Dalla creatività dei bambini alla magia del circo contemporaneo: il Festival Anomalie apre spazi di libertà e unicità.
Tra i palazzi del quartiere romano di Tor Bella Monaca si apre Largo Mengaroni, un piccolo parco riqualificato. Qui giostre per bambini, campetti improvvisati e voci spensierate si intrecciano con la preparazione degli spettacoli. I più piccoli sono già protagonisti: tra bolle di sapone, tiri con l’arco e musica da ballare e cantare.
Il mio sguardo si posa su una bambina che dipinge il mare su una striscia di cartone. La sua concentrazione è assoluta, ignara di ciò che accade intorno: è immersa nel suo mare di fantasia. A piedi nudi, circondata da pennelli e colori, ritaglia, perfeziona, colora la vita. In quell’immagine, semplice e potente, c’è già il cuore del Festival Anomalie: regalare sogni, offrire attimi in cui la fantasia riesce a volare oltre i palazzi e a raggiungere l’orizzonte del mare. Dare ai bambini la possibilità di guardare oltre il limite di un quartiere popolare e scoprire l’infinito che li attende.
Ed è proprio questo lo scopo del Festival, che nel suo secondo weekend dell’edizione 2025 prosegue con lo spettacolo del Circo El Grito, Come i pesci, di e con Giacomo Costantini e Clio Gaudenzi. Grazie all’invenzione del Veroscopio, attraverso cui il pubblico osserva la scena, ci si immerge in una favola circense dolce e intensa, capace di toccare il battito del cuore. Il tema centrale è lo sguardo: imparare ad andare oltre la propria scatola personale, simbolo dei filtri umani che ci impediscono di vedere l’altro. Quelle parole non dette che si trasformano in lame invisibili, che ingoiamo senza accorgercene e che ci soffocano come se fossimo sott’acqua. Proprio come i pesci, che scoprono l’acqua solo quando vengono pescati. Un viaggio verso la consapevolezza, che gli autori hanno saputo condurre con rara sensibilità e delicatezza.
La serata prosegue concViola Vertigo di Scorza, un clown che diverte grandi e piccoli senza bisogno di parole. Con sguardi, gesti e buffi suoni, riesce a creare complicità con la platea e a dimostrare che esistono linguaggi universali, capaci di superare i confini della parola. I bambini lo sanno bene: giocano insieme anche parlando lingue diverse. Per gli adulti, che non giocano più, tutto sembra più difficile. Eppure, basterebbe tornare a guardarsi negli occhi e aprirsi ad altri linguaggi per costruire ponti di umanità.
La dolcezza del Festival si rinnova poi con Spaiata di Gioia Santini, spettacolo di giocolerie e magie che trasforma la diversità dei calzini spaiati in fantasie di storie umane. Un invito gioioso a vivere la propria unicità come valore, non come difetto: perché proprio da ciò che non combacia può nascere il volo verso orizzonti inaspettati.
Infine, il Circo Madera – “legno” in spagnolo – porta in scena un circo contemporaneo che unisce acrobazie, giocolerie e teatro. I suoi personaggi affrontano prove e sconfitte senza perdersi d’animo, regalando sorrisi, divertimento e quella sana follia che diventa respiro creativo. Un filo che lega tutti gli spettacoli della serata: offrire visioni diverse, aprire spazi senza tempo, stimolare la creatività personale e il coraggio della propria genialità.
Il Festival Anomalie ci ricorda che la vita non è un muro di cemento, ma un mare sconfinato in cui immergersi e realizzarsi. Proprio come il disegno della bambina: un orizzonte aperto in cui c’è posto per tutti, purché si abbia la forza di cercarlo con la propria unicità, senza scatole limitanti sulla testa, con il proprio calzino spaiato e le proprie note stonate.
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Come i pesci, di e con Giacomo Costantini e Clio Gaudenzi – Viola Vertigo di Scorza – Spaiata di Gioia Santini . Anomalie Festival – Largo Mengaroni Tor Bella Monaca, Roma – 6 settembre 2025