Un luogo dove immergersi nel colore, nell’immagine, nell’odierno diventato opera è il Centro Culturale Altinate (San Gaetano) di Padova, con la mostra Andy Warhol. Icona Pop. Un’occasione per riscoprire il genio artistico e la sua prospettiva, ancora viva e presente nel mondo contemporaneo.
Il protagonista è lui, l’artista della Pop Art, l’uomo visionario capace di catturare la superficie per immortalarne la profondità. Andy Warhol e la sua personale modalità di concepire e creare arte trovano spazio in questa mostra a Padova, aperta fino al 29 gennaio 2023.
L’esposizione è una scoperta e una riproposizione del noto, del contemporaneo, del comune visivo rimessi al centro e in gioco grazie a punti di vista e significati più profondi di quello che in apparenza i soggetti manifestano. Con Warhol, lo scontato svanisce. La zuppa Campbell’s assume un ruolo che va oltre a quello che fisicamente è. Il focus si sposta sulla rappresentazione, su ciò che gli oggetti e i personaggi rappresentano, incarnano nell’immaginario, nella cultura. Warhol li investe di un significato collettivo, di massa: le sue opere divengono icone, sono di fatto le icone del Novecento e in questo sta il passaggio chiave, esposto a Padova. Anche il comune diventa universale, visibile. Tutti si ripete e si amplifica, diventa alla portata della massa. Ogni cosa si consuma senza consapevolezza, è merce e contraddizione allo stesso tempo.
Se il concetto di icona trova radici nella formazione e nell’identità di Warhol (i genitori erano di origine slovacca), lui stesso ne reinventa il senso: la sacralità lascia il posto al comune, al conosciuto da tutti, al diffuso. Quindi copiato, ripetuto, il commerciale. Non c’è più niente di intoccabile e intangibile. Nasce l’icona di un’epoca e di un mondo: il pop, la cultura di massa, legati all’intento dell’artista di rivelarne i tratti e le contraddizioni.
Con le sue sei sezioni, la mostra raccoglie più di 150 opere: dagli oggetti ai grandi marchi, dalla New York degli anni Sessanta ai miti della musica e di numerose personalità come Mick Jagger, Mao Zedong, Miguel Bosè, Sylvester Stallone, John Lennon, e Marlyn Monroe, la celebrità per eccellenza. Dai soggetti della carta da parati (i “Flowers” per esempio), agli esponenti politici fino alla celebre discoteca americana Studio 54.
I protagonisti sono tutti loro, con il carico di significato che i colori sgargianti, talvolta contrastanti, nascondono. Un viaggio che raccoglie ed espone la cultura di massa. L’immagine diventa ben altro: rappresenta il comune, il reale e, allo stesso tempo, rimane cristallizzata, ferma, resa unica. Comunica qualcosa del mondo, di noi.
Questa è l’icona di Warhol, talmente conosciuta e riconosciuta da “superare” il suo creatore, riprodotta in serie nel mondo e dallo stesso Warhol, con quella sorta di paura, di ossessione personale che in profondità lo turbava e animava. “L’attrazione che provo nel lasciare che le immagini si ripetano all’infinito manifesta la mia convinzione: sprechiamo la maggior parte delle nostre vite a guardare invece che ad osservare” è una delle citazioni proposte, che ben si lega a questo suo continuo riprodurre, alla ripetizione quasi maniacale. L’icona ha esattamente un potere, che la mostra evidenzia: superare il tempo, la dimenticanza e addirittura il suo ideatore, per restare lì, ferma. Un simbolo che parla al mondo in continuo cambiamento e che per questo occorre osservare attentamente, oltre la patina superficiale.
Al Centro Altinate i disegni, le serigrafie, le incisioni, le sculture e le cartoline realizzate da Warhol si susseguono, tracciando un percorso affascinante e ricco. Vedere queste opere significa entrare in contatto con quello che Warhol stesso intendeva criticare, rappresentare e raccontare. Un mondo fatto di consumo e di massa, di luci e di ombre rappresentate da ciò che quotidianamente popola il mondo. Ieri come oggi, la sua visione è ancora qui, testimone che parla e descrive quello che noi non ci accorgiamo di vivere ogni giorno. L’icona umana e artistica che resiste e continua a vivere, alla fine, è proprio lui.