di Laura Dotta Rosso
Una sposa corre disperata in mezzo alla platea, per cercare il suo innamorato. Come si arriva al fatidico e, si spera, definitivo sì del matrimonio? In quante delusioni bisogna imbattersi, prima di raggiungere l’amore eterno?
Il Teatro Golden presenta nella sua stagione teatrale “Alle cinque da me”, spettacolo con Ugo Dighero e Gaia De Laurentis, racconta i simpatici e improbabili appuntamenti in cui due vicini di casa incappano rispettivamente, prima di trovare l’anima gemella. Si ha l’impressione di essere proiettati in un mondo animato, pieno di sfumatura e scale colorate, e di riuscire perfettamente a visualizzare, come spettatore, due case diverse, pur essendo un unico ambiente: sembra di essere in un parco giochi, dove arrampicarsi, divertirsi e staccare la spina viene naturale.
La traduzione italiana del testo francese di Pierre Chesno triesce a strappare diversi sorrisi, anche se alcune scene risultano ridondanti e si perde l’efficacia delle battute. I due interpreti riescono a rendere lo spettacolo fresco e fluido, i cambi a vista contribuiscono a trasmettere un senso di continuità fra le scene, senza che lo spettatore si senta, anche solo per qualche secondo abbandonato.
Dobbiamo correre, dobbiamo cercare, dobbiamo affannarci per trovare la persona giusta, perché il tempo scorre, l’orologio biologico gira: l’immagine che ci eravamo costruiti di una persona in vacanza, nella vita reale, risulta falsata e poco realistica, abbassiamo le nostre aspettative pensando che in questo modo troveremo più facilmente un compagno… ci si ritrova in situazioni imbarazzanti, inverosimili, a fare gli amanti, a comportarci come non siamo, pur di soddisfare le nostre previsioni.
L’ottimo disegno luci contribuisce a rendere l’atmosfera con il giusto equilibrio tra surrealismo e comicità. Una sposa percorre la navata con il suo compagno a fianco…
Questo matrimonio s’ha da fare?