di Laura Dotta Rosso
“L’impossibile non può essere accaduto, quindi l’impossibile deve diventare possibile”. La tipica frase di Hercule Poirot, questa volta non sarà pronunciata da lui stesso ma forse, dall’uomo reale a cui Agatha Christie si è ispirata per delineare il personaggio del famoso investigatore, ovvero Monsieur Poisson: i baffetti arricciati sul viso sono gli stessi, la camminata lenta, la parlata perspicace e pungente è riconoscibile, la vispa curiosità è subito palpabile ma, attenzione, c’è una netta differenza che lui tende a precisare…è francese, non belga!. Stizzito, permaloso, presuntuoso, ingegnoso, brillante e abile, nello spettacolo “Assassinio a casa Christie” si ritrova perfettamente il carattere descritto nei romanzi della scrittrice inglese. L’autore e regista Jacopo Bezzi riesce nell’intento di non deludere le alte aspettative del pubblico, la pièce riporta l’immaginario collettivo della platea, alle atmosfere inglesi, alla dolce sensazione del Natale e al macabro segreto nascosto dietro un assassinio. Mr. Lee, un anziano patriarca con due figlie e una governante spagnola, verrà ucciso la notte della vigilia di Natale del 1938, nella sua dimora londinese di Winterbrook house. Gli interpreti Jacopo Bezzi, Sofia Chiappini, Gaia Petronio, Veronica Rivolta riescono a delineare i personaggi, a non annoiare ed è piacevole seguire la narrazione dell’intricato giallo. Le musiche di Giorgio Stefanori, sono studiate, attente ai dettagli, il rumore della pioggia, del vento, aumenta e diminuisce in base a quanto è aperta la finestra… si ha la percezione di essere all’interno della stanza come acuti osservatori. La maschera sul volto di Mr. Lee, palesemente finta, con un elastico visibile, per un attimo, fa perdere verosimiglianza alla descrizione.
“La verità scottante come il fuoco di un camino” diventerà palese grazie all’imprevedibile Monsieur Poisson e gli equilibri della famiglia saranno per sempre alterati.