Chiude uno dei Festival più amati da giovani e giovanissimi ma anche dai grandi, tutti insieme per regalare speranza e futuro al nostro cinema e non solo
La 54° edizione del Festival del cinema dei ragazzi di Giffoni chiude i battenti all’insegna della speranza, della pace e dell’ottimismo con i film e con i tanti testimonial che hanno caratterizzato un’edizione che quest’anno ha inaugurato anche in nuovo segmento dedicato allo sport e che ha visto come ultimo ospite il campione di nuoto Massimiliano Rosolino, vincitore in carriera di 60 medaglie tra qui quella prestigiosa delle Olimpiadi di Sidney nel 2000.
Un’edizione che ha visto soprattutto protagonisti i cinquemila giurati di tutte le età e una platea di adolescenti come quella che frequenta il Giff e che rappresenta un’irripetibile opportunità per sondare le emozioni e provare a capire le giovani generazioni. É così è partita un’indagine messa in campo dal dipartimento salute dell’Asl che mira ad avere come ha sottolineato Monica Trotta in una sua corrispondenza per la Città di Salerno, un quadro sul disagio giovanile espresso attraverso un questionario a cui hanno risposto i giurati dai 13 anni in su, in un festival come quello di quest’anno molto attento a tematiche attualissime. così come tanti film visti che hanno parlato di bullismo e i pericoli del web. Il primo a parlare con i giovani è stato il protagonista del dissacrante Gomorra, Marco D’Amore, uno degli attori più amati dai giovani e riprova sono le paginette del block notes di Luisa 10 anni con le idee chiare e l’obbiettivo di vedere tutti i film della sua sezione e raccogliere gli autografi come quelli di Massimiliano Caiazzo e Domenico Cuomo, stelle di Mare fuori, la sua serie preferita.
Anche la politica è molto attenta ai giovanissimi e non potrebbe essere diversamente vista la presenza di Elly Schlein e Giuseppe Conte, ospiti anche di una frugale colazione offerta dal Direttore Claudio Gubitosi. Messaggio di chiusura anche del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha sottolineato ancora una volta l’importanza di un evento conosciuto in tutto il mondo e che produce cultura sul piano dei valori e della pace con un ritorno d’immagine per l’intero Paese. E se i più piccini si sono divertiti con le ultime avventure della serie Grisù, basata sul personaggio del simpatico draghetto che anziché “sparare” fuoco dalla bocca come i suoi genitori, vuole fare addirittura il pompiere, i più grandicelli fra un sorriso ed un altro hanno “riflettuto” vedendo in anteprima Come far litigare mamma e papà, film diretto da Gianluca Ansanelli, dall’11 settembre nelle sale interpretato da Carolina Crescentini, Gianpaolo Morelli, Nino Frassica ed Elisabetta Canalis. «Ci sono bambini» – ha detto il regista napoletano coautore e regista di La Guerra dei Nonni – «che sognano una perfetta famiglia fatta di sorrisi, coccole e merende», ma non Gabriele il protagonista di questa storia».
Gabriele tutto questo non lo sopporta, per lui la felicità e avere i genitori separati per avere doppi regali, doppie vacanze, doppia paghetta, coccolato dalle attenzioni di mamma e papà, fino a quando si accorgerà che i due sono ancora innamorati.
A salutare i Giffoners è arrivato anche Gabriele Muccino, il regista di family commedy come L’ultimo bacio e La ricerca della felicità, film di grande successo girati fra l’Italia e Hollywood con il secondo con un attore del calibro di Will Smith, mentre lo scorso anno è tornato a raccontare l’adolescenza con L’estate addosso.
Quando andai ad intervistarlo a Los Angeles mentre girava, ricordo un grande produttore come Dino De Laurentiis che mi disse che Muccino era l’unico giovane autore italiano che a Hollywood avrebbe potuto mettere le radici. Muccino ricordando quell’endorsement del grande Dino ai ragazzi del Giff ha detto: «Al di la di tutto, il richiamo del mio Paese è stato più forte. I giovani come quelli di Giffoni rappresentano il futuro del nostro mondo e del nostro cinema ed è fondamentale ascoltarli!».