70 anni fa nasceva Christian De Sica. Un uomo per bene prima che un grande artista
L’Italia, patria di santi, poeti, navigatori ma anche di figli d’arte. Basti pensare a Scarpetta, con un trittico di figli che hanno fatto grande il teatro italiano, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Antonio Casagrande, Carlo Dapporto, Renato Izzo, tutti hanno lasciato quella vena artistica ai propri eredi e un cognome importante da tenere alto, chi più chi meno, con grande difficoltà.
Christian De Sica, che il 5 Gennaio ha compiuto 70 anni, è tra quelli che sono riusciti a farsi grandi da soli; figlio dell’immenso Vittorio, attore e regista considerato uno dei padri del neorealismo italiano. Il celebre interprete e regista ha infatti segnato la storia del cinema mondiale, vincendo l’Oscar al miglior film in lingua straniera con: “Sciuscià”, “Ladri di biciclette”, “Ieri, oggi e domani” e “Il giardino dei Finzi Contini”.
Il giovane Christian, cresciuto in una casa i cui ospiti erano Rossellini, Sordi e Charlie Chaplin, si vergognava ai suoi inizi di intraprendere la carriera da attore. Aveva paura di subire ingombranti paragoni, e così partì per il Venezuela trovando lavoro come cameriere in un hotel. Successivamente, sempre nel periodo in cui si trovava in Sud America, incontrò un produttore radio-televisivo locale che gli propose un lavoro più avvezzo al suo naturale talento da showman.
Dopo una lunga, anonima e insolita gavetta per un figlio d’arte di gran peso come lui, il padre gli lascia in eredità, oltre al ridondante cognome, anche tantissimi debiti a causa della sua pericolosa passione per il gioco. Tuttavia, la presenza fisica, la simpatia, la voce da tenore, il savoir-faire e il talento attoriale sono le doti che Christian ha ripreso dal padre e che lo hanno portato, nel corso tempo, a diventare uno dei protagonisti più popolari e amati della commedia italiana degli ultimi 40 anni.
Il suo esordio al cinema avvenne nel 1972 con il film “Paulina 1880” del regista francese Jean-Louis Bertuccelli, in cui recita al fianco di Olga Karlatos. L’anno prima della morte di Vittorio De Sica, nel 1973, viene scritturato in una pellicola del padre: “Una breve vacanza”.
Muove i suoi passi anche in televisione, debuttando con “Blaise Pascal” di Roberto Rossellini, ma soprattutto, da vero showman, trova spazio nel varietà sotto la direzione di Antonello Falqui in “Bambole non c’è una lira” e “Studio 80”.
La sua carriera cinematografica prende il via, tanto che nel 1976 vince il Premio David Speciale con il film “Giovannino” di Paolo Nuzzi. Christian De Sica all’inizio degli anni’80 è riuscito a riscattarsi dell’etichetta di “figlio di papà”, trovando una propria strada sia come artista sia come uomo. Sposa Silvia Verdone, sorella di Carlo e figlia di Mario, storico critico cinematografico, da cui ha avuto due figli. Nel 1982 è tra i protagonisti del terzo successo “verdoniano”, “Borotalco”, in cui recita in napoletano, amata lingua paterna.
A cavalcare il grande successo del giovane De Sica attore, sono i Vanzina che lo trasformano in una vera e propria icona, attraverso quel format tanto amato, ma tanto criticato, che durerà per 40 anni: il “Cinepanettone” e dando vita alla storica coppia Boldi-De Sica, dimostrando che “è molto più difficile fare la farsa che il dramma”.
Christian è l’esempio di un artista che non ama campare di rendita: lui vive per fare show e lo dimostra in diversi campi. A teatro, con “Parlami di me” e “Cinecittà” incanta il suo pubblico con balli e prove canore in qualità di grande estimatore di Frank Sinatra. Ha prestato la voce a diversi personaggi nel mondo del doppiaggio, quella stessa voce che riecheggia in CD swing-jazz-blues come “Merry Christian” e “Swing”.
Ha un enorme successo anche dietro la macchina da presa (d’altronde, “tale padre…”) dirigendo ben nove film in cui omaggia il grande Vittorio con “Il conte Max” nel 1991 e “Sono solo fantasmi” del 2019.
Le 70 candeline su una virtuale torta tricolore festeggiano il grande artista che tiene incollati al video migliaia di fan, anche quelli dell’ultima generazione. In questo 2021 si attendono le pellicole cinematografiche per la regia di Salvatores e Siani. Il 2021 quindi inizia con i presupposti migliori per il grande artista e per tutti gli italiani che aspettano di scoprire che cosa uscirà da quella valigia di emozioni che ha accompagnato il Christian dei primi anni fino ad oggi.