A Palazzo Bonaparte, scatti fotografici di pura bellezza

Apre al pubblico la magistrale mostra “Timeless time” del fotografo Vincent Peters

Timeless Time è un delizioso angolo di paradiso situato al secondo piano dello storico Palazzo Bonaparte in pieno centro a Roma, di fronte all’altare della patria, in piazza Venezia. È il ‘tempo senza tempo’ in bilico tra la vita che scorre e l’attimo che fugge, due prerogative distintive della mostra visitabile dal 16 maggio al 25 agosto 2024. Per quattro mesi si assiste al lavoro di un fotografo rinomato che non ha eguali nel riuscire a carpire l’esteriorità integra e pura di celebrità di fama mondiale, egli è Vincent Peters nato in Germania nel 1969. L’artista si trasferì all’età di vent’anni a New York per iniziare a lavorare nell’agenzia di Giovanni Testino come fotografo di moda per riviste di grandi firme. Successivamente raggiunse l’apice del successo lavorando per case di moda e cinematografiche eccelse fra cui Guess, Hermes, Lancome, Louis Vuitton, Netfix e Bottega Verde. Adesso è rappresentato da Art Department New YorkNobile Agency Milano e Wren Agency Londra.

Monica Bellucci

Gli scatti pregiati e attentamente perfezionistici ritraggono numerosi corpi femminili spesso senza veli e dalle espressioni seducenti, così rifinite da far venire i brividi per come sembrano parlarci con gli sguardi voluttuosi. Un trattamento celebrativo del quale hanno goduto molti degli artisti i cui nomi sono incastonati nelle 2.628 stelle sui marciapiedi della Hollywood Walk of Fame a New York, trovando visibilità nell’operato di Vincent Peters. Infatti, l’esposizione ci conduce in un viaggio intercontinentale verso destinazioni accomunate dalla leggiadria. I personaggi famosi illuminati da quest’aurea di fulgido iperrealismo sono Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, David Beckham, Scarlett Johansson, Christian Bale, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson e Greta Ferro e tanti altri.

Vincent Peters è stimato per la sua capacità di esporre la dirompente fisicità di donne e uomini che attraverso il divismo e l’attività artistica hanno lasciato il segno diventando loro stessi arte negli scatti. Gli scatti sono stati realizzati tra il 2001 e il 2021 e non vengono accompagnati da didascalie biografiche riguardanti le star ma si fanno scoprire così come li si vede, privi di parole o indizi, sta a chi guarda trarne la sostanza radicata, il maestro Peters dice “Non è la sostanza di un’immagine che conta ma l’idea che se ne trae”. In apertura si vedono tre fotografie di Emma Watson che si raccontano per la prudenza e la rilassatezza dell’attrice nel destare trasparenza, il suo viso parla da sé mentre lei cosparge sulla pelle una vernice che noi non vedendola nel tono originale ci limitiamo a percepire neutra. Si tratta forse di uno stratagemma per dimostrare che non è il colore di una fotografia a renderla ragguardevole, ma il primo piano sul focus della figura scelta per il set, ad ampliarne l’ardore. Si prosegue con la sagoma di Beatrice Brusco in un movimento destabilizzante che ne triplica visivamente il corpo e l’anima, lo sdoppiamento della donna fuoriuscita dai contorni carnali sembra volerci dire che tutto è possibile. Una menzione speciale va a Monica Bellucci ritratta in postura sdraiata sugli scogli del mare, ad occhi chiusi e con le mani che le coprono i seni, in completo abbandono verso la riappacificazione.

Le pareti della location rigorosamente scure e le luci velate accentuano l’effetto chiaroscuro diradatosi sulla superficie degli scatti in bianco e nero. Scatti da cui trapela sensazionalismo a dismisura, grazie all’infinitezza della bellezza umana priva di sovrastrutture. Le dimensioni delle foto sono molto grandi, tali che la qualità sopraffina delle immagini rimane intatta irradiando la prospettiva dell’osservatore. In sottofondo si ascolta una soave melodia che ricalca la poetica vicina al lirismo. Quando si giunge all’interno di una stanza rivestita di specchi ci si impadronisce dei riflessi che rendono eterna la mutevolezza. Qui le fotografie, prima su tutte quella di Amanda Seyfried con i capelli raccolti, superano ogni vetta che le separa dalla stasi, perché riflettendosi negli specchi si moltiplicano ripetendosi su ogni lato. Dall’alto verso il basso e viceversa, i soggetti ti guardano fissi per poter continuare a sentirsi tangibili.

Amanda Seyfried

Le parvenze fotografiche dalle tenebre si proiettano in tutto splendore nel vuoto delle stanze rendendole palpitanti di un’estetica da preservare. Osservandole intensamente viene compensata la quantità sovrabbondante di immagini dal valore dozzinale e poco autorevoli che, usciti da un museo, siamo soliti scrollare sulla home dei nostri telefoni cellullari. Mentre nella mostra Timeless Time, curata da Maria Vittoria Baravelli, si riflette sul ritratto fotografico, la sua genesi e l’attrattività. Se l’occhio vuole la sua parte, Vincent gliela sa far vedere da punti di vista ideali, stabilendo una sorta di patto segreto con i visitatori: offrendo il silenzio per metterci in contatto con le fotografie, ci invoglia a comprendere il mondo interiore delle persone raffigurate utilizzando uno solo dei cinque sensi, la vista. Avendone percepito l’anima vibrante si può dire di esserci riusciti.

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Timeless Time – La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency ed è curata da Maria Vittoria Baravelli. Il main sponsor è Credem Euromobiliare Private Banking, come sponsor Mercedes-Benz Italia e Cantine Ferrari Trento, sponsor tecnico Processus e Digital Light, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e hospitality partner Hotel Eden – Dorchester Collection.

Palazzo Bonaparte – Roma dal 16 maggio al 25 agosto 2024

Foto di copertina: Charlize Theron