Bahamut : immergersi tra il nonsense e la critica sociale

Al Vascello la pièce di Antonio Rezza e Flavia Mastrella sempre attuale dopo quasi venti anni dall’esordio

Sono passati quasi venti anni, da quel lontano 2006 quando la genialità e la visione artistica di Flavia Mastrella ideò tutto l’impianto scenico della rappresentazione, dando ad Antonio Rezza la possibilità di esercitare le arti in cui è padrone: “perform-azione” e affabulazione  

Bahamut – ntonio Rezza, Manolo Muoio, Neilson Bispo Dos Santos

La sala del Vascello gremita di pubblico nella serata del 7 gennaio scorso, conferma che i temi portati in scena, visionari allora, sono oggi ancora prepotentemente attuali.  

Bahamut è un’opera che rompe con le convenzioni del teatro tradizionale, offrendo un’esperienza immersiva e surreale in cui i confini tra arte visiva, performance e parola vengono continuamente ridefiniti. Non si propone di spiegare, ma di immergere il pubblico in un universo sospeso fuori dal tempo e dallo spazio, costringendolo a confrontarsi con l’assurdo, il grottesco e il geniale.

La scenografia di Flavia Mastrella è un elemento cardine dello spettacolo: non un semplice sfondo o contenitore, ma un vero co-protagonista. Essa stessa si configura come un’opera d’arte tridimensionale, in cui estetica, funzione e simbolismo si intrecciano. In continua trasformazione, la struttura scenica diventa il palcoscenico ideale per le esibizioni imprevedibili di Antonio Rezza, offrendo uno scenario dinamico che dialoga con il movimento dell’attore.

Gli spazi scenici, progettati per limitare e al contempo ampliare i movimenti, danno vita a una danza costante tra il corpo e l’ambiente. La regia, della quale sempre la Mastrella è artefice, fa uso di tendaggi mobili e forme inconsuete che si trasformano in strumenti narrativi, generando un dialogo visivo che sfida la percezione dello spettatore e lo invita a reinterpretare continuamente ciò che osserva.

Rezza si muove in questi spazi angusti come un funambolo, sfruttando ogni angolo della scenografia. Si contorce per attraversare piccole aperture o si ritrova intrappolato in strutture che limitano i suoi movimenti. Questo continuo confronto tra corpo e materia amplifica la tensione comica e surreale, resa ancora più incisiva dal suo linguaggio, verbale e non verbale. Le parole fluiscono in un monologo ininterrotto che oscilla tra nonsense e feroce critica sociale.

Il linguaggio, per Rezza, è tanto performativo quanto il corpo: gioca con suoni, pause, ripetizioni e variazioni tonali, trasformando ogni frase in un elemento di scena. Le pause, altrettanto significative dei dialoghi, immergono la sala in un silenzio quasi religioso, accendendo l’attesa e la curiosità per il prossimo movimento spasmodico o il prossimo dialogo surreale.

Ad affiancare Antonio Rezza sul palco ci sono Manolo Muoio e Neilson Bispo Dos Santos, che arricchiscono con talento i diversi quadri scenici, diventando co-protagonisti e complementi essenziali della travolgente performance di un Rezza sempre incontenibile.

Bahamut – Antonio Rezza, Manolo Muoio, Neilson Bispo Dos Santos

Ed alla fine, a sipario chiuso, negli spettatori risuona ancora la domanda: ma chi è Bahamut?

«[…]  Dio creò la terra, ma la terra non aveva sostegno, e così sotto la terra creò un angelo. Ma l’angelo non aveva sostegno, e così sotto i piedi dell’angelo creò una rupe fatta di rubino, ma la rupe non aveva sostegno e così sotto la rupe creò un toro con quattromila occhi, orecchie, nasi, bocche, lingue e piedi. Ma il toro non aveva sostegno, e così sotto il toro creò un pesce chiamato Bahamut, e sotto il pesce mise l’acqua, e sotto l’acqua mise oscurità, e la scienza umana non vede oltre quel punto» .

(Il libro degli esseri immaginari, Jorge Luis Borges)

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BAHAMUT di Flavia Mastrella Antonio Rezza con Antonio Rezza – con Manolo Muoio e Neilson Bispo Dos Santos – habitat di Flavia Mastrella – assistente alla creazione Massimo Camilli – luci e tecnica Alice Mollica – macchinista Andrea Zanarin – organizzazione Tamara Viola, Stefania Saltarelli – Teatro Vascello dal 7 al 12 Gennaio 2025

Foto di ©Grazia Menna