Alla Mostra del Cinema, rivive il mito di Marylin grazie al film di Andrew Dominick.

É arrivato sin da ieri sera con un jet privato all’aeroporto Tessera di Venezia Brad Pitt, ospite della Mostra del Cinema dove nel 2015 fu premiato come migliore attore per il film di Andrew Dominick L’assassinio di Jessie James, stesso regista del film in concorso Blonde che Brad ha coprodotto riservandosi un piccolo ruolo nella parte del Presidente Kennedy. Blonde interpretato da Ana De Armas, straordinaria attrice cubana in odore di Palmares e con lei nel film anche il premio Oscar Adrian Brady nel ruolo del drammaturgo Henry Miller, uno dei due mariti dell’attrice. L’altro fu lo sportivo Joe Di Maggio, anche se a Norma Jean Baker (il suo vero nome) è stato attribuito un matrimonio riparatore in giovanissima età. «Siamo stati molto fortunati», hanno dichiarato Pitt ed il regista Andrew Dominick, «Ana è stata una vera rivelazione, è stata bravissima e ha saputo cogliere l’essenza di Marylin dimostrando una sensibilità davvero fuori dal comune».

Il film, basato su un’opera di narrativa biografica di Joyce Carol Oates, esamina la vita pubblica e privata dell’icona di Hollywood dalla sua infanzia travagliata come Norma Jeane, alla sua celebrità globale come Marilyn Monroe e ha il pregio di ricostruire non solo le tappe di un’attrice che resta un’icona dell’immaginario cinematografico ma anche quella di una ragazza e di una donna nella sua breve e sfortunata esistenza.  Al di la di film come Niagara e A qualcuno piace caldo, è stata e continua a ispirare cineasti, pittori, musicisti, scrittori, fumettisti con il suo insuperabile magnetismo, Marilyn rimane soprattutto una vittima del suo tempo.

Fuori concorso ancora per il cinema italiano, la Mostra propone in anteprima Siccità di Paolo Virzì interpretato da Monica BellucciSilvio Orlando Valerio Mastrandrea, ambientato in una Roma del futuro dove non piove da tre anni e dove anche il Tevere si è prosciugato e anche i comportamenti sociali si sono deteriorati, gravati da un destino beffardo e crudele. Al di la degli spettacolari effetti speciali il film del regista livornese è un affresco corale che speriamo resti solo una drammatica metafora.

Fra I film del concorso più votati dalla critica, la sorpresa arriva dall’opera prima della regista francese di origine senegalese Alice Diop autrice del film Saint Omer che è l’unica opera prima del concorso. È la storia vera di un processo per omicidio, quello di una giovane senegalese Fabienne Kabou, rea confessa della morte per annegamento della figlia di 15 mesi su una spiaggia del nord della Francia. Un film commovente, profondamente umano, una rivisitazione contemporanea del mito di Medea.