“Le assaggiatrici” di Silvio Soldini e tratto dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino porta in scena la terribile storia di sette donne costrette ad assaggiare i pasti di Hitler.
Autunno 1943. Rosa Sauer (Elisa Schlott) è una giovane donna di Berlino che per sfuggire ai bombardamenti si reca a Gross-Partsch, il paese polacco nordorientale dove vivono i genitori del marito Gregor, impegnato al fronte. La mattina dopo il suo arrivo Rosa viene portata dalle SS nel quartier generale, o meglio la Tana del Lupo, luogo dove Adolf Hitler risiedeva ed elaborava i suoi piani con i gerarchi più fedeli. Compito di Anna e delle altre sei donne con lei? Assaggiare ogni giorno i pasti destinati al fuhrer e aspettare in seguito un’ora, così da prevenire ogni potenziale rischio di avvelenamento delle pietanze a lui destinate.

A servire loro il pasto il cuoco personale di Hitler e ufficiali delle SS, in un’atmosfera fatta di grottesche abbuffate intervallate dalle domande del cuoco sul gradimento dei piatti da parte delle donne. Infatti è sorprendente come dopo i primi tempi questo “lavoro” diventi quasi un’ abitudine per queste donne, un’attività vista come una prevenzione in più da applicare e nient’altro, qualcosa con cui le sette donne iniziano sempre più a convivere giorno dopo giorno.
Ed è cosi che Rosa, Elfriede ( Alma Hasun ) Leni ( Emma Falk ), Heike ( Olga Von Luckwald ), Ulla ( Berit Vander ), Sabine( Kriemhild Hamann ) e Augustine ( Thea Rasche ) si ritrovano a condividere giornate, pensieri, e ancor più spesso dolore, il dolore di chi nella guerra ha e sta perdendo tutto, i familiari e i mariti, come per Rosa, che viene a sapere che il marito Gregor è disperso in Russia.
Tra loro alcune diventano amiche, altre invece diffidenti delle altre più che mai. Lungo l’arco temporale di un anno di queste donne percepiamo il coraggio, la determinazione e allo stesso modo la cattiveria e la codardia di chi lotta per la sopravvivenza.
Silvio Soldini si mette alla regia di un film storico e di forte respiro internazionale partendo dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino, a sua volta ispirato dalla storia vera di Margot Wolk, un’ anziana donna tedesca che nel 2012, poco prima di andarsene, raccontò di essere stata una delle assaggiatrici di Hitler.
La guerra e gli eventi storici sono percepiti quasi “esterni” anche dalle donne. Dal rumore dei treni e quello delle bombe, alla stessa figura di Hitler che alleggia nell’aria; tra le chiacchere e curiosità delle stesse assaggiatrici, una figura che si percepisce lungo tutta la durata del film ma che non si vede mai. Di Hitler è la voce alla radio che parla, di Hitler sono i pasti deliziosi e al contempo potenzialmente mortali di cui Rosa e le altre si cibano, di Hitler sono le stravaganti abitudini di cui le stesse donne parlano eppure la sua figura non la vediamo mai.
Rosa e le altre rappresentano lo stereotipo della maggior parte dei civili tedeschi di quegli anni: poveri, riempiti di ideali e totalmente esclusi dalla realtà dei fatti che li circondano. Rosa è circondata dal male, entra anche nella sua “tana”, lei stessa è vittima ogni giorno di quel mondo. Si lascia anche coinvolgere in una storia clandestina e passionale con il tenente Albert Zigler ( Max Riemelt ), un uomo duro che non tarda a mostrarsi per ciò che è davvero.
La sceneggiatura, curata dal regista insieme a Cristiana Comenicini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Doriana Leondeff e Lucio Ricca accompagna questi passaggi: dai momenti di quasi leggerezza-ilarità vissuti dalle donne ad altri in cui brutalità e verità prende il sopravvento.
Rosa è sia vittima che involontaria carnefice e finisce, assaggiando deliziosi e rischiosi pasti giorno dopo giorno, a distinguerne i diversi sapori della cruda realtà che la circonda: dall’amicizia velata e poi traditrice di alcune “colleghe” alla brutalità e disprezzo umano degli ufficiali e le ideologie che la circondano.

Al contempo Rosa incontra anche la lealtà, l’affetto e l’amicizia, quelli veri: quella dei suoi suoceri che cercano, a loro modo, di proteggerla fino alla fine e l’amicizia sincera di Elfriede, coraggiosa compagna di pasti e sventure. Assaggiando il male e il bene Rosa capisce chi è e soprattutto chi vuole essere.
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Le Assaggiatrici – Regia di Silvio Soldini; dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino; sceneggiatura di Silvio Soldini, Cristiana Comenicini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Doriana Leondeff e Lucio Ricca. Con Elisa Schlott, Alma Hasun, Emma Falk, Olga Von Luckwald, Berit Vander, Kriemhild Hamann, Thea Rasche e Max Riemelt. Fotografia di Renato Berta; musica di Mauro Pagani. Casa di produzione Vision Distribution, Ministero della Cultura Regione Lazio, Sky Cinema, Lumière &Co e IDM Sudtirol-Alto Adige Film Fund. Distribuzione italiana Vision Distribution – Nei cinema dal 27 marzo 2025
Foto e immagini copertina: Vision Distribution