Palazzo Braschi spalanca le porte al mondo incantato dell’artista giapponese. Un percorso che svela l’incredibile versatilità di un artista capace di reinventare il proprio stile attraverso ogni linguaggio visivo.
Dal 28 marzo al 12 ottobre 2025, Palazzo Braschi a Roma ospita per la prima volta nella capitale una mostra personale dedicata all’artista giapponese Yoshitaka Amano. Per celebrare i suoi cinquant’anni di carriera Amano Corpus Animae presenta oltre duecento opere sono esposte lungo un percorso multisensoriale curato da Fabio Viola. L’immaginario di uno dei più celebri illustratori contemporanei viene raccontato attraverso un percorso che unisce i diversi ambiti in cui l’artista ha saputo spaziare: dai cartoni animati ai videogiochi, fino alle riviste di moda.
Il percorso si apre con una selezione di oggetti e proiezioni, pensati per evocare nello spettatore l’atmosfera che riguarda gli anni di esordio dell’artista. Le prime opere esposte risalgono al periodo in cui Amano lavorava per Tatsunoko, una casa di produzione di animazione che lascerà nei primi anni Ottanta per intraprendere una carriera da freelance. Questi lavori si concentrano su una serie ispirata alle Avventure di Pinocchio, questo primo ambiente rivela la maestria di Amano nel saper trasformare i personaggi di uno dei più famosi cartoni animati occidentali in una rivisitazione non solo stilistica, ma anche psicologica. I personaggi, immersi in un ambiente cupo con accenti horror, rappresentano una riflessione su importanti temi sociali. Già in queste prime creazioni si nota l’impronta sempre personale e interpretativa che Amano infonde nei suoi lavori, donando un’anima unica ai suoi personaggi.

Kashaan (Casshern e Luna), giclée su carta 1995
La sua carriera da freelance crebbe esponenzialmente negli anni 90’, favorita dall’enorme successo internazionale della serie del Cacciatore di Sogni e di Final Fantasy. Case di animazione occidentali come Marvel Comics, Virgin Comics e DC Comics commissionarono ad Amano una serie di lavori con l’intento di rivisitare i loro personaggi più iconici. Amano riuscì magistralmente in questa impresa, mostrando un diverso spirito di queste animazioni attraverso ambientazioni cupe e quasi barocche che pongono le storie al centro di un’intensa drammaticità, con uno stile personalissimo capace di superare i confini di un immaginario già consolidato.
Un’intera sala celebra l’enorme successo della serie del Cacciatore di Sogni, le illustrazioni sono state realizzate verso la fine degli anni 90’ per la fiaba scritta da Neil Gaiman. La risonanza internazionale di queste opere e la vittoria del Premio Bram Stoker per la Narrativa Illustrata costituirono un importante riconoscimento per la carriera e la fama dell’artista, ormai approdato oltreoceano. Le atmosfere del Cacciatore di Sogni sono un esempio magistrale dello stile e dell’eleganza dei soggetti di Amano, capaci di fare da ponte tra la tradizione artistica orientale e uno dei miti della narrazione fumettistica occidentale. Le figure, sospese nello spazio e nel tempo su sfondi dorati che sembrano richiamare la tradizione pittorica giapponese del periodo Heian, con la loro delicatezza e il contrasto tra lo sfondo brillante e la cupezza delle vesti, conferiscono alle forme un’aura quasi spettrale. Nelle opere di Amano, la perpetua influenza reciproca tra le narrazioni occidentali e le ambientazioni orientali conduce a una costante rivisitazione di ciò che i personaggi più celebri della letteratura fantastica occidentale possono comunicare.
Il percorso espositivo prosegue con una sala dedicata alla collaborazione tra Yoshitaka Amano e Michael Moorcock, l’incontro avvenuto negli anni 80’ tra questi due autori rappresenta una tappa fondamentale nella carriera dell’artista. Negli anni 80’, Amano ricevette l’incarico di illustrare per il mercato giapponese i cicli fantasy di Moorcock, commissione che portò a un’intensa collaborazione. Gli eroi di queste storie prendono forma attraverso l’arte di Amano in un modo che connota i tratti psicologici di questi personaggi, donando loro nuove sfumature. Questi lavori sono il manifesto di come l’arte di Amano superi il semplice compito di illustrare e, con il tempo, arrivi a donare una vera e propria nuova caratterizzazione ai personaggi come l’eclatante caso di Elric di Melniboné. L’importanza dello stile di Amano si manifesta proprio in questa capacità di influenzare l’immaginario e trasformarlo con potenti note artistiche attraverso le quali viene data una nuova anima a questi personaggi.
In occasione del centenario dalla morte di Puccini, l’edizione 2024 di Lucca Comics & Games decise di celebrare l’arte del grande maestro attraverso le opere di Amano. L’artista giapponese realizzò tre poster dedicati alle tre più grandi opere del maestro, rivelando un’assonanza di delicato effetto tra l’arte lirica e pittorica. Amano creò una narrazione visiva destinata a svolgersi in tre atti, offerta al pubblico in tre luoghi diversi, dando vita a una mostra itinerante dal forte valore scenico. Verso la fine di questo percorso abbiamo occasione di incontrare altre importanti commissioni che testimoniano la versatilità dell’artista, il quale non ha mai abbandonato uno stile personale e riconoscibile nella sua delicatezza, adattandolo al lavoro richiesto dal committente. Nel 2020, Vogue Italia, per ridurre l’impatto ambientale dato dai servizi fotografici, commissionò ad Amano una serie di illustrazioni e disegni, compito che l’artista seppe svolgere in modo magistrale, riuscendo a integrare l’oggetto artistico creato dagli stilisti all’interno delle proprie creazioni.
L’ultima sezione della mostra celebra il decisivo incontro tra Amano e l’arte occidentale, in particolare con le opere di Andy Warhol e Roy Lichtenstein, che apprezzò dopo un viaggio in America. In seguito a questo viaggio, all’inizio degli anni 2000, Amano realizzò una serie di opere che hanno al centro il soggetto delle Candy Girls, manifestando un’evidente influenza stilistica, soprattutto nell’uso del colore, da parte degli artisti pop americani. Le opere esposte in questa sezione sono realizzate con l’uso di vernice automobilistica applicata su pannelli di alluminio. I corpi femminili, che veicolano personalità e ambientazioni differenti, si trovano tutti immersi in sfondi dai colori saturi e brillanti.

Il genio di Amano in questa esposizione si manifesta in tutte le sue forme e i suoi adattamenti, dimostrando l’esistenza di uno stile totalmente libero ed originale che non si lascia confinare entro un solo ambito espressivo ma muta ed adatta le sue forme ad ogni possibilità di esprimersi.
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Amano Corpus Animae – la mostra è promossa da Roma Capitale, dall’Assessorato alla Cultura e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – ideata e sviluppata da Lucca Comics & Games, curata da Fabio Viola e realizzata con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura – Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 28 marzo al 12 ottobre