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Alice canta Battiato: un sublime naufragio verso l’infinito

Il 31 agosto al Teatro Romano di Ostia Antica, l’artista forlivese ha fatto rivivere la musica del maestro in un concerto che sublima tutta la potenza e il mistero della musica del compositore siciliano

Al fuoco delle tenebre
Scelgo una nuova vita

Con la breve ma incisiva Da Oriente a Occidente si sprigiona, già dal solo accenno delle primissime note, un incantesimo tra le rovine del Teatro Romano di Ostia Antica. La voce di Alice e i versi musicali da lei intonati sanciscono il mantenimento di una promessa, quella di un uomo, Franco Battiato. La promessa di una musica che sceglie di inabissarsi nelle crepe dell’esistenza, nel dirupo degli angeli caduti per poi tornare alla luce, sfiorare dall’abisso il cielo e commuoversi per “un’aria di infinito”. Battiato è profondità e respiro, pensiero ed emozione, battito e ragione. Alice ce ne consegna l’eredità, sacerdotessa di un tempo sacro sospeso tra turbamento e speranza, la sua voce si solleva solenne e leggera tra antichità e futuro. Con delicatezza ed eleganza ripercorre un cammino esistenziale, trame di dubbio e verità, trame di bellezza.

Un viaggio in punta di piedi per riscoprire e omaggiare un immortale della musica. La maestosità e il sublime incanto delle composizioni di Battiato rivivono nella dolcezza ermetica delle interpretazioni di Alice, messaggera dell’invisibile. Ventitré canzoni, ventitré poesie. Ventitré sinfonie per salpare verso un’altra vita, che è qui oggi nella libertà dai veleni, nel coraggio di domandarsi “Io chi sono?”. Musica, luci e spazio divengono un tutt’uno inseparabile ed evanescente, ingredienti di una liturgia dell’animo che celebra la vita e i suoi segreti. I giochi di luce colorano di magia e fascino Ostia Antica e ogni volta che a fine canzone si abbassano e l’oscurità avvolge Alice la sensazione è quella di un’imbrunire di misteri e sussurri trascendentali che si svela.

Un abbraccio sinfonico che avvolge e che vede al pianoforte e alla direzione musicale Carlo Guaitoli, accompagnato dall’esperienza di un ensemble come I Solisti Aquilani. Per intero l’album Eri con me di Alice, costituito da brani tutti firmati da Battiato, si mescola ad altri pezzi composti appositamente per la cantautrice e a classici cantati da lui stesso o da interpreti come Giuni Russo. Il pubblico è in visibilio e ricambia con un entusiasmo e una standing ovation lunga e sentita.

Così sulle note struggenti e ammalianti di un capolavoro come La Cura, viene da pensare che quella devozione e attenzione che Battiato metteva nelle sue canzoni, oggi Alice con i suoi collaboratori la riversa in questo progetto unico e coinvolgente, custode di un’arte gentile e contemplativa, nobile ed eterna. E così noi spettatori abbiamo la possibilità di venire a cercare nei vicoli della nostalgia e negli abissi della riflessione la spiritualità e intensità della musica di un genio, cantata da una voce e una personalità che con estrema delicatezza e classe varca la soglia dell’invisibile in un dolce naufragio verso l’infinito.

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Alice canta Battiato – Alice: voce, Carlo Guaitoli: pianoforte – Solisti Aquiliani – Teatro Romano di Ostia 31 agosto 2025

Scaletta concerto:

Da Oriente a Occidente

Eri con me

Le sacre sinfonie del tempo

Lode all’inviolato

Sui giardini della preesistenza

Veleni

L’addio

L’animale

Segnali di vita

Un’altra vita

Io chi sono?

Gli uccelli

Povera Patria

Il re del mondo

Summer on a Solitary Beach

I treni di Tozeur

Prospettiva Nevski

La stagione dell’amore

E ti vengo a cercare

La cura




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