La Sicilia è terra intrisa di storia, una perla nel Mediterraneo ricca di leggende e di racconti, di artisti e marinai, che purtroppo anche quest’anno sta facendo parlare di sé per i molteplici roghi che la stanno devastando. Ci troviamo di fronte, non me ne voglia il sommo poeta per questo raffronto, ad un Ulisse contemporaneo che deve affrontare ancora una volta il Ciclope.
“Era un mostro gigante e non somigliava a un uomo mangiatore di pane, ma a picco selvoso d’eccelsi monti, che appare isolato dagli altri. […] Ah! non doveva essere amabile la sua comparsa ai compagni. […] quella voce pesante e di quell’orrido mostro.” Così ne racconta il poeta Omero nel IX libro dell’ Odissea, così ogni epoca ha il suo Ulisse ed il suo Ciclope, il suo Ettore ed Achille, Davide e Golia, oggi più che mai il nostro Ciclope è la burocrazia, troppo cieca e barricata dietro norme e convenzioni, che non riesce a vedere oltre il suo unico punto di vista, centrale e inquadrato. Questa burocrazia ciclopica è la causa della chiusura dell’ Albergo Museo d’arte contemporanea di Castel di Tusa, piccolo borgo nei pressi di Cefalù. Antonio Presti, ideatore tra le altre cose di Fiumara d’Arte e della Triennale della Contemporaneità, ha deciso di chiudere la struttura perché non risulterebbero a norma, dopo un controllo dei NAS.
L’Art Hotel Atelier sul Mare è famoso per essere l’ albergo-museo d’arte contemporanea progettato interamente dagli artisti. Un gioiello unico e raro, per l’isola siciliana, che guarda al contemporaneo rivalutando anche il territorio. Ma non è solamente un albergo progettato da artisti contemporanei, è anche un luogo dove vivere un’ esperienza, un viaggio, dove è possibile ritrovare se stessi. L’ Art Hotel Atelier è nato nel 1990, per volontà di Antonio Presti, la realizzazione di venti delle quaranta camere dell’ albergo è stata affidata ad artisti internazionali, col risultato di capolavori unici.
Presti nasce a Messina nel 1957 e nel 1982 costituisce l’Associazione Culturale Fiumara d’Arte, capisce che è importante dare un senso all’esistenza e sceglie l’arte come dimensione che permetta di dare continuità alla vita. Decide così di dedicarsi anima e corpo alla sua vocazione di “artista” e l’arte e l’etica diventano i due obiettivi conduttori di tutte le sue scelte.
La decisione di chiudere l’albergo arriva dopo il controllo dei Carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità di Catania, i quali hanno multato la struttura e ordinato al titolare di adeguare parte dell’albergo alle norme di sicurezza. Lo scontro titanico è sempre dietro l’angolo, e nonostante questo l’imprenditore non si è lasciato scoraggiare, si è adoperato per riuscire ad adeguare l’albergo alle norme di sicurezza, ma le difficoltà burocratiche e i costi di ristrutturazione lo hanno scoraggiato. Presti è conosciuto, tra le altre cose, per il restauro della Porta della Bellezza e la realizzazione della monumentale Porta delle Farfalle a Librino, riuscendo a trasformare il cavalcavia che divide il quartiere periferico di Catania in una galleria d’arte a cielo aperto. Ma è anche conosciuto per la sua grande lungimiranza così ha istituito la Triennale Della Contemporaneità, una rassegna d’arte in collaborazione con le Università, i Licei Artistici e le Accademie locali, le quali progetteranno venti stanze dell’Atelier sul Mare.… Se ancora l’Atelier ci sarà.
L’ Art Hotel Atelier sul Mare nasce proprio con l’idea di non essere a norma, che è un idea contenuta anche in Fiumara d’Arte, “uno tra i parchi più belli al mondo, che ha di fatto rivalutato una buona fetta della costa nord della Sicilia – racconta Presti intervistato da ad Ottavio Cappellani – quando le opere monumentali vennero tacciate di abusivismo e di deturpazione del territorio. Consagra deturpava di più dell’immenso viadotto dell’autostrada. E vabbe’.”
Se di norma si parla allora bisognerebbe riflettere sul concetto stesso di regole, “Io non discuto sulle norme, assolutamente, infatti ho subito cercato di porre rimedio. – racconta Presti intervistato da Artribune – Ma ciò che mi ferisce è la solitudine da parte delle istituzioni, dopo una vita spesa per la cultura, per l’arte e per la Sicilia. Ad oggi, non mi sento di espormi rispetto le sorti di Atelier sul Mare, non sono ancora certo se continuerò l’attività o se chiuderò”
Questa volta, più che mai, dobbiamo prendere una posizione concreta, chiara, mobilitarci, fare scruscio, e come se fossimo dei coraggiosi Ulisse non dobbiamo farci schiacciare da questo Ciclope chiamato burocrazia, potete firmare la petizione, sul sito web change.org, dal titolo “Riapriamo l’ ATELIER SUL MARE!! Primo Hotel Museo al MONDO!” … Non fate i Ciclopi.