Michela Giraud contro gli stereotipi di genere, Lino Guanciale sui misteri dell’amore e sullo sfondo l’amicizia tra due bambini nell’inferno di Gaza
Ospite d’onore dei 5000 piccoli giurati del Festival del cinema più ”giovane” del mondo al 54° appuntamento del Giff Fest è arrivata l’attrice comica romana Michela Giraud, stand up comedian esplosa sui social e conduttrice di successo di programmi televisivi come Permette? Alberto Sordi di Luca Manfredi, Sono Lillo di Eros Puglielli, Il mammone di Giovanni Bognetti e L’estate piu’ calma di Matteo Pilati ,ma anche il suo debutto nella regia quest’anno con Flaminia, un’esilarante commedia esistenziale di una giovane arrampicatrice sociale con una sorella autistica tutta da scoprire. «Il mio film è dedicato alla mia sorellina autistica ed è ispirato alla sua vita e vuole mettere in scena il legame tra due sorelle e la lotta contro gli stereotipi sullo spettro autistico. Ma anche il viaggio interiore che farà scoprire alla protagonista cos’è davvero importante nella vita e su come spesso la società sbagliando, faccia sentire questi straordinari esseri umani inadeguati».
A parlare di cinema è arrivato anche Lino Guanciale, il popolarissimo attore che si divide tra teatro e cinema, una laurea in filosofia, amatissimo dalle teenager e protagonista di serie televisive di grande successo come Il commissario Ricciardi, La dama velata, Il segreto dell’acqua o film come, Io si, tu no di Sidney Sibilia, dedicato alla vita di due disoccupati e L’invenzione di noi due di Corrado Ceron, tratto dall’omonimo bestseller di Matteo Bussola dal 18 luglio in tutte le sale italiane. «Il Festival di Giffoni – ha detto il Professor Guanciale, ha il potere di cancellare le distanze, tema di quest’anno, come nella ricerca dell’amore che può esistere solo se ne hai cura senza chiederti troppo, perché quello eterno ahimè esiste solo nei film». Nel cast anche: Francesco Montanari e Paolo Rossi.
E sugli schermi per riflettere sulle guerre e sulla necessità della pace, I bambini di Gaza – Sulle onde della libertà, opera prima dell’italo-americano Loris Lai. Il film racconta sullo sfondo della seconda Intifada del 2003, la speciale amicizia di due bambini un ebreo (Alon) e un palestinese (Mahmud). Un film coraggioso ben accolto dalla critica internazionale, mescola la voglia di viver, con la durezza della realtà, ponendo e ponendoci tante domande in un habitat sociale martorizzato dove il 43 per cento della popolazione allora aveva meno di 14 anni come i due bambini di questo film; amanti entrambi della vita, del mare e del windsurf! «I bambini – ha dichiarato il regista, rappresentano il futuro e rappresentano un messaggio universale. Potrebbero essere a Kiev, in Kurdistan o nello Yemen. In tutti questi contesti in cui sono in corso conflitti, l’unica speranza è che le prossime generazioni siano in grado di cambiare il corso delle cose».