Gene Kelly, l’evoluzione della danza.

Hollywood, e tutto l’universo cinematografico a 25 anni dalla scomparsa, avvenuta nella sua bella casa a Beverly Hills piena di ricordi e trofei rende omaggio a Gene Kelly e al coro ci uniamo anche noi di Quarta Parete.

Dopo Fred Astaire, re di quei film in bianco e nero film musicali nella Hollywood che esplodeva sugli schermi subito dopo la guerra in acrobatici tip tap al ritmo di swing in coppia con la leggendaria Ginger Rogers.

Gene Kelly, regista, coreografo, attore, cantante, ballerino, mostrò  sullo schermo e sul palcoscenico il musical che  nel cinema si poteva ballare anche in un modo diverso, quando a Palm Springs in California alla fine degli anni ottanta ebbi la fortuna di intervistare Ginger Rogers. Mi disse: “Fred Astaire era un principe elegantissimo nel suo frac, un aristocratico del musical. Gene Kelly,  la sua straordinaria evoluzione, un vero e proprio innovatore.”

Ed ancora oggi vedendolo danzare in “Un americano a Parigi” e “Cantando sotto la pioggia”, lo si ricorda per quanto fu un americano innamorato dopo la guerra a Parigi e soprattutto per quell’altra volta in cui cantò e ballò sotto la pioggia si dice con un febbrone da cavallo.

Kelly studiò danza classica fin da giovanissimo cominciò a farsi notare nei musical a Broadway nello spettacolo “Pal Joy”, da cui poi fu tratto anche un film. Hollywood lo rapì e la potente MGM lo mise sotto contratto. Il primo film di successo fu “Cover Girl” che in Italia chiamarono “Fascino” in cui Kelly ballava, recitava e cantava con una giovanissima Rita Hayworth che interpretava una ballerina russa. Seguirono successi in coppia con Frank Sinatra in ben tre film come “Due marinai e una ragazza”, ”Facciamo il tifo insieme” e “Un giorno a New York”;  le acrobazie sia come ballerini che come cantanti di Frank Sinatra e Gene Kelly credo facciano parte della storia stessa del cinema.

La critica ed il pubblico di tutto il mondo decretarono un successo davvero eccezionale e una nota giornalista del Times scrisse:” Gene Kelly è diventato Gene Kelly con “Un’Americano a Parigi” e “Cantando sotto la pioggia”, il primo fu diretto da Vincent Minnelli, il secondo con la regia dello stesso Kelly. Quella scena sotto la pioggia è senza dubbio la più ricordata e citata, insomma una carriera esplosiva al ritmo di danza che lo ha visto protagonista di tanti film come “L’Allegra Fattoria”, dove ballava in equilibrio su un’asse scricchiolante con in mano un giornale. E poi come non citare “É sempre bel tempo”, con la famosa sequenza che lo vide impegnato in acrobazie impossibili sui pattini e poi la danza insieme al topo Jerrynel film “Due marinai e una ragazza”. Gene Kelly e’ stato il primo artista statunitense a curare le coreografie e la messa in scena di un balletto all’Operà di Parigi. Si, Fred Astaire ha rappresentato un’epoca spensierata e spettacolare, Gene Kelly si differenziò proponendo uno stile di ballo più’ moderno e atletico. Dopo di lui  Broadway e il cinema con le nuove generazioni impazzirono per “West Side Story”, ”La febbre del sabato sera” di Travolta e il meritatissimo Oscar a “La La Land” che ha riportato  almeno sullo schermo, la voglia di ballare.

* Critico cinematografico e letterario, giornalista, dal 1976 inviato speciale RAI (TG1, TG2, TG3, TG3 Regionale, Rete Uno, Rete Due, Rete Tre) per Cinema, Spettacolo, Costume.