“Doppio petto” del regista Giuseppe Ferlito: la recensione

 di Miriam Bocchino

 

È disponibile dal 17 febbraio 2021 su Amazon Prime Video il mediometraggio “Doppio petto” del regista Giuseppe Ferlito. L’opera, girata nel 1996 ma resa disponibile sulla piattaforma streaming solo ora, riesce a raccontare le atmosfere della Sicilia degli anni ’60.

In un territorio impervio, in cui emerge distintamente la spaccatura interna alla nazione, tra l’Italia del boom economico e il sud rimasto ancora arretrato, l’infanzia è un “non – tempo” destinato a durare poco: a 13 anni si diviene adulti e costretti a lavorare per mantenere la famiglia.

Anche a Pasqualino, il protagonista della storia, accade ciò: il giorno del suo tredicesimo compleanno, infatti, il padre pronuncia le terribili parole che lo traghetteranno dall’età della fanciullezza all’età adulta, senza alcuna possibilità di remora.

 “Ora che hai 13 anni e sei un uomo puoi stare con gli animali”.

Per Pasqualino queste parole significano l’allontanamento da casa, per ritornare solo il fine settimana, e il trasferimento in montagna al seguito degli animali di proprietà di don Calogero.

Nel ragazzo, tuttavia, è vivo il desiderio di scappare lontano, vestito del suo doppio petto: un abito elegante che significa la possibilità concreta di fuggire via.

“Con quel doppio petto potevo attraversare il mondo.”

Solo il nonno, un uomo inascoltato, sembra comprendere i pensieri del nipote e il desiderio di cambiamento: per fargli indossare quel doppio petto tanto agognato, infatti, lo raggiunge in montagna con il sarto.Pasqualino che da sempre ha accudito il fratello Saro, paralizzato dalla nascita, e la sorella Carmelina, divenuta donna, è un bambino che, in fondo, dovrebbe essere solo preservato.

È felice Pasqualino quando accompagna il fratello alla scuola sussidiaria, gli piace, infatti, ascoltare la maestra e ama giocare la domenica con i bottoni.Accanto a Pasqualino trascorre la vita di Luciano, bambino orfano dall’età di 8 anni, che solo sulle montagne consuma il suo destino.La musica riesce ad accompagnare in modo perfetto le immagini di una vita quotidiana che si compie tra il rimpianto e la comprensione che l’età fanciullesca è ormai trascorsa.

“Doppio petto” è stato girato in pellicola Super 16 per restituire le atmosfere antiche del tempo che fu e che, in alcune parti del mondo, non ha smesso di essere: analfabetismo, violenza e povertà non sono ricordo lontano ma presenza opprimente.

Il film, distribuito da Direct to Digital, ha per protagonisti bambini non professionisti, abitanti del borgo di Burgio: ciò rende l’opera quasi un documento visivo, in grado di restituire verità e realtà.