Al Marconi il teatro civile di Giuseppe Fava

A quarant’anni dalla sua morte, una rassegna dedicata al giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1984

“Quanto vale la vita di un uomo in questo Paese?” E’ con questo incipit che Il Teatro Marconi di Roma ha inaugurato la rassegna dedicata a Giuseppe Fava con la messa in scena della sua opera La violenza. Nonostante la storia abbia le sue radici in un processo per delitti e fatti di mafia, lo stesso Fava, all’epoca della stesura, chiarì che La violenza non è un’opera sulla mafia ma un pretesto teatrale, un artificio per raccontare la tragedia delle creature umane nel nostro tempo, un mezzo per esplorare la violenza in tutte le sue forme: sopraffazione, odio, ignoranza, paura, dolore, e corruzione.

La compagnia teatrale, che è costituita in seno al Laboratorio Teatrale Metis Teatro diretto da Alessia Oteri, ha affrontato con dedizione e impegno un testo molto articolato e complesso, costruito secondo i canoni del teatro-documento. La fedeltà ai fatti processuali ed alle dinamiche processuali, con il continuo controbattere tra accusa e difesa, ha reso necessaria una notevole sincronia tra i numerosi personaggi in scena, un obiettivo non sempre facile da raggiungere.

Sul palco, le figure portanti dell’opera sono emerse per la loro intensità e autenticità. La madre analfabeta di Venero Alicata, il sindacalista ucciso impegnato nella difesa dei contadini, che pagò con la vita per non essersi piegato ai diktat mafiosi, come anche la figura dell’avvocato, accusato di collusione e affari loschi, sospettato di aver commissionato il delitto.

Un omaggio rispettoso a Giuseppe Fava da parte della compagnia che ha portato in scena un’opera complessa, offrendo al pubblico una riflessione profonda e attuale sulla violenza e le sue molteplici manifestazioni. Nonostante alcune imperfezioni, lo spettacolo ha saputo trasmettere l’essenza del messaggio del giornalista siciliano, ricordandoci che la violenza è un dramma umano universale, che continua a pervadere il nostro tempo.

“Ma se non si è disposti a lottare, a che serve essere vivi?”. 

La violenza di Giuseppe Fava – adattamento di Sergio Ginebri e Alessia Oteri – Teatro Marconi 16 giugno 2024 – Foto di copertina @Grazia Menna