Nell’arte di Claudia Giraudo mondi onirici e surreali.

 di Ester Campese

 

L’artista torinese Claudia Giraudo è una pittrice contemporanea surrealista che si è formata presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, città in cui ancor oggi vive. La sua arte si orienta incessantemente verso la dimensione onirica, ed è proprio nel surrealismo che trova la sua più grande ispirazione.

Nei suoi lavori, dalle audaci prospettive, si può scorgere la sua notevole esperienza tecnica in grado di coniugare tematiche legate al senso di trepidazione vissuto nella realtà, con il mondo fantastico e ludico. Le due dimensioni non sembrano venir osteggiate l’un l’altra, al contrario si fondono armoniosamente con serena determinazione poiché nel sogno tutto è concesso.

Dotata di un ottimo gusto estetico, la vediamolo alle prese con soggetti che raccontano di mondi circensi, di poeti, teatranti e saltimbanchi. Non manca la sua visione dell’universo di cui dialoga con le costellazioni.

Suscita simpatia ed emozione anche il suo “Bestiario Surreale” attraverso il quale si scorge la forte connessione che questa pittrice ha con la natura. I soggetti ivi rappresentati possono essere alternativamente e indistintamente collocati sia in terra che in cielo.

Siamo di fronte a luoghi non luoghi in una estensione del tutto sospesa dalle regole percettive attese. Travolgendo le aspettative dell’osservatore si viene dolcemente catapultanti in una rappresentazione fantascientifica e immaginifica carica di simbolismi.

Le sue opere rasentano la poesia che ella propone con grande gentilezza d’animo e senza essere mai invadente. Ci sembrano tutte voler rincorrere quella sorta di eterna giovinezza, mondi illusori forse, ma che spingono anche a indagare una via ascetica, più profonda e intima.

In queste sue appassionate e seduttive rappresentazioni, in cui viene posta particolare attenzione ai dettagli, tutto è possibile. Tutto può essere ribaltato ed esistere in posizioni che possono apparire assurde solo nella realtà. Divengono, nella sua arte, nuova oggettività e acquisiscono valenza di visione allegorica capaci di muovere, con tutta evidenza, il mondo emozionale.

Entrando in sinergia con la sua poetica anche le esperienze più complesse divengono, per l’interlocutore, semplici da interpretare poiché proposte nella sua esemplificazione e spontaneità.

Si palesa la parte psichica dell’artista che attua senza i freni inibitori forniti dalla ragione, in modo da liberare l’inconscio in forme visionarie. I suoi dipinti sono appoggiati da una figurazione dai dettami classici e molto ben composta in grado d’innescare sorpresa e stupore. Il suo virtuosismo non può che generare consenso anche per quel tocco di spregiudicatezza che appare nei suoi lavori.

Le sue opere sono apprezzate e risultano presenti sia in collezioni private che pubbliche oltre che in mostre permanenti e acquisizioni museali nazionali e internazionali tra cui l’Harmony Art Foundation di Mumbai – in India, il Museo MACIST di Biella, il Musei Eusebio di Alba, la Sala del Consiglio di Bossolasco e il Museo Civico di Bevagna.