Mario Russo: pura emozione attraverso la pittura ritrattistica

 di Ester Campese

 

Mario Russo: la mostra a Roma dedicata al celebre artista partenopeo

Recentemente si è tenuta a Roma una mostra dedicata al celebre artista Mario Russo, che si è svolta nella famosa strada dei pittori: Via Margutta. Un omaggio che la figlia, la nota attrice Adriana Russo, ha desiderato dedicare alla memoria del suo papà scomparso nel 2000. In tale occasione ha personalmente selezionato ventiquattro opere di suo padre.

La tematica dell’esposizione, curata da Alfio Borghese, è stata incentrata sulle Dive del passato, la cui titolazione prende spunto proprio da uno dei suoi dipinti. Diversi sono i ritratti che l’artista ha dedicato alle donne e dive, realizzati a cavallo degli anni 80/90. Proprio a partire dalla metà degli anni ottanta il pittore produce diversi dipinti ispirati al cinema e in particolare ai personaggi delle pellicole di Federico Fellini. Questa serie di dipinti porteranno a una esposizione a Washington dedicata al regista.

La mostra capitolina offre dunque lo spunto per parlare nuovamente di questo artista italiano molto noto e apprezzato anche all’estero. Rammentiamo che Mario Russo, partenopeo di nascita e trasferitosi a Roma nel 1950, vanta nel suo lungo curriculum mostre in tutto il mondo. Su tutte, la sua prestigiosa personale al J.F.Kennedy Airport di New York, ma anche l’esposizione alla Sudbury University su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Toronto.

Questo Maestro, prevalentemente si è dedicato alla pittura ritrattistica, in cui ritroviamo una suggestiva rappresentazione del soggetto umano, sia femminile che maschile. Ha profondamente indagato tale tematica sotto diversi aspetti affrontandoli con grande abilità e sensibilità.

Particolare dedizione, nella sua prolifica produzione, è stata riservata proprio all’universo della donna, la cui ricerca pittorica indirizza nel tempo. Nel 1994, a Messina, le sue opere sono esposte alla mostra “Ritratto di donna”, nel 1999 a Roma, espone diversi dipinti alla personale dal titolo “Donne”. Ci restituisce così una incantevole fotografia dell’epoca del divismo del XX secolo, ma anche di quello contemporaneo. Ben si può percepire in queste tele il fenomeno di costume che spesso ha reso iconici personaggi dello spettacolo rispetto l’immaginario della “gente comune”. Scorgiamo quindi tra i ritratti da lui realizzati quello dedicato alla grande Anna Magnani ma anche all’amata Carla Fracci e per restare ai giorni nostri a Valeria Marini, oltre che a molti altri.

L’intuizione poetica, l’eloquenza espressiva che è riuscito a realizzare questo pittore non è solo data dalla resa della similarità del soggetto ritratto. In queste opere è possibile cogliere molto di più giungendo fino all’essenza dell’animo e all’interiorità dell’individuo “visto” attraverso l’occhio dell’artista. Un’efficacia che passa anche dalla vincente scelta dei cromatismi che ne rende una sintesi fortemente evocativa.

Un’istantanea che restituisce, nella sua modalità pittorica, la raffigurazione di queste belle donne e dive dei suoi tempi che anche lui ha contribuito a rendere immortali. Viene offerta tuttavia anche una nuova visione, concettualmente rielaborata e fissata nel tempo, che propone dunque un attraversamento e rievocazione delle emozioni che questi artisti hanno saputo regalato attraverso la loro arte e personalità. Le stesse emozioni che possiamo cogliere nelle sue composizioni i cui protagonisti hanno spesso lo sguardo sfuggente, rivolto altrove, come in un fluire di proprio pensieri. Un coinvolgimento che risulta molto suggestivo e facilmente fruibile in grado di ingaggiare sia un neofita che un esperto osservatore.

I ritratti di questi divi del cinema e dei personaggi da lui ritratti vengono rivissuti in una significativa lirica narrata in altra arte. Quella visiva, del cinema e dello spettacolo, e quella pittorica che si fondono in una forma simbiotica che ne enfatizza la resa. La sua è una peculiarità espressiva talmente efficace da essere completamente diversa rispetto a quanto proposto dagli altri pittori suoi contemporanei tale da rendere egli stesso unico e immortale.