A Virginia Raffaele non manca nulla, al Brancaccio ritrova il suo luna park

In tredici graditi appuntamenti di evasione dalla routine, dal 3 al 15 maggio 2022, al Teatro Brancaccio con repliche sold out, è arrivata Virginia Raffaele, che sul palco ritrova e ripercorre le proprie origini di ex giostraia. Vederla dal vivo consente di salire su una montagna russa, allacciarsi le cinture di sicurezza per planare freneticamente in un luna park variopinto e luminoso. Finita la corsa e messi i piedi per terra, al posto degli effetti collaterali, si atterra con l’adrenalina in corpo di una volata in picchiata da capogiro, lo spasso tocca vette altissime.

Federico Tiezzi, vincitore di prestigiosi Premi UBU, è l’accorto regista che ha permesso a Virginia Raffaele di esprimersi al meglio, lei, una mattatrice della comicità. Se a qualcuno venisse in mente di ridurla a imitatrice di Belén Rodríguez, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Bianca Berlinguer, Sandra Milo, Sabrina Ferilli e Carla Fracci gli si potrebbe solo che rispondere di tacere. Sarebbe più appropriato utilizzare una parola dal significato segreto “Samusà”… ed è esattamente così che si chiama lo spettacolo. Un one woman show che racchiude le multipotenzialità di queste donne in parodie dilettevoli. 

Apre i battenti il LunEur di Roma, chiuso dal 2008. Accorrono alcuni dei soliti insoliti visitatori che negli anni ci andavano con fini inusuali. Fisionomie smodate dalle parlate dialettali altisonanti, magistrali la mendicante e la transessuale brasiliana Paula. Come un fulmine a ciel sereno, a placare lo scalpore degli schiamazzi sottostanti, ci pensa GiorgiaMaura, impassibile, introversa e infelice. 

Ma si sa, la goliardia risiede anche all’esterno dei parchi divertimenti. Ne abbiamo prova con pezzi tarati sull’intelligenza, fra cui un monologo sulla controproducente inflessibilità del complottismo manifesto in noi altri. Tempestivamente fanno capolino nuovi personaggi, farsesca l’anziana signora Donata Stirpe nelle telefonate con Luigina, l’amica di vecchia data che arcigna le risponde dietro la cornetta. Non si attende troppo lo squilibrio esagitato di una soprano alle prese con la lirica della Carmen di Georges Bizet.

Il clima favorevole si movimenta con il subentrare delle coreografie aggraziate di tre acrobati e giocolieri, Andrea Sperotto, Fabio Nicolini e Michael Babic Vanacore, vestiti di tutto punto, da eleganti maggiordomi trapiantati in un circo. Nelle scene, progettate da Marco Rossi, sono frequenti i cambi di costumi, firmati da Giovanna Buzzi. Nell’ultimo abito Virginia è ricoperta dalla consapevolezza di avere recuperato le sue giostre, essendosi rinfrescata la memoria. Ora, lontana dal bancone della pesca dei pesciolini, se li porta indosso raggiante senza che il distacco dallo stand la faccia sentire un pesce fuor d’acqua. La standing ovation dopo i ringraziamenti dell’artista acclamata, è stata d’obbligo.

scritto da: Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato con Federico Tiezzi

Durata: 90 minuti

Numero atti: 1

Anno di produzione: 2019

Distribuzione: Terry Chegi

Produzione: ITC2000

Luci: Gianni Pollini