Un carteggio lungo una vita: è lo spettacolo che ha debuttato al Teatrosophia lo scorso 26 settembre e che resterà in scena fino al 6 ottobre. La scommessa di queste “Lettere d’amore” è quella di provare a declinare storia e profili psicologici dei due protagonisti attraverso un epistolario composto di lettere, cartoline o biglietti che i due protagonisti si sono ininterrottamente scambiati per 50 anni. Melissa e Andy sono due amici dall’infanzia, legati da un sentimento profondo, che non ha mai permesso che si perdessero di vista. Il legame sarà replicato e tenuto in vita negli anni solo da uno scambio incessante di corrispondenze con cui si terranno aggiornati sui rispettivi percorsi, si chiederanno consigli, si rimprovereranno, rinfacciandosi scelte e comportamenti, finendo con il confondere i contenuti di una vita che avrebbe potuto essere vissuta insieme, con una sorta di parodia epistolare, dalla quale non mancherà (come nella vita vissuta) di emergere man mano il confliggente profilo psicologico dei due protagonisti.
Davanti a noi, a scena aperta, due poltroncine d’antan sulle quali andranno a sedersi i due maturi protagonisti, disponendosi a leggere ciascuno il proprio carteggio di mittenza, che a volte diventa un serrato dialogo a distanza. La leva dell’azione (del tutto non prevista nell’allestimento, per stessa indicazione dell’autore) insieme alla progressione temporale del narrato è tutta nelle mani del pubblico, chiamato a lavorare di fantasia per costruire dalle parole dei protagonisti gli scenari di volta in volta evocati, collocandoli in una curva temporale, che inesorabilmente procede a definire i rispettivi destini. In questa sorta di alienazione della dimensione agita del copione, riveste ovviamente un ruolo fondamentale la bravura dei due interpreti (Carla Cassola incarna una esuberante Melissa e Andrea Tidona la immanente compiutezza di Andy) capaci di consegnare alla immaginazione della platea l’intrinseca densità di una narrazione, nella quale è difficile non riconoscersi.