La rinascita di un uomo e di un territorio invisibile, nell’intimo e sorprendente cinema di Stefano Usardi.
La rinascita di un uomo e di un territorio invisibile, nell’intimo e sorprendente cinema di Stefano Usardi.
L’ultimo film del giovane cineasta Stefano Usardi ci fa immergere nei suggestivi e inesplorati paesaggi della Valbelluna, che lo stesso regista ricorda essere “invisibile” ai più ma al contempo di “un’autenticità intellettuale” da preservare e proprio per questo degna di essere raccontata.
In questa singolare atmosfera, troviamo Sergio, un ex cantante di successo legato ai ricordi dei suoi gloriosi anni ’70. Ormai disilluso, trascorre le sue giornate affogando i propri pensieri nell’alcool e dormendo in una barca a vela abbandonata. L’unica a credere ancora in lui è Sofia ( Vanda Colecchia), una giovane bellunese in procinto di sposarsi, che ha ritrovato in Sergio una figura paterna. La ragazza è convinta che l’uomo sia ancora in tempo per riagguantare e dare un senso alla propria vita. L’inaspettato incontro con un’amatoriale band di liscio si rivela, per Sergio, un’occasione unica per tornare a calcare il palco e riprendere in mano un microfono.
L’affetto e la stima che la band nutre per il protagonista fanno sì che in lui si riaccenda quella luce, per troppo tempo rimasta sopita. Riappare nella sua vita anche un suo vecchio amico e agente che tenta di persuaderlo ad abbandonare la band per cui ormai canta. Il susseguirsi della vicenda vede l’intreccio di tante altre storie, che fanno da cornice ed accompagnano Sergio in un intenso cammino alla ricerca di sé. Inizia così un viaggio emotivo alla riscoperta della vita attraverso l’indispensabile semplicità delle piccole cose: affetti, musica e famiglia. Da Sergio ci si aspetta un riscatto, una redenzione, ma ciò di cui invece lui più necessita è una rinascita.
Ad interpretare il protagonista è un inedito Drupi, per la prima volta nei panni dell’attore, che stupisce per la sua spiccata verve ironica, e che grazie alla libertà recitativa concessagli dal regista, si dimostra un vero e proprio mattatore sul set.
L’intimo racconto di Usardi, che riesce abilmente a calibrare i toni della pellicola, mostrandosi scanzonato ma anche riflessivo, catapulta lo spettatore in un viaggio emotivo scandito da allucinazioni grottesche, sagre paesane, vitelli e musica.
Alcooltest è la testimonianza di come ci siano ancora film indipendenti e a basso budget che possano realizzare opere che stupiscano per il loro personalissimo immaginario cinematografico.
____________________
Alcoltest – Scritto e diretto da Stefano Sardi – Con: Drupi, Vanda Colecchia, Sofia Taglioni, Vassilj Gianmaria Mangheras, Stefano Scandaletti, Selene Gandini, Giovanni Morassutti, Giulio Cancelli, Pietro Giovanni Marcadent, Sandrine Perera – Musiche: Drupi, Sursumcorda, Duilio Costume e trucco: Giulia Vismara e Francesca Comel – Montaggio: Alberto Ringo – Suono: Giampiero Sanzari – Assistente alla regia: Alessandra Bassi – Direzione fotografica e color: Matteo Meldolesi – Prodotto: Fifilm Production di Caterina Francavilla