Boston Marriage, ovvero delle lesbiche di fine Ottocento

Le pruriginose passioni amorose della commedia di Mamet in scena al Chiabrera

A un primo sguardo, si potrebbe quasi pensare di osservare un set allestito per registrare un episodio di una sitcom televisiva dal taglio storico. Sedendosi in platea si notano i riflettori in bella vista ai lati del palco con, al centro, i praticabili di scena che delimitano la saletta di un appartamento borghese tardo ottocentesco tinteggiato nelle tonalità del rosa, del rosso e della vinaccia. Sopra tutto, svetta il segnale luminoso ‘On Air’ che ricorda al pubblico che si andrà ‘in diretta’ in pochi istanti.

Si viene accolti così ad assistere a Boston Marriage per la regia di Giorgio Sangati su testo dello statunitense David Mamet in scena al Teatro Chiabrera di Savona in prima regionale.
Lo spettatore nord americano troverebbe un indizio in bella vista nel titolo ma il pubblico italiano deve essere, ovviamente, imbeccato con il programma di sala: l’espressione, utilizzata dal Diciannovesimo secolo, indica una coppia di donne che intrattengono una relazione, anche sentimentale, senza il sostegno di uomini, soprattutto economico.

Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D'Auria Boston Marriage –  Teatro Alighieri
Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria

La commedia ruota pertanto intorno alla donna di mezz’età Anna (Maria Paiato), la più giovane Claire (Mariangela Granelli), alla povera cameriera scozzese Catherine (Ludovica D’Auria) e alle loro vicissitudini amorose e sentimentali. Il rapporto che unisce Anna e Claire è tanto platonico quanto carnale e viene scosso quando le due si ritrovano coinvolte in un intrigo che mette a rischio la loro indipendenza e il loro affetto. Nei fatti, il protettore della prima altri non è che il padre della ragazza di cui si è fortemente invaghita la seconda.

Iniziano pertanto una serie di incomprensioni, colpi di scena e continui ribaltamenti che esaltano l’ottima prova delle tre attrici, che portano sul palco una grande intesa e alchimia. Personaggi vivi e vibranti mettono a nudo senza remore e pudore i loro pregi e difetti, le virtù inestricabilmente unite ai vizi e alle profanità. Si arriva a simpatizzare con loro soprattutto perché ci mostrano una complessità umana vera e credibile; si mettono da parte lesbisismi idealizzati di purezza e si sviluppa, piuttosto, un groviglio di eros, carnalità sensuale e schiettezza tagliente in cui i personaggi non hanno paura di sporcarsi le mani.

Mariangela Granelli e Maria Paiato

In questo testo di fine anni Novanta, Mamet rilmodella con elementi contemporanei il periodo storico di tardo diciannovesimo secolo, intervenendo ironicamente sui dialoghi e i modi di esprimersi dei personaggi e ribaltando i rapporti di forza che governavano la società dell’epoca. L’ampollosità retorica tipica dell’Ottocento viene rotta e messa in ridicolo con l’utilizzo di volgarità e turpiloquio che sarebbe stato impossibile utilizzare allora.

Il patriarcato viene fortemente minato poiché Mamet infrange la narrazione tipica delle donne sottomesse al matrimonio e dedite alla cura della casa e dei figli: sono le protagoniste, se pure a volte subiscono gli eventi, a decidere il loro avvenire e gestire la loro autonomia umana e fiscale. Anche la divisione di classe, che vede Anna e Claire tiranneggiare su Catherine, è segnata da incredibile ironia nelle battute al vetriolo che vengono pronunciate, in barba alla solidarietà femminile.

La messinscena funziona splendidamente e la recitazione esalta le capacità di Paiato, Granelli e D’Auria. È piacevole notare come, dopo molto tempo, si sia assistito a una recitazione senza microfonatura; quasi una rarità oggigiorno ma molto apprezzata. L’illusione del set televisivo ha sottolineato ed enfatizzato il qui e ora della rappresentazione teatrale, esempio di come non serva necessariamente recuprare elementi delle serie tv per svecchiare le rappresentazioni ma il modo in cui queste vengono usate. A volte un cartello luminoso può bastare per ricordarci che siamo a Teatro (e non sul divano di casa) a goderci una bella serata di divertimento.
Lo spettacolo sarà in cartellone ancora questa sera prima di arrivare a Genova nelle prossime settimane.

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Boston Marriage di David Mamet – regia Giorgio Sangati – traduzione Masolino D’Amico – con Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria – scene Alberto Nonnato – luci Cesare Agoni – costumi Gianluca Sbicca – musiche Giovanni Frison – assistente alla regia Michele Tonicello
produzione Teatro Biondo Palermo / CTB – Centro Teatrale Bresciano – in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di A3 Artists Agency – Teatro Chiabrera di Savona dal 9 all’11 gennaio 2024