Alla Festa del Cinema di Roma debutta il film di Ludovica Rampoldi, che con un intreccio inaspettato e toni comici racconta le vulnerabilità e insicurezze dell’amore e il dramma del tradimento
Presentato alla XX edizione della Festa del Cinema di Roma, Breve storia d’amore è l’intrigante esordio alla regia dell’affermata scrittrice e sceneggiatrice Ludovica Rampoldi. Seduta al bancone di un bar una sera Lea (Pilar Fogliati) conosce Rocco (Adriano Giannini). Tra loro qualcosa scatta, ma lui è sposato e non si esime dal confessarlo. Eppure Lea sembra non perdere interesse e crea delle circostanze per rivedersi. L’uomo non sa se apprezzare o meno questa ostinazione, soprattutto quando lei inizia a varcare il limite concesso.

Per citare il film stesso, si tratta dell’ennesimo inutile film d’amore? Ennesimo no, dal momento che di similare ad altri film ha ben poco. Certo ci sono materiali comuni, ma come potrebbe non essere così, tutto le storie alla fine finiscono per ripetersi in un modo o nell’altro. Qui gli elementi di originalità non mancano e il film riserva molti colpi di scena veramente efficaci che ribaltano la situazione e assestano una nuova prospettiva. La miscela dei vari ingredienti è tutt’altro che banale, la commedia penetra nel dramma e si tinge di sfumature da thriller stile Attrazione fatale.
Inutile? I personaggi del film chiederebbero cosa vi sia di più importante. In effetti se nel macrocosmo dell’amore includiamo anche tematiche quali il senso di abbandono, il terrore del rifiuto o del tradimento, l’etica di uno stile di vita volto alla fedeltà e onestà o viceversa al sotterfugio e alla menzogna o quanto meno all’omissione, la scelta di legarsi a qualcuno per sempre o meno o ancora il rapporto con le aspettative che nutriamo verso l’altro vediamo che il tema è davvero molto più complesso e stratificato di quanto a volte siamo soliti pensare, perché riflette i nostri bisogni più profondi ed è inerente a quella ricerca estenuante di felicità a cui l’essere umano aspira.
Non a caso un pesce morto segna l’inizio del film, che ci mette subito davanti alla precarietà delle cose. Come prepararsi a questa tempesta di incertezze e instabilità? Il personaggio di Pilar Fogliati rispecchia l’incapacità di accettare l’evidenza e i suoi turbamenti segnano una fragilità emotiva che la porta ad agire in modo impulsivo e contorto. La sua interpretazione lascia spazio a un’ambiguità di fondo che rende poco chiare le sue intenzioni e l’evoluzione del personaggio, fino all’esplodere della verità e alla riconquista della sua autenticità. Adriano Giannini, malgrado lo spirito competitivo e la boxe, trasmette con la sua interpretazione un’apparente stabilità interiore che lo fa percepire fermo e rassicurante nelle intemperie di eventi che si susseguono, nonostante lui stesso sia in bilico tra due forze opposte, il matrimonio e la freschezza inebriante di una nuova relazione.

Nel cast anche Valeria Golino in un ruolo ambivalente, la moglie psicologa, pacata e rigorosa nella sua logica, autorevole ma premurosa e disponibile. Suddiviso in capitoli e contraddistinto da un ritmo serrato e trascinante, Breve storia d’amore non gioca a carte scoperte: bisogna aspettare, godersi l’intreccio che con accortezza la scrittura di Ludovica Rampoldi riserva. Una commedia coinvolgente che tra tradimenti e psicologia fa riflettere sul tradimento e la vulnerabilità a cui espone l’amore, soprattutto quando si è i più emotivi, quei romantici che sono gli unici ad annegare. In chiusura la celebre canzone di Antonello Venditti Sotto il segno dei pesci, che fa riferimento appunto a questa sete interminabile d’amore e al desiderio di un’altra vita che esuli dalla solitudine.
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Breve storia d’Amore – Scritto e diretto da Ludovica Rampoldi – con Pilar Fogliati, Adriano Giannini, Andrea Carpenzano, Valeria Golino -fotografia: Gogò BianchiCCS – montaggio: Francesca Calvelli – musica: Fabio Massimo Capogrosso – scenografia: Massimiliano Nocente – costumi Stefano Ciammitti – suono: Gianluca Scarlatta – montaggio del suono: Lilio Rosato- aiuto regia: Serena Filippone -prodotto da Nicola Giuliano, Viola Prestieri, Francesca Cima, Carlotta Calori – una produzione: INDIGO FILM HT FILM con Rai Cinema con il contributo del Fondo per lo Sviluppo degli Investimenti nel Cinema
e nell’Audivisivo del Ministero della Cultura – distribuito da 01 DISTRIBUTION – Durata 98 min. Festa del Cinema di Roma, 16/10/2025




