L’otto agosto il Parco di Villa Figoli di Arenzano, ha ospitato l’ultimo lavoro del telecornista e narratore sportivo più conosciuto di Sky Italia.
L’Empireo Sportivo risplende con i nomi dei più grandi ed immortali atleti di tutti i tempi. Indifferentemente dal luogo di origine e dal gioco in cui hanno vinto e dominato, uomini e donne hanno superato i limiti della loro disciplina, stravolto lo spazio-tempo dello Sport con la loro grandezza e fatto deflagrare quell’elemento di eterno presente che i giochi incorporano necessariamente in sé stessi. In una successione infinita, alcune stelle brillano più di altre; sono talmente enormi da non poter essere mai più dimenticate. Se si pronuncia il nome di Michael Jordan, immediatamente tutti sanno di chi si sta parlando. E se si parla di pallacanestro, immediatamente, a molti, il pensiero volta subito va a uno dei più eruditi telecronisti e dei più grandi narratori di sport in Italia, Federico Buffa.

In Number 23, L’Avvocato offre al pubblico il suo cavallo di battaglia, il monologo. Formato utilizzato sia nelle serie televisive sia in altri spettacoli teatrali, questo “Buffa racconta…” presenta i punti principali e fondamentali che sono tanto familiari ai fan: il focus è massicciamente puntato sul narratore, sulla sua capacità oratoria ipnotica, sulle conoscenze dettagliate e precise snocciolate con fluidità e mai ingombranti, sull’accompagnamento musicale pregnante (reso qui dal pianista Alessandro Nidi al pianoforte), sull’aura da intellettuale sportivo onnisciente che riverbera di momento in momento. E per parlare di His Airness MJ, Buffa è quindi la scelta migliore.
In molti hanno raccontato e descritto il più grande cestista di tutti i tempi, colui che ha segnato indelebilmente la storia della palla a spicchi. Buffa, però, lo fa a modo suo, guidando lo spettatore attraverso alcuni dei momenti più iconici dell’epopea di Jordan e di altri, invece, meno noti e più legati alla sfera personale. Uno sguardo attento e analitico su un uomo che si può descrivere come: atleta di livello, perfezionista instancabile, dominatore assoluto, dittatore dello spogliatoio, scommettitore incallito, imprenditore multimiliardario, innvatoore cestistico, genio della comunicazione, e, semplicemente, esempio, emblema, leggenda, mito, divinità. Il primo sportivo a fare di sé stesso un brand vivente, un catalizzatore universale di passione e venerazione per le masse adoranti di supporter e giocatori sparsi in giro per il mondo; il giocatore che ha sollevato dall’anonimato e ha reso immortale la franchigia NBA dei Chicago Bulls e iconica la formazione del Dream Team insieme a molti altri campioni di cui era indiscutibilmente la stella più brillante.In sintesi, unico.
Ma Buffa non si limita solo alle vicende dentro e fuori dal campo di Air Jordan; come spesso accade, l’Avvocato decide di prendere delle vie traverse e di andare a toccare dei dettagli e degli aspetti della situazione storica, antropologica, economica e sportiva del contesto locale, in questo caso del mondo statunitense. Condivide con il pubblico orizzonti di analisi che ampliano la visuale a un livello più esteso, perché per descrivere e comprendere ogni persona bisogno guardare al contesto che lo circonda, all’ambiente, alla cultura, alla società.
E così, si parla di Durham in Carolina del Sud e della segregazione sulle note di Strange Fruit cantata da Billie Holiday; non si può non passare attraverso le partite dei college di Duke e UNC per scoprire la storia di coach John McLendon, uno dei più importanti allenatori afoamericani di sempre. E, quasi onnipresenti, non si può evitare il fenomeno degli Harlem Globetrotters con Meadowlark Lemon, definiti “gli ambasciatori più importanti di sempre della cultura americana a livello mondiale”. E, ovviamente, non mancano gli appunti su altri miti del parquet a stelle e strisce: Phill Jackson, Steve Kerr, Julius Erving, Magic Johnson, Larry Bird solo per citarne alcuni tra i più famosi.

La cultura pop e la passione sportiva si mescolano per offrire uno spettacolo dedicato agli appassionati e ai neofiti, per concedere a tutti delle vere e proprie perle di conoscenza da custodire con passione, in modo da poter conoscere meglio la storia del “gioco che amiamo” e oltrepassare i momenti più celebri e più conosciuti della carriera di His Ariness. Uno spettacolo che raggiunge il suo massimo in un ambiente interno dove poter ottenere un’atmosfera più intima e colloquiale e meno indicato per un palco all’aperto.
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Number 23. Vita e splendori di Michael Jordan, di e con Federico Buffa – pianoforte Alessandro Nidi – Produzione Internation Music and Arts – FigoLive, Arenzano, 18 agosto