Un diario teatrale che alterna il flusso frenetico del pensiero alla cruda presenza della guerra, attraverso la voce e il corpo di Marica Roberto
Ha aperto la serata del 24 luglio per Roma Fringe Festival, sul palco del Teatro Vascello lo spettacolo 0gni Stupida Cosa, un monologo scritto, diretto e interpretato da Marica Roberto, accompagnata da musiche originali firmate Tuktu & Belugas Quartet. Un’opera nata nel dicembre 2024 e già intrisa, sin dalle prime battute, della disperazione e dell’impotenza che l’attualità più drammatica ci impone.

La scena si apre con un’immagine forte: l’attrice in maschera, una sorta di ibrido tra la Morte e Darth Vader, simbolo iconico di un’oscurità incombente. Pochi oggetti sparsi sul palco – tra cui un paio di scarpe rosse, chiaro rimando alla violenza sulle donne – completano una scenografia essenziale ma densa di significati. L’atmosfera è quella di un’introspezione solitaria, quasi diaristica, che cerca di dare forma al caos del vivere contemporaneo.
Lo spettacolo si muove come una scrittura privata che prende voce, un flusso di pensieri che si intrecciano in modo confuso e vorticoso: incombenze quotidiane, notifiche, idee sfuggenti, scroll compulsivi. Tutto si accavalla nella mente della protagonista, che prova a svuotarsi scrivendo, annotando, ricordando. Ma il pensiero che più disturba, che riaffiora ciclicamente come un colpo secco, è uno: “Ah, già… la guerra.” Una guerra sempre altrove, ma inesorabilmente presente. Una nota a margine che diventa protagonista.
Se l’impianto drammaturgico rivela una struttura interessante, con un progressivo passaggio dalla dimensione privata a quella collettiva e infine politica, è sul piano recitativo che lo spettacolo fatica a trovare un equilibrio convincente. Il monologo, pur fondato su un tema urgente e potente, si muove su una linea emotiva forse troppo pacata. Pochi sbalzi di tono, poca variazione nel ritmo, una voce che talvolta si abbassa fino a perdersi – soprattutto nei momenti in cui l’attrice sceglie di dare le spalle al pubblico. Una scelta registica che potrebbe funzionare come segno di alienazione, ma che, non accompagnata da un adeguato sostegno vocale ed emotivo, finisce per raffreddare l’empatia.
L’immedesimazione tra la protagonista e le madri dei bambini uccisi nei territori di guerra dovrebbe rappresentare il momento di svolta, l’apice emotivo della pièce. Eppure, il dolore non esplode mai davvero. Rimane trattenuto, suggerito, come filtrato da una distanza che il teatro, al contrario, dovrebbe cercare di colmare. Solo nel finale lo spettacolo recupera intensità, quando alla narrazione si affianca il video registrato da Hossam Al-Madhoun, drammaturgo palestinese, in diretta da Gaza. Le sue parole sulla Giornata Mondiale del Teatro – vissuta in mezzo alle bombe – portano in scena, finalmente, una voce che irrompe nella finzione con il peso della realtà.
In quel momento, l’opera compie un salto necessario: esce dal monologo e si fa eco di una tragedia condivisa. L’inserimento del video non solo arricchisce la struttura drammaturgica, ma restituisce respiro e verità alla narrazione, aprendo uno spazio di commozione e consapevolezza che fino ad allora era rimasto sottotraccia.

0gni Stupida Cosa è uno spettacolo che ha basi molto solide e un impianto ideativo molto chiaro, ma che , forse, nella sua esecuzione ha bisogno di ulteriore sviluppo, soprattutto sul piano interpretativo. Il testo chiede un corpo più vibrante, una voce più sicura, una presenza scenica più incisiva. Il dolore raccontato merita una forma teatrale che sappia davvero scuotere. Al momento è un gesto importante, ma ancora trattenuto. Un’opera che ha il coraggio del contenuto, ma che deve trovare ancora il coraggio della forma.
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0gni Stupida Cosa – Roma Fringe Festival, scritto diretto e interpretato da Marica Roberto, musiche originali Tuktu & Belugas Quartet, luci Stefano Stacchini – Roma Fringe Festival – Teatro Vascello 23 e 24 luglio 2025
Foto di ©Grazia Menna