Dal 7 giugno a Palazzo delle Esposizioni si avvia la mostra di Jeff Bark Paradise Garage. La mostra, che è stata curata da Alessio de’Navasques, porta in esposizione più di 50 inediti del fotografo statunitense Jeff Bark che per la prima volta espone in Italia. Jeff Bark è conosciuto nel mondo per la sua estetica sensuale e la padronanza tecnica, che innalza la fotografia in pura arte. Nato nel Minnesota (nel 1963), Jeff Bark vive e lavora a New York. Molte sue foto sono presenti in collezioni tra cui: il North Carolina Museum of Art, il Wilson Center of Photography, la Sir Elton John Collection e il 21 Century Museum.
Lo stesso artista spiega la titolazione della mostra “Paradise Garage” che rimanda alla realizzazione delle foto scattate tutte nel suo garage di New York. Afferma Bark “Ho trasformato questo piccolo spazio in una scatola magica per raccontare la mia storia”.
Gli scatti che compongono il percorso dell’exibition sono stati infatti realizzati nel garage di New York che Bark ha sapientemente saputo trasformare in luogo evocativo in cui è riuscito a far coabitare iconiche figure del passato con alienanti e surreali immagini odierne. Il suo è stato un approccio meticoloso e quasi dettaglista come l’arte dei fiamminghi, che ha forti connotazioni e rimandi anche a quello cinematografico.
Il medesimo fil rouge e criterio artistico/artigianale è stato seguito per la mostra allestita a Palazzo delle Esposizioni a Roma, il cui progetto ha avuto il suo incipit oltre due anni fa a fronte di un viaggio, nel nostro Bel Paese, da parte del fotografo che affrontando un singolare processo creativo di ricostruzione del Tour, ha saputo restituire, alle foto realizzate, una poetica romantica a cavallo tra l’immaginazione ed il reale.
Un ensemble di soggetti ricorrenti, in cui la realtà diviene inganno e l’immagine è falsata trasformata in realtà. Tutto sapientemente composto da Bark come in un unicum narrativo in cui sono posti provocatoriamente in discussione convenzioni stilistiche e cronologiche deprivati dalla dimensione spaziale anche attraverso l’estremizzazione di forme di norma rappresentate come piccoli dettagli e certamente non protagonisti. Inevitabilmente in questa miscellanea di rappresentazioni si scivola in una dimensione intima, subconscia che saprù affascinare il visitatore.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 28 luglio.