoria viva

La serata si è aperta con l’intervento di Federico Manotti, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati sezione Liguria. Con emozione sincera ha ricordato Francesca Morvillo come collega e donna di legge, tracciandone le tappe della carriera: dagli esordi giovanissima a soli 24 anni, al lavoro con i minori a Palermo, fino al ruolo in Corte d’Appello. Manotti ha voluto sottolineare la necessità di restaurare la memoria di Francesca come magistrata che ha scelto con coscienza e riservatezza la sua strada, portando avanti un lavoro di enorme responsabilità.

L’interpretazione e la responsabilità del teatro

L’intensa lettura scenica di Elena Arvigo e Francesca Elena Monte ha tradotto in emozione la parola scritta. Al termine, Arvigo ha condiviso un pensiero che è insieme testimonianza e monito:

«Ogni volta che si sale sul palcoscenico e si parla di qualcuno che ha perso la vita, ed era una persona vera, con dei parenti, amici, è un atto di responsabilità diverso, che richiede di fare un passo indietro, al di là delle proprie idee.»

Un atto di responsabilità che si è tradotto anche in un gesto di apertura e solidarietà, con la dedica finale allo spettacolo al popolo di Palestina.

Un canto che continua

Raccontare lo spettacolo è difficile: perché non si tratta solo di un testo, né solo di una performance, ma di un intreccio di memoria, poesia ed emozione. “Canto per Francesca” restituisce luce a una donna che la storia ufficiale aveva relegato in secondo piano.
Grazie alla voce di Brancato e al corpo e al respiro delle attrici, Francesca Morvillo torna ad abitare il presente, ricordandoci che la memoria non è mai solo ricordo, ma atto civile.

_________________

Canto per Francesca di Cetta Brancato – con. Elena Arvigo e Francesca Elena Monte – Regia di Elena Arvigo – Aiuto Regia Monica Santoro – Teatro Instabile di Genova 16 settembre 2025

Teatro Roma
Marco Buzzi Maresca

Squallidi gli uomini, squallidi gli dei

Fantasmagorie psichiatriche sulle note di Euripide Interessante per alcune scelte registiche l’Oreste euripideo messo inscena da Dario Battaglia allo Spazio Diamante (Roma, 31.10-2.11.2025). Ma prima

Leggi Tutto »
error: Content is protected !!