A Firenze, gli Impressionisti in Normandia

Oltre 70 opere per scoprire l’Impressionismo e i suoi principali interpreti al Museo degli Innocenti

Come le persone, anche i posti lasciano un segno. Ci sono posti che restano, nonostante poi passino, testimoni di esperienze ed emozioni. Ci sono posti che ispirano, lasciano ricordi, sensazioni, racchiudono incontri. Ci sono posti che rimangono impressi nella tela, riprodotti da coloro che li hanno vissuti e li portano dentro. Luoghi immobili nonostante il cambiamento.

Ph. Giorgio Magini

Lo sapeva bene quel nutrito gruppo di artisti che, 150 anni fa nel 1874, trovò nello studio del fotografo Nadar il suo primo ingresso sulla scena artistica. Poco importano ora i giudizi negativi e la penna critica di Louis Leroy che, senza saperlo, li registrò all’anagrafe della storia con il dispregiativo con cui noi oggi li conosciamo. Loro, gli Impressionisti, sepperono affacciarsi al mondo, en plein air.

Tra i loro numerosi luoghi riprodotti, c’è una zona in particolare, riportata nelle sale del Museo degli Innocenti di Firenze: la Normandia

Impressionisti in Normandia. Monet, Bonnard, Corot, Courbet…visitabile fino al 4 maggio 2025, a cura di Alain Tapié, è un invito a tornare lì, a quei posti per visitarli tramite la pittura e per scoprire chi li riprodusse, chi li seppe rendere preziosi grazie all’osservazione della loro luce e delle loro atmosfere. Ma è anche l’omaggio che ricorda la nascita e lo sviluppo di uno dei più importanti movimenti artistici della seconda metà dell’Ottocento.

Provenienti dalla Collezione Peindre en Normandia e da altri prestiti importanti, le circa 70 opere trasportano il visitatore in scenari quotidiani, naturali, realizzati grazie allo stile di ciascun protagonista. MonetCourbet, RenoirCorotDelacroixBonnardVillon, Berthe Morisot per elencarne alcuni.

Passeggiare davanti ad ognuno è un po’ come soffermarsi su tanti, piccoli scorgi, paesaggi, cieli nuovi, mai uguali, nemmeno dalla stessa angolazione. A seconda della luce tutto cambia, ancora oggi. Sfumature, pennellate a volte più definite, altre volte meno, colore che si perde nel definire una forma, la ricerca della luce che ferma l’istante: sono numerosi e personali i modi di raffigurare lo stesso orizzonte, scene di vita quotidiana, il lavoro, la natura, le persone.

I tanti tocchi di colore tratteggiano le coste e il movimento dell’acqua del mare di Fécamp di Monet; dominato dal rosa, dal bianco e da leggere strisce bluastre è il cielo di Renoir a Guernesey mentre Corbet realizza un orizzonte ampio, bellissimo, quasi in movimento sulla Spiaggia a Trouville abitata dalle sole due piccole figure incurvate a raccogliere qualcosa da terra. Più popolati sono, invece, i bagnasciuga di Jacques-Émile Blanche.

Lo spessore del colore definisce le increspature delle onde in Villerive-les-graves, raggio di sole di Charles Daubigny, mentre Delacroix abbozza, con il suo acquerello su carta, Falesie a Dieppe. Immerse nel verde risultano le due Donne nel frutteto a Saint-Siméon di Louis-Alexandre Dubour, mentre i tre, raffigurati all’interno di Sotto la tenda sulla spiaggia di Blonville di Jacques Villon, nei loro abiti eleganti sembrano immersi nelle loro attività circondati da un paesaggio vivace dal punto di vista cromatico.

Natura e scenari rurali, puri sono raffigurati anche da Othon Friesz con la sua colorata Casa con il tetto di paglia a Fontaine-La-Mallet e da Eugène-Louis Boudin, con l’aggiunta degli animali, in Vacche lungo il fiume Torques. C’è anche Berthe Morisot con La sorella della pittrice e sua figlia al porto di Cherbourg, a testimonianza della sua predilezione per le figure familiari a lei più vicine e del suo ruolo (poco conosciuto ma altrettanto importante e interessante) all’interno dell’Impressionismo.

Il mare domina diversi scenari, tutti realizzati secondo l’occhio e la sensazione personale del suo autore: acque calme, toccate dal bianco che imita la schiuma, il verde e il blu per dare consistenza alle onde che si infrangono sulle spiagge o sugli scogli. Oppure scorci marini dove a prevalere sono l’inquietudine, il tumulto del maltempo, la nebbia che rende insicura la visione. I quadri dedicati all’acqua, ai cieli che si specchiano in essa sono diversi. Frank Myers Boggs con Dieppe.nebbia mattutinaÉtretat di Claude Monet, l’impetuoso Navi nella tempesta di Eugène Louis Gabriel Isabey.

Novità dell’esposizione è un prestito particolare dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: si tratta delle Ninfee rosa di Monet, sintesi del lavoro stesso dell’artista. I fiori rosa e le ninfee galleggiano su uno specchi d’acqua calmo. I soggetti sono resi attraverso una pennellata sfuggente, acquosa, i colori sono tenui, le definizioni sono essenziali e danno esattamente l’impressione di ciò che vogliono rappresentare.

La mostra Impressionisti in Normandia è pensata anche per informare e coinvolgere: accanto alle opere vere e proprie, sono presenti una serie di installazioni multimediali, pannelli di spiegazione e descrizione del movimento artistico.

La parte espositiva, artistica vera e propria è, perciò, arricchita da una sezione più ampia di stampo divulgativo, con l’esposizione di pennelli, tubetti di colore (a segnare l’evoluzione stessa delle scoperte artistiche), il Cercle Chromatique di Chevreul, le polveri utilizzate, prove ottiche e cromatiche che forniscono un quadro ampio dell’Impressionismo e delle sue caratteristiche.

I posti rappresentanti in ciascun dipinto dicono molto della tecnica e dell’attimo provato, quell’impressione unica che ogni artista, a modo suo, ha cercato di riportare. Momenti unici, osservati e scelti. È un privilegio poterli sentire, vedere ancora oggi.

Ph. Giorgio Magini

Una frase, citata su un pannello, di Renoir dice: “Quando si tratta di un paesaggio, io amo quei quadri che mi fanno venire voglia di entrarci dentro per andarci a spasso”, visitare Impressionisti in Normandia al Museo degli Innocenti di Firenze trasmette lo stesso effetto. Il desiderio di essere lì con l’artista, su una spiaggia francese o in mezzo ad un campo, e vedere l’istante, catturarlo assieme. Esserci, semplicemente, per rendere ogni cosa eterna in un giorno qualunque di vita.

________________________________________

Impressionisti in Normandia. Monet, Bonnard, Corot, Courbet… . Con il patrocinio del Comune di Firenze, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia, in collaborazione con Cristoforo, BRIDGECONSULTINGpro e PONTENOVE GMBH ed è curata da Alain Tapié. La mostra vede come special partner Ricola, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale, educational partner LABA, partner Unicoop Firenze, Mercato Centrale Firenze, I Gigli, media partner QN e Dieci – Museo degli Innocenti, Firenze / 21 novembre 2024 – 4 maggio 2025

Immagine di copertina / in evidenza: @arthemisia.it