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Ad Anomalie 2025 tra comicità surreale, amicizie nomadi e cavalieri sospesi in aria

Dal ritmo dilatato di To Play Or Not To Play alla poesia musicale di Davaii, fino alla magia fiabesca di Camelot: tre visioni del circo contemporaneo

Anomalie 2025, il Festival del Nuovo Circo Contemporaneo, si avvia verso la conclusione e anche nel suo terzultimo appuntamento ha regalato al pubblico di Largo Mengaroni una serata densa di suggestioni. Comicità, ironia surreale, acrobazie mozzafiato, magia, poesia visiva, trampolieri che sfidano le altezze e persino l’incanto di fiabe cavalleresche: un mosaico di linguaggi che ha dimostrato ancora una volta quanto il circo contemporaneo sappia reinventarsi e sorprendere.

To Play Or Not To Play – Gaby Corbo, Domenico Lannutti

La prima proposta in programma è stata To Play Or Not To Play, portata in scena in prima regionale dalla Compagnia Lannutti e Corbo, un sodalizio artistico che unisce Italia e Argentina. Protagonisti sul palco Gaby Corbo e Domenico Lannutti – autore e regista dello spettacolo – con la consulenza artistica di Giuseppe Pappalardo e i costumi curati dalla stessa Corbo. I due artisti hanno dato vita a una coppia di personaggi eccentrici e fuori dagli schemi che, tra gag, illusioni e giochi verbali, si interrogano con leggerezza sul senso della vita, coinvolgendo direttamente il pubblico. In scena si alternano quadri visionari in un intreccio di comicità surreale e abilità fisiche. La bravura dei due interpreti è evidente: acrobati della parola e del gesto, capaci di muoversi con disinvoltura tra registri diversi. Tuttavia, la durata dello spettacolo – circa ottanta minuti – ha finito per dilatare eccessivamente la narrazione. Alcuni passaggi, pur ben costruiti, si sono prolungati oltre misura rallentando il ritmo e facendo calare progressivamente l’attenzione della piazza. Una sintesi maggiore avrebbe probabilmente giovato, permettendo di esaltare meglio le qualità artistiche dei protagonisti.

Alle 21, con il pubblico di nuovo radunato e rinfrancato anche dalla pausa cena, è andata in scena Davaii, altra prima regionale firmata dalla compagnia Da Circ, con Sasha Agranov e Pablo Domichovsky. Lo spettacolo racconta l’amicizia di due zingari compagni d’infanzia, spiriti nomadi che invitano gli spettatori a entrare nel loro universo errante di attori circensi. Tra metamorfosi sorprendenti e oggetti che prendono vita – un coltello che diventa strumento musicale – i due artisti tessono un racconto fatto di complicità, dolore e gioia, sospeso sul filo fragile e meraviglioso della vita condivisa. L’umorismo nonsense, le acrobazie fisiche, la musica dal vivo del violoncello hanno reso i quaranta minuti dello spettacolo intensi e leggeri al tempo stesso. Il pubblico, composto da molti bambini, ha partecipato con entusiasmo, tra risate e stupore, soprattutto durante l’acrobatico e applauditissimo numero del lancio dei coltelli.

La chiusura della serata è stata affidata a Camelot della compagnia Mr. Pope e Blumamba, che ha trasformato Largo Mengaroni in un regno immaginario sospeso tra sogno e realtà. Due trampolieri dallo stile inconfondibile hanno dato vita alla narrazione di una tenzone medioevale, dove le altezze diventano palcoscenico naturale per raccontare la leggenda di un reame fantastico. Con gesti minimi e giochi teatrali, i due artisti hanno trasportato il pubblico in un mondo parallelo. Lo spettacolo si muove come una fiaba e un duello cavalleresco si trasforma in un numero acrobatico.

Il pubblico ha seguito con meraviglia questa trama fatta di immagini evocative e ritmi incalzanti, tra risate spontanee e momenti di autentico stupore. L’uso dei trampoli, non come semplice virtuosismo tecnico ma come vero e proprio strumento narrativo, conferisce alla performance un carattere unico, trasformando ogni gesto in un atto eroico e al tempo stesso fragile. Così Camelot si rivela una parabola sull’equilibrio instabile della vita, capace di divertire e sorprendere.

Camelot – Compagnia Mr. Pope e Blumamba

Con questa trilogia di spettacoli, Anomalie ha offerto una serata eterogenea, segnata da linguaggi differenti ma unite da un filo comune: la volontà di esplorare i confini del circo contemporaneo, tra comicità e poesia, acrobazia e teatro, realtà e sogno.

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Anomalie Festival 2025Festival del Circo Contemporaneo, in copertina Davaii di Sasha Agranov e Pablo Domichovsky, Roma, Largo Mengaroni 12 settembre 2025

Foto di ©Grazia Menna

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