Se ne va con lui uno dei grandi della cinematografia mondiale
La notizia della morte improvvisa a Hollywood a 78 anni del regista premio Oscar David Lynch l’ha data per primo la rivista Variety, morto per l’aggravarsi di un enfisema polmonare di cui soffriva da tempo.
Definito “il maestro dei sogni”, regista visionario che ha saputo come pochi con i suoi film, scavare nell’inconscio fra inquietudini e libertà sfuggendo alle ipocrisie di Hollywood. «Mi piacciono le cose che lasciano spazio ai sogni», disse al New York Times nel 1995.
David Lynch, uno, dei grandi registi preferiti dal produttore Dino De Laurentiis con il quale prodotto dalla figlia Raffaella realizzò il colossal Dune (1984) tratto da un fortunatissimo romanzo fantasy, ottenendo anche una candidatura all’Oscar per il miglior sonoro. Diresse film cult come Blue velvet, The elephant man e Mulholand drive. Un autore surrealista che ha scardinato i cancelli di una Hollywood tradizionalista legata ai dividendi. cambiando non solo il cinema ma anche la televisione con la famosa serie Twin peaks.
Tre nomination agli Oscar per The Elephant man 1981, nel 1987 per Velluto blu e nel 2022 per Muhloland drive, nel 2020 l’Academy gli ha attribuito l’Oscar alla carriera. Nel 1990 Lynch conquistò la Palma d’oro al Festival di Cannes per Cuore selvaggio e nel 2006 il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.
Quattro matrimoni, quattro figli, Lynch è stato legato da una lunga storia d’amore con Isabella Rossellini sua musa in Velluto blu. David – ha detto la figlia di Roberto Rossellini – è stato e resta il più grande amore della mia vita».
David Lynch, regista, sceneggiatore, produttore, musicista e soprattutto geniale artista visivo, il successo universale arrivò con il film The Elephant man prodotto da Mel Brooks che ricevette otto nomination agli Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior Regia per Lynch, segnando un punto di svolta nella sua carriera.
Una commovente dream story che racconta la vita di Joseph Merrick (interpretato da John Hurt), un uomo vissuto nell’Inghilterra vittoriana affetto da gravi deformità fisiche diventato un fenomeno da baraccone ma dotato di un’intelligenza e di una sensibilità straordinaria. Nel cast anche Anthony Hopkins nei panni del dottor Frederick Treves.
Ha detto Raffaella De Laurentiis – era un genio ma anche il re incontrastato delle contraddizioni». Mentre un altro regista visionario come Steven Sodebergh ha dichiarato «È uno di quei registi che sono stati influenti ma impossibili da imitare. La gente ci provava, ma lui aveva un tipo di algoritmo che funzionava per lui e tu cercavi di ricrearlo a tuo rischio e pericolo». Nei giorni scorsi a Los Angeles durante gli incendi Lynch era stato evacuato come tanti dalla sua bella residenza a Senalda Road, era in discrete condizioni ma nulla faceva presagire il peggio.